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Fiabe della tradizione italiana riviste e lette da Michele Neri

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23 MAY 2025 · Lucilla ed il pozzo
Che cosa succede alle belle bambine vanitose che si credono le più belle? Cose da non credere, che vi faranno una gran paura...
2 MAY 2025 · La Fiaba è così riassunta sul sito https://maremosso.lafeltrinelli.it/
Una madre e tre figlie per vivere devono raccogliere cicoria.
Non è un bel lavoro, ma la miseria porta a questo.
Nello sradicare un grosso mazzo di cicoria la maggiore delle tre, Teresa, trova una botola e l'abitazione di un Drago terribile che tuttavia le promette di sposarla se mangerà una mano d'uomo prima del suo ritorno. Sperando di farla franca Teresa butta la mano nella latrina e dice di averla mangiata, ma il Drago ha un'arma infallibile: interroga la mano e questa gli dice dove si trova. Così la poveretta si ritrova con la testa mozzata.
Identica cosa accade alla sorella Concetta, che sotterra un braccio d'uomo anziché mangiarlo. Si può immaginare che anche a lei il Drago taglierà la testa.
L'ultima delle sorelle, Mariuzza, arrivata dal Drago seguendo le orme delle altre, più astutamente spezzetta il piede che dovrebbe mangiare e lo mette sulla pancia dentro un sacchetto. Così quando il Drago chiede ""Piede dove sei?"" quello risponde ""Sulla pancia di Mariuzza"" e il Drago casca nella trappola. Mariuzza è proprio intelligente, tanto che riesce a farsi dire dal Drago, che intende sposarla, quale sia il suo punto debole:
""Se si taglia la testa alla colomba le si trova un uovo nel cervello... se mi si spacca quell'uovo sulla fronte... io sono bell'e andato"".
Così, naturalmente, Mariuzza fa, riuscendo anche, grazie a un segreto unguento, a far rivivere non solo le sorelle ma anche re, regine, principi, conti e cavalieri che avevano fatto la stessa fine.
Ça va sans dire che le tre sorelle sposeranno tre Re...
8 APR 2025 · "Le Sette Teste di Agnello", è una fiaba popolare che proviene dalla tradizione orale europea (diffusa in vari paesi con varianti locali), spesso classificata tra le fiabe di tipo "eroico e simbolico".
Trama:
C'era una volta un bambino chiamato Agnello, che era speciale: invece di una sola testa, ne aveva sette. Queste sette teste rappresentavano le sue qualità straordinarie, come la forza, l'intelligenza, il coraggio e la saggezza. Nonostante ciò, Agnello era gentile e buono d’animo. Un giorno, Agnello partì per un viaggio con i suoi fratelli. Durante il cammino, però, i fratelli si ingelosirono delle sue doti e decisero di liberarsi di lui. Con l'inganno, gli tagliarono le teste una ad una, finché Agnello non sembrò morto. Lo lasciarono in mezzo al bosco e tornarono a casa raccontando bugie sul suo destino. Ma Agnello non era davvero morto. Grazie alla sua forza interiore e all’aiuto magico di una vecchia saggia o di uno spirito della natura (a seconda della versione), riuscì a riacquistare le sue teste, una ad una, superando prove difficili e affrontando creature magiche. Alla fine, tornò a casa, smascherò i fratelli traditori e venne riconosciuto per la sua nobiltà e il suo valore. Visse felice e rispettato, mentre i fratelli subirono le conseguenze delle loro azioni.
Temi e simboli:
- Le sette teste: rappresentano completezza, saggezza, potere molteplice. Sono un simbolo mitico e fiabesco di straordinarietà.
- Il tradimento dei fratelli: tema classico delle fiabe, come in "Giuseppe e i suoi fratelli" o "Il Principe e i suoi fratelli".
- La rinascita e il riscatto: Agnello viene "ucciso", ma rinasce più forte di prima.
- L’aiuto magico: figura ricorrente che rappresenta la giustizia cosmica o il destino favorevole.
27 MAR 2025 · Michele Neri ci racconta chi sono le Janas.
Le janas sono figure leggendarie della tradizione popolare sarda, descritte come creature magiche e misteriose, simili a piccole fate o spiriti della natura. Secondo le antiche credenze, abitavano le Domus de Janas (Case delle Janas), suggestive tombe preistoriche scavate nella roccia, disseminate in tutta l’isola. Si racconta che le janas fossero esseri bellissimi, di piccola statura, dotati di poteri sovrannaturali e grandi conoscenze, soprattutto nell’arte della tessitura e della lavorazione dell’oro. Alcune leggende le dipingono come benevole e generose, pronte ad aiutare chi si dimostrava gentile, mentre altre le descrivono come schive e talvolta dispettose. La loro figura è profondamente legata al mondo arcaico e alla mitologia sarda, rappresentando il legame tra il popolo dell’isola e le sue antiche radici. Ancora oggi, le storie sulle janas continuano a vivere nelle narrazioni popolari, testimoniando il fascino e il mistero di questa affascinante tradizione.
