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Fiscali ma non troppo

  • Bonus mobili 2021, proroga e novità

    26 FEB 2021 · La legge di Bilancio 2021 ha prorogato la validità del bonus mobili per le spese sostenute nell’anno in corso, incrementando da 10.000 a 16.000 euro il limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione. A chi spetta? L’agevolazione spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese relative a interventi di recupero del patrimonio edilizio quali: manutenzione straordinaria (no quella ordinaria); restauro e risanamento conservativo; ristrutturazione edilizia; ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza ordinaria; ed è pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (nonché A per i forni), destinati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo. Ci sono particolari regole da rispettare? Sì, i pagamenti devono essere effettuati con strumenti tracciabili quali bonifico, carta di credito o debito (eventualmente anche a rate tramite una finanziaria) e particolare attenzione deve essere prestata alla data di inizio dei lavori di recupero edilizio e alla data di acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici. Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    8m 56s
  • Lotteria degli scontrini al via da gennaio 2021: novità, premi ed estrazioni

    23 DEC 2020 · A partire dal prossimo mese di gennaio 2021 prenderà avvio la lotteria degli scontrini: concorso che prevede  l'estrazione a sorte di premi - integralmente esclusi dal reddito del percipiente e da qualsiasi prelievo erariale - volto a promuovere l’uso della moneta elettronica. Chi potrà parteciparvi? Potranno concorrere i contribuenti persone fisiche, maggiorenni, residenti nello Stato, che effettuano acquisti di beni o servizi, al di fuori dall'esercizio di imprese, arti o professioni. Come è possibile partecipare? Per partecipare il contribuente prima dell’emissione dello scontrino elettronico, dovrà chiedere all’esercente di abbinarvi il proprio “codice lotteria”, un codice alfanumerico, composto da 8 caratteri, che viene associato al codice fiscale del consumatore in maniera univoca e casuale che deve essere richiesto sul sito lotteriadegliscontrini.gov.it Cosa si può vincere? Sono previsti premi settimanali da 25.000 euro l’uno, mensili da 100.000 euro l’uno e un premio annuale finale di euro 5.000.000. Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    9m 41s
  • Versamenti sospesi di dicembre: le condizioni per la proroga

    4 DEC 2020 · Il decreto legge “Ristori-quater” (DL 157/2020), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 30 novembre 2020, prevede il rinvio di alcuni versamenti in scadenza nel mese di dicembre 2020, per i soggetti colpiti dalle misure restrittive adottate nello scorso mese di novembre. Cosa viene sospeso e qual è il nuovo termine? Quali sono i versamenti sospesi? Si tratta: delle ritenute ex art. 23 e 24 Dpr 600/73 operate dal sostituto di imposta e delle trattenute relative alle addizionali regionali e comunali IRPEF; dei contributi previdenziali e assistenziali (esclusi i premi INAIL); dell’Iva; in scadenza nel mese di dicembre 2020. I versamenti sospesi potranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi: in un’unica soluzione, entro il 16 marzo 2021; mediante rateizzazione, fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo, effettuando il versamento della prima rata sempre entro il 16 marzo 2021. Chi può godere del differimento dei termini? Non tutti i contribuenti potranno godere della proroga dei suddetti versamenti in scadenza nel mese di dicembre 2020. La sospensione è prevista in primis ex art 2 del D.L. 157/2020 per quei contribuenti con ricavi e compensi 2019 non superiori a 50 milioni di euro nel caso in cui nel mese di novembre 2020 abbiano subito una diminuzione del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 33% rispetto al mese di novembre 2019; ma non solo. Godono del differimento anche alcune attività i cui operatori risiedono nelle zone “rosse” o “arancioni”. Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    6m 48s
  • Decreto Ristori, al via le domande per i contributi: come fare

