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Dica 32 - Tutti i colori della salute

  • Non arrendersi mai! Intervistiamo Roberta e Massimo di 'Ruote a Spasso' per parlare di accessibilità

    5 MAR 2024 · Accessibilità è per noi sinonimo di Salute, perché 'poter fare' e 'poter essere' sono aspetti centali nella vita di ognuno, aspetti spesso marginali e dati per scontati per le persone che si ritrobano a vivere un problema di salute importante o una disabilità. Riprende il nostro viaggio con Dica 32 alla ricerca di realtà, persone ed esperienze che promuovono, concretamente, il diritto di ognuno alla salute. Oggi intervistiamo Roberta e Massimo di https://ruoteaspasso.it, progetto di comunicazione che mappa i luoghi turistici accessibili, segnalando difficoltà, imprevisti ed esigenze specifiche in caso il luogo si riveli inaccessibile. "La nostra missione è promuovere un mondo inclusivo in cui ogni individuo, indipendentemente dalle abilità fisiche, possa partecipare appieno alla vita e alla società. Attraverso le nostre recensioni, ci impegniamo a migliorare l’accessibilità dei luoghi pubblici e privati per le persone con disabilità o ridotte capacità motorie, creando un ambiente che favorisca l’uguaglianza, l’autonomia e la partecipazione" Esplorano il mondo e valutano l’accessibilità dei luoghi per le persone con ridotte capacità motorie, condividendo informazioni preziose e recensioni dettagliate su luoghi, strutture ed eventi, offrendo consigli pratici per viaggiare senza barriere, descrivendo oggettivamente quali possano essere le criticità che incontriamo a beneficio di tutti sul sito http://www.ruoteaspasso.it/ la pagina FB e il canale instagram, veri e propri punti di riferimento per viaggiatori con disabilità o più in generale con ridotte capacità motorie: anziani, famiglie con passeggini, amici “pigri” e appassionati di avventura interessati a un mondo accessibile. Sostengono un mondo più inclusivo, celebrando il potenziale di ogni individuo, indipendentemente dalle abilità fisiche. L'intervista diventa un'occasione per parlare anche di sport e disabilità, della https://www.lacorsadimiguel.it, di http://www.sentierinelparco.it/la-joelette/ (lo sapevi, che dati gli opportuni accorgimenti, anche una persona con disabilità può andare in montagna?) e di un inevitabile confronto sull'inacessibilità di Roma e sui problemi connessi alla mobilità a Roma (a proposito, sapevi che c'è il taxi sociale? Ce ne parla l'amico Cristiano Bocci). Eddie, Filippo, Max, Danila e Cristiano ci accompagnano in questa prima chiacchierata live di quest'anno, realizzata grazie ai nostri storici partner de Lo Yeti, Caffè Libreria accessibile nel cuore del Pigneto (Roma), enorme 'bollino verde' della capitale per le persone con disabilità. A proposito: volete scoprire i luoghi accessibili del nostro bel paese? Qui trovate la mappa realizzata da Roberta e Sara: https://ruoteaspasso.it/mappatura-dellaccessibilita/ Buon ascolto!
    47m 40s
  • 'Riammissioni informali' - dott. Gianfranco Schiavone

    2 MAR 2024 · In questo podcast, parliamo delle riammissioni informali sulla frontiera con la Slovenia, già dichiarate illegittime dal tribunale di Roma. L’espressione burocratica delle “riammissioni” si riferisce in realtà a veri e propri respingimenti a catena, illegali, di persone, richiedenti asilo inclusi, spostate e scaricate nell’arco di poche ore in Bosnia ed Erzegovina. Ne parliamo con il dott. Gianfranco Schiavone, che ci racconta l’esperienza delle persone espulse illegalmente con questo sistema nel 2020, che hanno avuto il coraggio di denunciare quanto successo nel film ‘Trieste è bella di notte’ di Andrea Segre.
    29m 54s
  • 42 anni in manicomio. L’esperienza di Alberto Paolini