Ecco una selezione di libri che trattano la figura delle janas nella tradizione sarda:
- "Il viaggio incantato. Racconti di janas, surbiles e altre figure leggendarie della tradizione sarda" di Claudia Desogus (Autore) e Franca Falchi (Illustratore). Questo libro, pubblicato nel 2018, presenta una raccolta di fiabe che esplorano le leggende e le creature fantastiche della Sardegna, tra cui le janas.
- "La cucina delle janas. Erbe e magia nella cucina sarda" di Roberta Deiana. Questo volume, pubblicato nel 2012, collega le conoscenze delle janas alle erbe selvatiche utilizzate nella cucina tradizionale sarda, offrendo una prospettiva unica sulle tradizioni culinarie dell'isola.
- "Fiabe e leggende sarde" di Grazia Deledda. In questa raccolta, l'autrice premio Nobel presenta una serie di racconti tradizionali sardi, tra cui storie sulle janas, offrendo uno sguardo approfondito sul folklore dell'isola.
- "Creature Fantastiche in Sardegna" di Claudia Zedda. Questo libro esplora varie figure mitologiche sarde, inclusa quella delle janas, analizzandone le origini e il significato nel contesto culturale locale.
- "Janàsa" di Claudia Zedda. Un romanzo che intreccia elementi della mitologia sarda, focalizzandosi sulla figura delle janas e sul loro ruolo nelle tradizioni dell'isola.
Questi testi offrono una panoramica approfondita sulle janas e il loro ruolo nel patrimonio culturale sardo.
14 MAR 2025 · Non tutti grulli, stupidi e scocchi, lo sono veramente.
Tre avventure che ritroviamo in tanti paesi che si affacciano sul nostro Mediterraneo, con un personaggio che cambia di nome ma che è sempre alle prese con le cose più assurde.
Dalla Toscana le avventure di Giucca.
Breve Riassunto della Fiaba:
La storia di Giucca e la scatola di fiammiferi è una fiaba popolare toscana che narra le avventure di Giucca, un personaggio scaltro e ingegnoso, spesso associato alla figura del furbo contadino o del “semplice” che riesce a ingannare i potenti. Nella storia, Giucca possiede una scatola di fiammiferi e convince vari personaggi (come un re, un mercante o altri potenti) che questa abbia poteri magici straordinari. Usando l’astuzia e la parlantina, riesce a ottenere ricchezze e vantaggi, dimostrando come l’intelligenza e la furbizia possano sovvertire l’ordine sociale e beffare chi si crede superiore.
Analisi Antropologica:
- Il Tema del Furbo vs. il Potente
- Giucca rappresenta la figura dell’“ingenuo intelligente”, tipica del folklore italiano, che con la sua astuzia inganna chi ha più potere o ricchezza.
- Questo tema è ricorrente nella tradizione popolare, in cui il furbo contadino riesce a battere il nobile o il ricco mercante, rovesciando simbolicamente le gerarchie sociali.
- L’Inganno come Strumento di Sopravvivenza
- In molte fiabe, soprattutto di matrice contadina, il protagonista non vince grazie alla forza o alla nobiltà d’animo, ma grazie all’astuzia.
- Questo riflette una visione del mondo in cui i più deboli, privi di potere economico o politico, devono affidarsi all’intelligenza per sopravvivere e migliorare la propria condizione.
- Il Simbolismo della Scatola di Fiammiferi
- Gli oggetti magici o apparentemente magici sono spesso presenti nelle fiabe. La scatola di fiammiferi, oggetto comune, diventa un pretesto per mettere in moto l’inganno e dimostra il valore dell’apparenza e della narrazione rispetto alla realtà.
- Influenze Culturali e Paralleli con Altre Tradizioni
- Il personaggio di Giucca è simile a quello di altre figure del folklore mediterraneo, come Giufà (della tradizione siciliana e araba) o Bertoldo (della tradizione emiliana).
- Questo suggerisce una trasmissione orale delle storie tra diverse culture, con adattamenti locali.
7 MAR 2025 · Non tutti grulli, stupidi e scocchi, lo sono veramente.
Tre avventure che ritroviamo in tanti paesi che si affacciano sul nostro Mediterraneo, con un personaggio che cambia di nome ma che è sempre alle prese con le cose più assurde.
Dalla Toscana le avventure di Giucca.
