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Diritto comparato e attualità internazionale

  • L’Austria, un paese consociativo ma diviso. Di Francesco Palermo

    2 MAY 2024 · In Austria, il prossimo autunno, dopo le Europee di giugno, si terranno le elezioni politiche. I sondaggi da tempo lasciano presupporre la vittoria del partito di estrema destra Fpö, il Partito delle libertà, un tempo associato al nome di Jörg Haider, poi guidato da Heinz-Christian Strache, travolto dallo scandalo di Ibiza, con la pubblicazione di un video che lo mostrava impegnato in una trattativa con una sedicente nipote di un oligarca russo. Oggi il leader è Herbert Kickl e, nonostante diversi casi emersi nei mesi scorsi e l’apertura negli ultimi giorni di una nuova indagine giudiziaria, l’Fpö punta a essere il primo partito, forte di posizioni populiste, filorusse (in un paese che, lo ricordiamo, non fa parte della Nato), euroscettiche (nonostante sia membro dell’Ue e, a differenza dell’Ungheria, anche dell’Eurogruppo) e contrarie ai vaccini. Prendere più voti, tuttavia, potrebbe non bastare. Per governare potrebbe essere necessaria un’alleanza con il Partito popolare austriaco che attualmente è all’esecutivo con i Verdi ed esprime il cancelliere Karl Nehammer, con la prospettiva, in mancanza, anche del ricorso a un governo degli esperti (quello che noi italiani chiameremmo un governo tecnico). Le recenti elezioni locali, che dipingono un paesaggio politico di tutt’altro colore, con il successo nei comuni dei partiti di sinistra, compresa il Partito comunista, completano il quadro di un paese diviso, dove resta centrale la figura del presidente Alexander Van der Bellen, ex esponente verde candidatosi come indipendente, eletto direttamente dai cittadini, che lo hanno confermato nel 2022 per un secondo mandato. Di queste divisioni in un paese tradizionalmente consociativo parla in questo podcast il professor Francesco Palermo, ordinario di Diritto Pubblico Comparato all'Università degli Studi di Verona e direttore dell'Istituto di Studi Federali Comparati di Eurac. Questo è un podcast realizzato da Radio Radicale con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo.
    17m 26s
  • La proposta francese sull’aiuto a morire, di Anna Maria Lecis

    16 APR 2024 · Grande sfida sociale del secondo quinquennio di presidenza di Emmanuel Macron, il progetto di legge sul fine vita è arrivato mercoledì 10 aprile 2024 in Consiglio dei ministri e verrà esaminato in prima lettura all'Assemblea nazionale a partire dal 27 maggio. Il governo preferisce chiamarlo "aiuto a morire", perché parte da una richiesta di un paziente già prossimo alla morte e perché prevede un accurato percorso medico. Giudicato troppo restrittivo da alcuni, pericoloso da altri, il testo è stato presentato dalla ministra del Lavoro, della salute e delle solidarietà Catherine Vautrin come "un progetto di solidarietà con l'idea di creare uno spazio che non è un nuovo diritto né una libertà, ma un equilibrio tra il rispetto e l'autonomia della persona". Il Governo sembra preoccupato di non infiammare il dibattito, mentre i sondaggi mostrano che una larga maggioranza di cittadini è favorevole all'eutanasia e molti paesi europei hanno già legiferato. Del progetto di legge francese, della sua gestazione, dei contenuti e dell’iter previsto, ci parla la professoressa Anna Maria Lecis, costituzionalista, docente associata di Diritto pubblico a Sciences Po Bordeaux, in questo podcast realizzato da Radio Radicale in collaborazione con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo.
    31m 15s
  • La Francia e la libertà di aborto nella Costituzione, di Anna Maria Lecis