    2 MAR 2024 · Nato a Roma nel 1932 e restato presto orfano, Alberto Paolini cresce in un collegio religioso ed è avviato alla professione di sarto. Viene ricoverato a 14 anni al Santa Maria della Pietà, dove svolge attività in tipografia, in biblioteca e come disegnatore negli uffici dell’Ospedale, ma subisce anche l’elettrochoc e la somministrazione di numerosi farmaci. Ricorda il succedersi dei medici alla direzione dell’Ospedale, i progressivi cambiamenti nella gestione e nel rapporti fra personale e pazienti, la presenza di studenti, attivisti e personalità del mondo della cultura impegnati per le riforme. Uscirà nel 1990. Oggi vive in una casa supportata, seguita da operatori sanitari. L’abbiamo intervistato in occasione dell’anniversario della legge 180 e ci siamo fatti raccontare la sua esperienza e il suo punto di vista sulla salute mentale.
    21m 29s
  • “E’ la normalità un concetto che non si adatta” - Intervista a Elio GERMANO

    2 MAR 2024 · Per Dica 32, vi riproponiamo questa intervista a Elio Germano su tematiche per noi fondamentali. Invitato al https://radio32.net/2020/10/03/disability-pride-radio-2020-le-voci-dei-protagonisti-dal-teatro-ghione/ per ricevere il premio del “disability ad honorem”, per la sensibilità mostrata verso le disabilità e le forme di accessibilità sensoriale nella vita privata ed in quella artistica, l’abbiamo intercettato nel backstage dell’evento. Elio Germano ci ha regalato riflessioni profonde sul tema della ‘diversità’ e delle ‘disabilità invisibili’, mettendo in discussione il concetto di normalità. Buon ascolto!
    11m 7s
  • Franco Basaglia e le metamorfosi della psichiatria. Intervista al dott. Piero Cipriano

    2 MAR 2024 · Per Dica 32 vi proponiamo un'intervista realizzata qualche anni fa allo Yeti, per ‘Le Pigne in Testa’. In questo podcast parliamo con il dott. Piero Cipriano e parliamo del suo ultimo libro “Basaglia e le metamorfosi della psichiatria” ed in particolare ci interroghiamo sul senso del lavoro di Franco Basaglia, che ha portato ad una vera e propria rivoluzione scientifica nell’ambito della psichiatria, spostando il ‘focus’ dell’intervento dalla ‘malattia’ alla persona vista nella sua complessità esistenziale, portando alla chiusura dei manicomi grazie alla legge 180 dell’ormai lontano 1978. Insieme a lui ripercorriamo il percorso di questo cambiamento e l’attualità di questa rivoluzione ancora negata e/o incompiuta nella maggior parte dei servizi psichiatrici italiani. Chi è Piero Cipriano? "Quarantasette anni, irpino, Piero Cipriano è medico psichiatra e psicoterapeuta di formazione cognitivista ed etnopsichiatrica.Dopo aver lavorato in vari dipartimenti di salute mentale dal Friuli alla Campania, da alcuni anni lavora a Roma in un SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura ). Ama definirsi uno psichiatra riluttante e si dichiara anarchico. In questi anni, ha narrato la sua esperienza nei reparti ospedalieri psichiatrici in una trilogia che raccoglie la sua ventennale esperienza in quelle che definisce le “fabbriche della cura mentale”: così chiama i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, ossia i piccoli reparti ospedalieri dove si affronta la crisi psichiatrica." Con lui affrontiamo i temi centrali e i problemi che riguardano l’assistenza psichiatrica ed il lavoro in salute mentale: #contenzione, #psicofarmaci, #controllo sociale e molti altri i temi caldi affrontati insieme a lui in questa bella intervista. Di seguito, vi presentiamo i suoi libri di cui consigliamo la lettura soprattutto ai professionisti del settore. Il lavoro di Cipriano ‘de-costruisce’ molte finte certezze e ci riconsegna una complessità, che seppur disorientante all’inizio, riconsegna una visione più chiara e qualificante della mission e della metodologia di chi lavora e si ritrova ad affrontare la follia nelle sue più diverse forme.
    1h 1m 26s
  • Utilizzo ed efficacia di antidepressivi e antipsicotici: cosa dicono le persone? Intervento di Barbara D'Avanzo