    24 NOV 2020 · Con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 20 novembre scorso è stato approvato il modello per la presentazione dell’Istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto previsto dal decreto Ristori (D.L. 137/2020) e dal decreto Ristori-bis (D.L. 149/2020). L’Agenzia ricorda che le nuove domande vanno presentate da parte dei contribuenti che non avevano inviato l’istanza per il precedente contributo previsto dal decreto Rilancio (D.L. 34/2020). Per chi invece avesse già presentato la relativa istanza e ricevuto il contributo, l’accredito delle somme sul conto corrente avverrà in maniera automatica recuperando i dati già trasmessi in precedenza. A chi spetta il contributo La percentuale del contributo spettante e il codice Ateco relativo all’attività prevalentemente svolta dai contribuenti aventi diritto al nuovo contributo a fondo perduto sono elencati nell’allegato n. 1 del D.L. Ristori (D.L. 137/2020) così come riscritto dal D.L. Ristori bis (D.L. 149/2020). Rispetto al precedente, il contributo ora spetta anche ai soggetti che hanno maturato ricavi e compensi 2019 superiori ai 5 milioni di euro, sebbene sia stata mantenuta la condizione che il fatturato e i corrispettivi del mese di  aprile 2020 siano di ammontare inferiore a due terzi (2/3) del corrispondente importo maturato nel mese di aprile 2019. Unica eccezione per i contribuenti che hanno aperto la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019, per i quali il calo del fatturato non è richiesto. Quando trasmettere l’istanza La trasmissione dell’istanza può essere effettuata a partire dal giorno 20 novembre 2020 e non oltre il giorno 15 gennaio 2021. In caso di errore, è possibile presentare una nuova istanza, in sostituzione di quella precedentemente trasmessa, ma solo prima della ricezione della ricevuta che attesta l’accoglimento dell’istanza ai fini del pagamento. Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    6m 40s
  • Acconti di novembre: chi può usufruire della proroga

    17 NOV 2020 · Il 30 novembre scade il termine per il versamento del secondo o unico acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP per l’anno 2020. Tra i pagamenti rientrano l’Irpef, le imposte sostitutive dovute dai contribuenti forfettari e minimi, la cedolare secca sulle locazioni, l’Ivie, l’Ivafe, l’Ires delle società di capitali e l’Irap. Per venire incontro a chi sta subendo maggiormente la crisi a causa della pandemia, il Legislatore, con il DL Agosto (art. 98, D.L. n. 104/2020) aveva già individuato alcune categorie di contribuenti che possono far slittare il termine dal 30 novembre 2020 al 30 aprile 2021. Ora il Decreto Ristori bis (art. 6, D.L. n. 149/2020) amplia ulteriormente la platea degli interessati. Entrambi i provvedimenti si rivolgono ad una prima platea comune di contribuenti interessati e precisamente si tratta dei soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono approvati gli ISA, e che dichiarano ricavi o compensi non superiori a 5.164.569 euro. Vi rientrano anche: i contribuenti che adottano il regime fiscale forfetario o di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità; i soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese in regime di trasparenza fiscale, aventi i requisiti indicati per fruire della proroga; i soggetti che presentano cause di esclusione o di inapplicabilità dagli ISA. Il DL agosto stabilisce che per usufruire della proroga i soggetti di cui sopra devono aver subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 Invece con il Decreto Ristori bis la proroga si applica a prescindere da un eventuale calo di fatturato, ma solo ai suddetti contribuenti ISA e assimilati che esercitano determinate attività e che operano solo in alcune regioni d’Italia (come evidenziato nel podcast). In questo contesto è utile ricordare che coloro che non possono differire al 30 aprile 2021 il termine per il versamento degli acconti possono versare gli acconti con il metodo previsionale in luogo del metodo storico utilizzando la nuova regola contenuta nell’articolo 20 del DL 23/2020, che consente un margine di tolleranza pari al 20% in caso di errore. Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    7m 22s
  • Superbonus 110%: domande e risposte ai dubbi più frequenti