    23 FEB 2024 · Un progetto di legge di iniziativa del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, presentato l'8 marzo scorso, intende costituzionalizzare la libertà di aborto in Francia. Ricordando la figura dell'avvocata Gisèle Halimi, più di mezzo secolo dopo lo storico processo di Bobigny che aprì la strada alla legge Veil legalizzando l’interruzione volontaria di gravidanza in Francia, il Capo dello Stato ha provato a imprimere una svolta al dibattito parlamentare già in corso. Ce ne parla in questo podcast Anna Maria Lecis, costituzionalista, professoressa associata di Diritto pubblico a Sciences Po Bordeaux. Questo podcast è realizzato da Radio Radicale in collaborazione con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo. Le fonti audio. L'8 gennaio 1974, nel programma "Aujourd'hui madame", l'avvocato Gisèle Halimi risponde a un’antiabortista: "Stiamo lottando perché le donne siano libere di scegliere la loro maternità". Mercoledì 8 marzo 2023 il presidente francese Emmanuel Macron annuncia la sua intenzione di inserire la libertà di aborto nella Costituzione francese, prorpio durante un omaggio all'avvocata e attivista femminista Halimi. Il 22 gennaio scorso, nel 51esimo anniversario della decisione Roe versus Wade, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rilancia la battaglia sul diritto all'aborto, evidenziando ciò che i democratici ritengono sarà una potente arma politica contro il probabile candidato repubblicano Donald Trump. E infine Simone Veil il 26 novembre 1974 interviene all'Assemblea nazionale francese. In un discorso divenuto famoso, l’allora ministra della Sanità difende la legge che depenalizza l'interruzione volontaria di gravidanza. Cambia la prospettiva del dibattito esponendo questa "convinzione femminile" di fronte a un'"assemblea composta quasi esclusivamente da uomini". Per questo si arrivò ad accusare Simone Veil, che era stata prigioniera in un campo di concentramento e che aveva avuto la famiglia decimata, di difendere una legge nazista.
    22m 9s
  • La Francia e il nuovo Governo di Gabriel Attal, di Anna Maria Lecis

    23 FEB 2024 · Il nuovo governo francese del primo ministro Gabriel Attal, sostenuto da una maggioranza relativa e non definita (non c’è stato un voto di fiducia), nella sua composizione sembra proseguire sulla strada di un maggior coinvolgimento della destra nella strategia della seconda presidenza di Emmanuel Macron. Prima e dopo le prossime elezioni europee, che anche in Francia come in Italia segnano l’agenda politica, e in vista delle presidenziali del 2027, sono numerose le sfide su cui l’esecutivo dovrà misurarsi: dalla protesta in corso di agricoltori e allevatori all’immigrazione, dalle riforme economiche ai temi etici dell’aborto e del fine vita. Ce ne parla in questo podcast Anna Maria Lecis, costituzionalista, professoressa associata di Diritto pubblico a Sciences Po Bordeaux. Questo podcast è realizzato da Radio Radicale in collaborazione con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo.
    17m 58s
  • Ulteriori sviluppi nella regressione democratica turca alla vigilia delle elezioni municipali, di Valentina Rita Scotti

    14 FEB 2024 · Il 31 marzo prossimo si terranno in Turchia le elezioni municipali. Mentre sul versante delle opposizioni si attendono ancora i candidati ufficiali, tra molte divisioni dei partiti, l’Alleanza del popolo guadagna tempo e supporto elettorale puntando sul prestigio delle proprie candidature. Come quella dell’ex ministro dell’Ambiente, in corsa per diventare sindaco di Istanbul, che ha portato avanti il progetto zero waste lanciato dalla Turchia già nel 2017 per combattere il cambiamento climatico. Il paese, tuttavia, continua a essere percorso da uno scontro istituzionale, con una regressione democratica che sembra interessare soprattutto il potere giudiziario. Intanto procede il piano del presidente Recep Tayyip Erdogan di consolidare il ruolo della Turchia come potenza regionale. Ce ne parla in questo podcast Valentina Rita Scotti, che insegna Diritto Pubblico Comparato presso la European Law and Governance School (ELGS) della European Public Law Organization (EPLO) in Grecia, è componente del Centro per gli studi di genere della Koç University di Istanbul, dove ha insegnato Diritto Costituzionale e Diritto e discriminazioni basate sul genere, e autrice del volume 'La Turchia di Erdogan', edito dal Mulino. Questo podcast è stato realizzato da Radio Radicale in collaborazione con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo.
    14m 28s
  • L'ambiente nella Costituzione, di Francesco Palermo e Federica Cittadino

    7 FEB 2024 · Con Francesco Palermo (Professore Ordinario di Diritto Pubblico Comparato all'Università degli Studi di Verona e Direttore dell'Istituto di Studi Federali Comparati di Eurac Research di Bolzano) e Federica Cittadino (Ricercatrice Senior all'Istituto di Studi Federali Comparati di Eurac Research).
    28m 7s
  • La Corte Costituzionale tedesca, i fondi per la pandemia e la crisi politica, di Francesco Palermo