    2 MAR 2024 · In Italia, tutti i giorni, due milioni e mezzo di persone prendono antidepressivi e 600mila persone anti-psicotici”. Barbara D’AvanzoVi proponiamo l’intervento di Barbara D’Avanzo, ricercatrice presso il Dipartimento di Ricerca Politiche per la Salute dell’Istituto Mario Negri e capo del laboratorio di Epidemiologia e Psichiatria Sociale, al seminario organizzato da UNASAM sul documento “Proposte e indicazioni di buona pratica per un uso appropriato dei farmaci nei percorsi di cura” (https://radio32.net/indicazioni-per-un-uso-appropriato-dei-farmaci-in-salute-mentale/). “Il ricorso al farmaco non deve essere considerato in sé la prima risposta, necessaria ed inevitabile, alle forme di sofferenza psichica. Soprattutto deve essere contrastato il principio attualmente dominante che prevede di iniziare subito una terapia farmacologica e, poi forse, se disponibile, offrire un intervento “non farmacologico” (psico-sociale). In molti casi, possono essere offerti interventi non farmacologici di pari o superiore efficacia (come ad esempio nel caso dei disturbi d’ansia e depressivi).” Proposte e indicazioni di buona pratica per un uso appropriato dei farmaci nei percorsi di cura” (https://radio32.net/indicazioni-per-un-uso-appropriato-dei-farmaci-in-salute-mentale/) In sostanza, proponiamo che: - Il farmaco non sia considerato la prima o unica risposta, e che vadano rinforzati, e resi disponibili in ogni servizio, tutti gli altri interventi non farmacologici, da considerare indispensabili, non opzionali; - si standardizzino gli strumenti per il controllo e la correzione di un uso inappropriato dei farmaci, quali ingiustificate politerapie, associazioni tra classi diverse, uso prolungato di benzodiazepine, prescrizioni off-label. Si chiede che questi meccanismi di controllo entrino a far parte deisistemi informativi dei Dipartimenti di Salute Mentale; - si utilizzino progetti e contratti scritti condivisi sulla terapiafarmacologica, secondo un modello di percorsi di cura condivisi in cui tutta la rete intorno all’utente sia inclusa e possa contribuire, assumendosi una responsabilità esplicita rispetto al percorso terapeutico; - si conducano regolarmente monitoraggi sulla salute fisica, come parte dell’attività di cura e strettamente connessa alla prescrizione farmacologica, e quindi senza delegarli al medico di medicina generale; - si riconosca e si disincentivi l’uso del farmaco come forma di contenzione chimica; - si introducano – e si ribadiscano periodicamente, nelle occasioni di aggiornamento – i principi per l’uso razionale: dose minima efficace, titolazione, eliminazione tendenziale delle politerapie; - si introducano strumenti per facilitare i percorsi di ‘deprescrizione’, nelle situazioni a decorso favorevole e per le persone che lo richiedano; - si imponga ai DSM di rendere conto dell’utilizzo di psicofarmaci e si sottragga il sostanziale monopolio della formazione alle case farmaceutiche, riducendo gli spazi di rapporto personale diretto degli informatori scientifici col singolo medico a favore di momenti pubblici di informazione e discussione; - si costituisca una task force nazionale che produca un documento di raccomandazioni. (Nota bene: Un esempio interessante è rappresentato dalle “Raccomandazioni per l’impiego dei farmaci antipsicotici nel trattamento a lungo termine delle persone con disturbi schizofrenici” della Regione Emilia-Romagna.)
    18m 46s
  • Serve formazione sull’utilizzo dei farmaci. Le parole di Carmine Basile