    9 NOV 2020 · Sono ancora numerosi i dubbi dei contribuenti in merito al Superbonus 110%, tanto che il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha proposto all’Amministrazione finanziaria di predisporre un “testo unico delle interpretazioni” per venire incontro agli operatori e ai contribuenti. È vero che l’Agenzia delle Entrate produce già ora alcune “Guide” dedicate alle singole “detrazioni edilizie”; tuttavia, le stesse risultano molto spesso superate nel giro di poco tempo da ulteriori chiarimenti di prassi che vengono diramati nella forma di risposte a interpelli presentati da contribuenti con riguardo a singole fattispecie di interesse generale. Anche gli incontri con la stampa specializzata sono spesso fonte di ulteriori chiarimenti e, proprio a seguito di alcuni di questi svoltisi recentemente e della pubblicazione degli interpelli di cui sopra, l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcune delucidazioni in merito al Superbonus 110% che vogliamo riassumere e proporre sotto forma di domande e risposte: Ho diritto al bonus se sono proprietario di un immobile di categoria A/10, ufficio, e che solo al termine dei lavori diviene di categoria abitativa, esempio A/2? In caso di cessione dell’immobile successivamente ai lavori, le quote residue della detrazione come sono trattate? E in caso di decesso del soggetto che ha effettuato le spese? Oltre alle spese relative agli interventi ammessi al beneficio, quali sono le altre spese ammesse? Quali sono le modalità di pagamento delle spese per poter usufruire del Superbonus? Come ci si deve comportare in caso di accorpamenti o suddivisioni di unità immobiliari, per calcolare correttamente i limiti di spesa? Nel caso in cui nel medesimo immobile siano effettuati più interventi agevolabili per i quali sono previsti limiti di spesa distinti, è possibile sommare i massimali di spesa? Come deve essere considerato l’eventuale utilizzo promiscuo dell’immobile per esigenze personali o familiari? Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    11m 17s
  • Decreto Ristori: il nuovo contributo per le attività in crisi

    30 OCT 2020 · È stato pubblicato lo scorso 28 ottobre in Gazzetta Ufficiale il DL 137/2020, cd Decreto Ristori, che prevede un nuovo contributo a fondo perduto al fine di sostenere gli operatori dei settori economici direttamente compromessi dal D.P.C.M. del 24 ottobre 2020 e strettamente individuati attraverso i codici ATECO elencati nell’allegato 1 del Decreto. A quanto ammonterà il ristoro a fondo perduto? Con la finalità di procedere ad una rapida erogazione delle somme spettanti ai contribuenti beneficiari, il DL 137/2020 ha voluto mantenere quale parametro di base per il conteggio quanto già riconosciuto con il contributo a fondo perduto previsto dal precedente decreto “Rilancio” (DL 34/2020), riconoscendo lo stesso importo del precedente, sul quale però si applicano nuove percentuali stabilite dal D.L. n.137/2020. Le percentuali, sempre contenute nell’allegato 1 del decreto, differiscono a seconda dell’attività esercitata in ragione del presumibile maggiore o minore danno derivante dalle misure restrittive introdotte con il D.P.C.M. 24 ottobre 2020 per contenere la diffusione dell’epidemia “Covid-19”. Esempio: ipotizzando che un bar (codice Ateco 56.30.00) avesse avuto diritto al contributo a fondo perduto di cui al DL 34/2020 pari a 3.000 euro, avrà ora diritto a 4.500 euro pari all’importo precedente per 150%, ossia la percentuale indicata dall’Allegato 1 del DL137/2020 prevista per le attività di “Bar e altri esercizi simili senza cucina”; se fossimo invece in presenza di un esercente attività di ristorante, il contributo salirebbe ad euro 6.000, in quanto la percentuale per “Ristorazione con somministrazione (cod. Ateco 56.10.11)” è pari al 200%. Requisiti e modalità di erogazione Per accedere al nuovo contributo, il contribuente deve verificare di essere in possesso dei requisiti di base, ovvero, come previsto dall’art. 1 del D.L. 137/2020: Partita IVA attiva alla data del 25 ottobre 2020 (e non aperta dopo tale data); Esercizio di attività prevalente rientrante nei codici ATECO della tabella 1 allegata al Dl 137/2020; Ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Sempre in linea con l’agevolazione precedente, per i soggetti con attività avviata dal 1° gennaio 2019, tale requisito non è richiesto e il contributo spetterà nella misura minima prevista. Le modalità di erogazione delle somme viaggiano invece in un doppio binario con modalità e tempi differenti a seconda che si tratti di un contribuente che ha già presentato la domanda per il contributo precedente oppure no, tenuto conto che oro c’è una vasta platea di soggetti che possono accedere al nuovo contributo del decreto Ristori ma che non potevano accedere a quello del precedente decreto Rilancio. Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    9m 1s
  • Cartelle esattoriali e pignoramenti sospesi: tutto quello che c’è da sapere