    24 JAN 2024 · La sentenza della Corte Costituzionale tedesca che, accogliendo un ricorso dell'opposizione contro il Governo, ha stabilito che i fondi non spesi per l'emergenza pandemica non potevano essere utilizzati per l’emergenza climatica, oltre a costituire un precedente giuridico, sta avendo importanti effetti politici su una maggioranza il cui consenso nei sondaggi è in grave diminuzione. Cresce la Cdu-Csu, cresce soprattutto l’estrema destra, specie nei Länder orientali, mentre aumentano le tensioni tra liberali e verdi nella coalizione e si è parlato persino di un possibile cambio in corsa del Cancelliere. Conseguenze anche sul piano europeo, dove la crisi dell'immagine rigorista della Germania, ha complicato il ripristino dei criteri stringenti del Patto di stabilità pre Covid. La sentenza di Karlsruhe è il tema di questo podcast del professor Francesco Palermo, ordinario di diritto pubblico comparato all'Università di Verona e direttore dell'Istituto di studi federali comparati di Eurac, realizzato da Radio Radicale con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo.
    12m 25s
  • La Corte Suprema israeliana annulla la prima parte della riforma giudiziaria del Governo Netanyahu, di Tania Groppi

    3 JAN 2024 · Lunedì scorso l'Alta Corte di Giustizia di Israele ha bocciato la prima parte della revisione giudiziaria voluta dal Governo Netanyahu, la cosiddetta Legge fondamentale per l'annullamento dello standard di ragionevolezza, che riduceva i poteri dell'Alta Corte e ha scatenato mesi di proteste a livello nazionale. Una sentenza importantissima sia nel contesto israeliano che globale, come spiega la professoressa Tania Groppi, docente di Istituzioni di diritto pubblico presso la Facoltà di Economia dell’Università di Siena, in questo podcast realizzato da Radio Radicale in collaborazione con le Riviste di Diritto pubblico comparato ed europeo.
    21m 39s
  • Un altro referendum costituzionale bocciato in Cile, di Tania Groppi

    20 DEC 2023 · Il Cile, per la seconda volta in 15 mesi, ha detto no a una proposta di riforma della Costituzione approvata durante la dittatura di Augusto Pinochet. Stavolta si è votato il 17 dicembre sul progetto redatto dalla destra ed estrema destra. Il testo della precedente convenzione, allora avanzata dalla sinistra, era stato invece respinto nel plebiscito del settembre 2022. Il risultato di oggi dà un po' di respiro al presidente della Repubblica Gabriel Boric, dopo la sconfitta dell’anno scorso. E tuttavia, a quattro anni dall'avvio del processo costituente, il progetto di una nuova legge fondamentale può dirsi senz’altro accantonato. Ce ne parla in questo podcast la professoressa Tania Groppi, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso la Facoltà di Economia dell’Università di Siena. Questo podcast è stato realizzato da Radio Radicale in collaborazione con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo.
    14m 17s
  • La Spagna e la legge di amnistia per gli indipendentisti catalani, di Anna Mastromarino

    7 DEC 2023 · Il dibattito parlamentare presso il Congresso dei deputati spagnoli sulla legge per concedere l'amnistia ai secessionisti catalani inizierà martedì 12 dicembre. L'obiettivo della maggioranza è che la legge, punto cruciale dell'accordo sull'appoggio al nuovo esecutivo di Pedro Sánchez da parte degli indipendentisti di Junts per Catalunya, sia approvata definitivamente entro marzo 2024. Si prefigura una svolta nella recente storia spagnola nel segno della riconciliazione, ponendo fine all’infruttuosa ricerca di soluzioni giudiziarie al conflitto politico in Catalogna. Contro l’amnistia si sono schierati invece diversi governi autonomi e buona parte del potere giudiziario, mentre i partiti di opposizione hanno mobilitato la piazza portando lo scontro anche al Parlamento Europeo in vista delle prossime elezioni europarlamentari. E’ il tema di questo podcast a cura della professoressa Anna Mastromarino, Ordinaria di Diritto Pubblico Comparato all’Università di Torino, realizzato da Radio Radicale con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo.
    18m 45s
I podcast di Radio Radicale con le Riviste di diritto pubblico comparato ed europeo
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