    2 MAR 2024 · Intervento di Carmine Basile, familiare e volontario, in occasione del seminario di http://www.unasam.it/ su “Proposte e indicazioni di buona pratica per un uso appropriato dei farmaci nei percorsi di cura“ (https://radio32.net/indicazioni-per-un-uso-appropriato-dei-farmaci-in-salute-mentale/) sul corretto utilizzo degli psicofarmaci in salute mentale e sull’importanza di costruire un rapporto di fiducia, a partire da informazioni trasparenti, condivise e concordate. Carmine ci ricorda che serve la necessaria formazione a pazienti e familiari su un corretto utilizzo degli psicofarmaci più importanti, perché la distanza tra linee guida, letteratura e realtà è veramente notevole. "Molte persone hanno paura dei farmaci e temono di diventarne dipendenti. Nei servizi, molti vivono il farmaco come un’imposizione, non ne tollerano gli effetti collaterali, e non li assumono o li assumono con scarsa regolarità. Se si vuole garantire il diritto alla cura è necessario avere una visione più ampia, che comprenda una serie altre strategie, anche alternative.“Proposte e indicazioni di buona pratica per un uso appropriato dei farmaci nei percorsi di cura" “L’utilizzo degli psicofarmaci non è ottimale, con documentazione di frequenti politerapie di farmaci della stessa classe e di classi diverse. Anche se poi è il singolo medico a rispondere della prescrizione, la condivisione delle scelte con i diretti interessati è l’unica strategia per non essere soli, per aprire il confronto, e quindi avviare un cambiamento. Per questo, anche la condivisione tra operatori è essenziale, perché un prescrittore è responsabile di quello che fa anche di fronte alla comunità dei medici. Questi principi di condivisione delle scelte appaiono importanti perché mettono in discussione l’autoreferenzialità del prescrittore, che ripone nella prescrizione la propria intoccabilità e il proprio potere. Con ancora maggior forza, queste considerazioni valgono per i Dipartimenti di Salute Mentale, in quanto servizi pubblici.La Legge 219/17 (su consenso informato, disposizioni anticipate di trattamento e pianificazione condivisa delle cure) ha ribadito che ogni cittadino è proprietario delle decisioni sanitarie che lo riguardano. Questo principio è spesso violato in salute mentale, alla luce di un principio di acquisizione impropria da parte dei professionisti di una delega alle decisioni terapeutiche. La titolarità dell’utente e la condivisione delle scelte terapeutiche non può tuttavia trascurare il contesto microsociale in cui la persona vive. Va ribadito che la separazione del soggetto sofferente dalla sua rete familiare nella presa in carico (spesso in funzione di un principio artificioso di rispetto della privacy) produce effetti deleteri nella maggioranza delle situazioni. Invece è opportuno adottare il principio della negoziazione e della contrattazione condivisa che, riguardando tutto il progetto terapeutico abilitativo, non può non comprendere la prescrizione e l’assunzione dei farmaci. Inoltre, la stipula di un contratto scritto permette di mettere in luce e affrontare le resistenze dei medici connesse a preoccupazioni di natura “difensiva” che, pur legittime, non possono contrapporsi alle esigenze degli utenti e di un uso ragionato e parsimonioso dei farmaci basate su una valutazione farmacologica e clinica complessiva, anche nei percorsi di sospensione e ‘deprescrizione’. [...] Buon ascolto
    4m 28s
  • Indicazioni per un uso appropriato dei farmaci in salute mentale - Giuseppe Tibaldi, Roberto Mezzina