    23 OCT 2020 · Il DL 129/2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 260 del 20 ottobre 2020, recante “Disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale”, si compone di un solo articolo e contiene due importanti novità in tema di riscossione esattoriale, connesse all’emergenza epidemiologica in atto: la prima è favorevole ai contribuenti e in breve prevede un nuovo slittamento dei termini di pagamento di cartelle esattoriali, accertamenti esecutivi, ingiunzioni di pagamento emessi dagli agenti della riscossione; i pagamenti dovranno essere effettuati entro il 31 gennaio 2021; la seconda invece è favorevole agli agenti della riscossione ai quali viene concesso maggior tempo, entro il 31 dicembre 2022, per la notifica dei carichi, relativi alle entrate tributarie e non tributarie, affidati durante il periodo di sospensione. Le domande e i dubbi più frequenti Con la pubblicazione del decreto tornano i dubbi nei contribuenti: I pagamenti oggetto di sospensione, andranno poi pagati in unica soluzione? Se ho già un piano di rateizzazione in essere e sospeso come mi devo comportare alla scadenza? Se alla scadenza o anche successivamente non ho le somme per versare le rate e ne salto alcune cado dal piano di dilazione concesso? Possono essermi notificate nuove cartelle nel periodo di sospensione? I pignoramenti su stipendi, salari e pensioni sono ancora efficaci? Le scadenze della “Rottamazione ter” e del “Saldo e stralcio” sono prorogate? Nel podcast tutte le risposte, ma su un punto vale la pena fare già una riflessione: tutti i termini, di prescrizione e di decadenza, che scadono nel 2020 in merito alla notifica delle cartelle di pagamento slittano automaticamente al 31 dicembre 2022; questo significa che nel prossimo biennio si assisterà ad un accumulo di milioni di cartelle e di centinaia di migliaia di atti impositivi che, progressivamente, graveranno sul capo di contribuenti logorati da una recessione senza precedenti. Sarebbe quindi il caso di prevedere già oggi delle soluzioni alternative al mero rinvio  di qualche mese delle scadenze originarie. Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    9m 24s
  • Piano cashback: rimborsi già a partire dal prossimo dicembre 2020

    19 OCT 2020 · Nella lotta al sommerso e all’evasione fiscale scendono in campo, già a partire da fine anno, il cashback e il super cashback, che, insieme a tutte le altre misure del “Piano Italia Cashless”, dovrebbero garantire il recupero di gettito per lo Stato di 4,5 miliardi di euro l’anno ed avvicinare l’Italia alla media europea dei pagamenti elettronici. Come funziona il meccanismo di cashback Il piano cashback è su base volontaria e consente ai consumatori persone fisiche di ottenere un rimborso in denaro, pari al 10% di ogni acquisto effettuato al di fuori della sfera imprenditoriale e/o professionale con strumenti digitali. È richiesto però un numero minimo di operazioni a semestre (50): un modo per stimolare i pagamenti di importo minore e non i maxi-acquisti con carta. Il tetto massimo di spesa che può partecipare al meccanismo del rimborso è pari a 1.500 euro a semestre; in un anno si può ricevere quindi un rimborso massimo di 300 euro (10% su 3.000).  I semestri partiranno dal gennaio 2021, con primo versamento del rimborso previsto a luglio. Il decreto attuativo del meccanismo di rimborso ha ottenuto il via libera del Garante della Privacy, con il parere n. 9466707/2020 dello scorso 14 ottobre, e la sperimentazione partirà già dal prossimo primo dicembre 2020 con un numero ridotto di operazioni utili per generare il rimborso. I rimborsi tramite l’app “IO” Si potrà accedere al programma di Cashback gestito da PagoPA principalmente tramite l’applicazione IO, già disponibile negli store digitali o tramite banche o società che emettono carte di pagamento. Per approfondire l’argomento clicca e ascolta il podcast di QuiFinanza a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista, Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7.
    9m 59s
  • Rivalutazione dei beni d'impresa: le regole