Un'altra versione della fiaba, è la seguente:
Un giorno, Giucca si trovava in un mercato affollato, senza un soldo in tasca ma con tanta voglia di mangiare un buon pasto. Mentre vagava tra le bancarelle, notò un mercante che vendeva stoffe pregiate. Con la sua solita astuzia, Giucca escogitò un piano. Si avvicinò al mercante e gli chiese una pezza di stoffa dicendo:
"Buon uomo, questa stoffa è così bella che il Doge stesso ne vorrebbe un abito! Ma prima devo portargli un campione per fargliela vedere. Se gli piacerà, ti ordinerà metri e metri di tessuto!" Lusingato all'idea di vendere la sua stoffa al Doge, il mercante concesse a Giucca un piccolo pezzo, certo che sarebbe tornato con una grande commissione. Ma Giucca, invece di andare dal Doge, si recò da un sarto e gli propose un affare:
"Con questa stoffa, puoi cucirmi una bella giacca. In cambio, quando gli altri vedranno quanto è bella e ti chiederanno chi l'ha cucita, tu dirai il tuo nome e riceverai molti nuovi clienti!" Il sarto, desideroso di farsi pubblicità, accettò l'accordo e confezionò per Giucca una giacca elegante. Vestito di tutto punto, Giucca si recò in una taverna e si mescolò ai nobili, che lo scambiarono per un uomo ricco e distinto. Approfittando della situazione, mangiò e bevve a sazietà, lasciando credere agli osti che avrebbe pagato più tardi. Poi, con la sua solita abilità, sgattaiolò fuori senza lasciare traccia. Così, con una sola pezza di stoffa e il suo ingegno, Giucca riuscì a ottenere una giacca e un banchetto gratis, dimostrando ancora una volta che l'astuzia può essere più preziosa dell'oro! Questa storia, come molte altre su Giucca, ci insegna l'importanza dell'intelligenza e della furbizia nel superare le difficoltà della vita.
7 MAR 2025 · Non tutti grulli, stupidi e scocchi, lo sono veramente.
Tre avventure che ritroviamo in tanti paesi che si affacciano sul nostro Mediterraneo, con un personaggio che cambia di nome ma che è sempre alle prese con le cose più assurde.
Dalla Toscana le avventure di Giucca.
Un'altra versione della storia, è la seguente:
Si narra che in un tempo lontano, in un piccolo borgo di montagna, la gente soffrisse per una terribile carestia. Il cibo scarseggiava e i contadini non riuscivano a sfamare le proprie famiglie. Giucca, un ragazzo del paese noto per la sua intelligenza e il suo spirito allegro, decise di trovare una soluzione. Un giorno, trovandosi in difficoltà, Giucca incontrò un misterioso viandante, il quale gli donò un sacchetto di farina magica dicendogli:
"Con questa farina potrai preparare un pasto che sfamerà tutto il paese, ma dovrai usarla con saggezza." Giucca corse a casa e, mescolando la farina con patate e acqua, creò piccoli bocconcini morbidi: gli gnocchi. Ne preparò una grande pentola e invitò tutti gli abitanti del borgo a condividere il pasto. Per magia, gli gnocchi non finivano mai: più se ne servivano, più ne comparivano! Il paese festeggiò tutta la notte, sazio e felice. Da allora, in alcune zone del Veneto e del Trentino, si celebra il "Giorno degli Gnocchi", un’usanza che richiama il valore della condivisione e della solidarietà. A Verona, ad esempio, il "Venerdì Gnocolar" è una festa tradizionale che si tiene durante il Carnevale, in cui si preparano e si gustano gnocchi in abbondanza.
23 MAR 2024 · "La sposa che viveva di vento" è una fiaba che racconta di una giovane donna, figlia di un re, che possiede una strana capacità: può vivere solo del vento. Il re promette sua figlia in sposa a chi riesce a portarle abbastanza vento per sostenerla. Molti pretendenti falliscono, ma un giovane pastore, grazie alla sua umiltà e alla sua saggezza, riesce a conquistare il cuore della principessa. Trovando il segreto del vento, porta abbastanza vento per soddisfare il desiderio della principessa. Infine, i due si sposano e vivono felici insieme.
23 MAR 2024 · "La ragazza mela" è una fiaba che racconta la storia di una giovane donna che nasce dentro una mela. Un contadino trova questa mela e, spinto dalla curiosità, la porta a casa. Quando la mela si apre, rivela una ragazza bellissima. Il contadino e sua moglie decidono di adottarla e la chiamano Melarosa. Con il passare degli anni, Melarosa cresce e diventa una donna straordinaria, amata da tutti per la sua bellezza e bontà. Un giorno, un principe passa di lì e rimane affascinato da Melarosa. Decide di portarla al castello per sposarla, ma sulla strada incontrano varie sfide, tra cui un gigante e un incantesimo. Con il suo coraggio e la sua saggezza, Melarosa riesce a superare ogni ostacolo. Alla fine, sposa il principe e diventa regina, vivendo felice per sempre.
23 MAR 2024 · Personalizzata da Michele Neri, come tutte. "La fava" è una fiaba che narra la storia di un giovane povero che trova una fava mentre lavora nel campo. Deciso a cuocerla per il pranzo, rompe la fava e ne esce un bambino. Questo bambino lo informa che è figlio di un re e gli chiede di portarlo in un castello nelle vicinanze. Lungo il cammino, incontrano tre mostri: uno con tre teste, uno con quattro occhi e uno con sei braccia. Il giovane utilizza la fava magica per sconfiggerli. Una volta arrivati al castello, scoprono che il re è morto e la principessa non sa chi sposare per ottenere il trono. Il giovane propone di sposarla e, con l'aiuto del bambino-fava, supera le prove imposte dalla principessa. Alla fine, si sposano e diventano re e regina.
Fiabe della tradizione italiana riviste e lette da Michele Neri
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Author | Museo immaginario folklorico |
Organization | Museo immaginario folklorico |
Categories | Fiction , Kids & Family |
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