    2 MAR 2024 · Si presenta qui di seguito il documento “Proposte e indicazioni di buona pratica per un uso appropriato dei farmaci nei percorsi di cura“, a cura di Roberto Mezzina, Barbara D’Avanzo e Beppe Tibaldi, elaborato dal Comitato Scientifico dell’UNASAM che costituisce proposta operativa di discussione per il superamento delle criticità in ordine al corretto utilizzo delle terapie farmacologiche nei servizi di salute mentale. L’UNASAM ha organizzato un seminario per presentare, e approfondire, le tematiche del documento con gli autori stessi. In questo podcast potete sentire l'intervento del dott. Giuseppe Tibaldi, Direttore servizi psichiatrici Area Nord Dipartimento Salute Mentale AUSL Modena, componente Direttivo SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica), autore di diversi libri, sui primi tre punti del documento, e la presentazione di Roberto Mezzina, psichiatra, che ha contribuito negli ultimi trent’anni all’esperienza di Trieste, diventando responsabile dal 1995 di un Centro di Salute Mentale a 24 ore. Il dott. Mezzina ha sviluppato molteplici collaborazioni internazionali in Europa, America, Australia, Asia in tema di organizzazione dei servizi, pratiche innovative, ricerca, formazione, contribuendo a fondare, con John Jenkins, l’International Mental Health Collaborating Network nel 1990. È dal 2010 direttore del Centro Collaboratore dell’OMS per la ricerca e la Formazione presso il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste. https://radio32.net/indicazioni-per-un-uso-appropriato-dei-farmaci-in-salute-mentale/
    35m 44s
  • Cosa vuol dire ispirarsi al lavoro di Franco Basaglia? Il diritto alla Salute Mentale - Intervista alla dott.ssa Carla Ferrari Aggradi

    2 MAR 2024 · Intervistiamo la dott.ssa Carla Ferrari Aggradi, psichiatra, psicoterapeuta, presidentessa di Forum Salute Mentale APS. Con lei parliamo di diritto alla Salute Mentale, ovvero il diritto a ricevere cure appropriate, umane, legate ai reali bisogni e desideri delle persone che soffrono di un disagio mentale grave. Lo facciamo con una professionista, un’attivista ‘basagliana’. Ma cosa vuol dire ispirarsi ai principi e al metodo di lavoro di Franco Basaglia? Buon ascolto!
    57m 8s
  • ‘Orgoglio di che?’ Intervista a Gianfranco Falcone del Disability Pride Network

    28 JAN 2024 · In questa puntata di https://radio32.net/, intervistiamo Gianfranco Falcone, psicologo, persona con disabilità, attivista del Disability Pride Network. “Lavoro come psicologo. Non ho figli e non sono sposato. Sono in carrozzina, non cammino e le mie mani funzionano solo al dieci per cento. E allora? Vi sembra un buon motivo per stare a casa? A me no.” Tuttavia, la forza di volontà individuale non basta, se è il contesto a creare, e dare per scontate, l’inaccessibilità delle nostre città. “Milano gode ottima stampa ma se devi girarci in carrozzina della buona stampa non ti importa poi più di tanto” dice, e scrive (http://viaggi-in-carrozzina.blogautore.espresso.repubblica.it/2023/06/13/disability-pride-a-milano-e-non-mi-scassate-le-rotelle/) Gianfranco.“Esiste una cosa che si chiama Peba, il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche – spiega l’organizzatore della manifestazione [Disability Pride Milano], Andrey Chaykin – Molti comuni l’hanno adottato in questi anni, ma spesso resta una risorsa sterile, che non produce effettivi benefici per i cittadini disabili. Accade purtroppo anche, e ancora, a Milano, dove i mezzi pubblici sono spesso inaccessibili, e dove il gradino di un marciapiede spesso diventa un ostacolo insormontabile per chi è in carrozzina e vorrebbe essere autonomo. Perché per le grandi opere come Expo, o come le Olimpiadi nel 2026, si spendono milioni di euro, e invece per l’integrazione delle persone con disabilità si investe così poco?” (https://www.milanotoday.it/video/disability-pride-2023.html). Con Gianfranco, in questa puntata, parliamo di questo e di molto altro (#contenzione, #diritto alla #salute, #stigma, #economia, #rsa, ecc.), a modo nostro. Un modo un pò disordinato, ma libero, autentico. Per mettere al centro le enormi difficoltà culturali, sociali ed economiche che le persone con disabilità sono costrette a vivere. Buon ascolto.
    1h 14m 20s