    9 OCT 2020 · L'art. 110 del Decreto Agosto (DL 104/2020) ripropone per il 2020 la possibilità per le società, le imprese e gli enti che non adottano i principi contabili internazionali di rivalutare i beni strumentali, quali ad esempio terreni, immobili, macchinari impianti, marchi, brevetti ecc…, e le partecipazioni di controllo e collegamento possedute. Rispetto alle rivalutazioni precedenti, la misura è senz’altro caratterizzata da maggiori elementi di appeal. Rivalutazione civilistica o rivalutazione fiscale? Una delle caratteristiche più rilevanti dell’agevolazione recentemente introdotta è la possibilità di poter attribuire alla rivalutazione una valenza puramente civilistica; conseguentemente è possibile rivalutare i beni senza dover pagare un centesimo. L’ultima volta che il legislatore ha concesso alle imprese questa possibilità correva l’anno 2008. È comunque possibile attribuire rilevanza fiscale ai maggiori valori rivalutati pagando un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’Irap nella misura del 3%. Anche questo aspetto è un elemento da non sottovalutare, in quanto le rivalutazioni fiscali precedenti sono sempre state molto più care. Ad esempio, in quella introdotta dal Legislatore ad inizio anno con la Legge di Bilancio 2020, il costo per la rivalutazione dei beni ammortizzabili era pari al 12%: una differenza di ben 9 punti percentuali. Si rivaluta sempre per categorie omogenee di beni? Altra grande novità che distingue questa rivalutazione da tutte le precedenti è la possibilità di rivalutare anche un singolo bene appartenente ad una categoria omogenea composta da più beni senza dover necessariamente rivalutare tutti i beni appartenenti alla medesima categoria. In sostanza, nel caso in cui un soggetto possieda per esempio tre immobili strumentali, egli potrà decidere di rivalutarne uno solo senza essere costretto a rivalutarli tutti e tre. In tutte le rivalutazioni introdotte dal Legislatore negli ultimi 20 anni non era mai successo.
    16m 5s

"Fiscali ma non troppo" è il podcast settimanale sulle novità fiscali. Una rubrica pensata per semplificare la vita dei contribuenti e aiutarli ad orientarsi nella giungla di tasse, adempimenti e...

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"Fiscali ma non troppo" è il podcast settimanale sulle novità fiscali. Una rubrica pensata per semplificare la vita dei contribuenti e aiutarli ad orientarsi nella giungla di tasse, adempimenti e scadenze.

In ogni puntata affrontiamo, con linguaggio semplice e taglio pratico, temi di largo interesse relativi ad adempimenti fiscali, dichiarazioni dei redditi (Modello 730 e Modello Unico), detrazioni fiscali, IMU e tributi locali, agevolazioni, accertamento, contenzioso e riscossione, IVA, contabilità e bilancio.

I podcast sono a cura del Dottor Davide Giampietri, Dottore Rag. Commercialista e Revisore Legale, in collaborazione con Fisco7. > https://www.fisco7.it/

È possibile ascoltare i podcast sul sito di QuiFinanza > https://quifinanza.it/
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Author Italiaonline
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