Dica 32 è un progetto di informazione eformazione sul diritto alla salute, un progetto dell’associazione Ipse Lab APS, realizzato in partnership con l’associazione giovanile New Voices Lab - APS. L’associazione...

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Dica 32 è un progetto di informazione eformazione sul diritto alla salute, un progetto dell’associazione Ipse Lab APS, realizzato in partnership con l’associazione giovanile New Voices Lab - APS.

L’associazione Giovanile New Voices Lab - APS è nata dall’incontro di un piccolo gruppo di ragazzi e ragazze con disabilità visiva e psichica, che si sono avvicinati al mondo della Webradio e del podcasting come mezzo di divulgazione sociale, di emancipazione e sensibilizzazione, attraverso il progetto radio 32.

In collaborazione con Ipse Lab APS, l’associazione sviluppa spazi creativi e ludici dove poter potenziare le proprie abilità personali e comunicative e promuovere una cultura accessibile e realmente inclusiva per le persone con disabilità.Ipse Lab APS (per saperne di più, clicca qui) è un’associazione di promozione sociale che sviluppa attività per la cittadinanza e per i propri soci nell’ambito della promozione della salute attraverso il progetto ‘Radio32’. L’associazione è formata da professionisti sanitari, esperti per esperienza, familiari e cittadini ed organizza attività di comunicazione sociale, eventi inclusivi e accessibili in rete con realtà pubbliche e private, attività di formazione e intervisione per operatori della salute mentale, svolgendo, a livello locale (su Roma), attività di advocacy, supporto e orientamento per i propri soci.

Insieme, queste due realtà collaborano alla realizzazione di Dica 32, progetto di informazione e formazione sul diritto alla salute.

Dica 32 è un’intrapresa sociale: un gruppo di lavoro inclusivo che ospita tirocini professionalizzanti e di inclusione sociale e attività di volontariato.

Obiettivo del progetto è quello di promuovere attività di informazione, formazione e consulenza (a livello di prevenzione primaria, secondaria e terziaria) su tematiche connesse all’integrazione socio-sanitaria e sulle buone prassi per la definizione di percorsi di cura personalizzati nell’ambito della cura e assistenza delle persone con disabilità/in condizione di fragilità complesse che compromettono, in misura e grado diverso, l’autonomia delle persone.Per ogni problematica di salute affrontata e approfondita nell’ambito delle attività di comunicazione, formazione e consulenza si vuole raccogliere materiale formativo e informativo, sia per i cittadini (al fine di aumentare la consapevolezza sulla propria condizione di salute) sia per operatori/ amministratori che vogliono implementare best practice a livello locale.L’obiettivo è promuovere la costruzione di sistemi di salute di comunità per affrontare in modo appropriato problemi di salute complessi, multidimensionali, cronici, riuscendo a costruire progettualità su misura della persona assistita nel proprio contesto pratico di vita.

Come?
  • Raccogliendo informazioni utili, attraverso le interviste agli esperti, sempre disponibili sulla pagina dica32.it;
  • Promuovendo il networking tra realtà diverse che condividono mission e obiettivi;
  • Promuovendo il dialogo, e il confronto, tra esperti per professione (specialisti) ed esperti per esperienza);
  • Organizzando eventi e promuovendo la costruzione di reti e alleanze a livello locale (su Roma);
  • Promuovendo incontri informativi e formativi sulla costruzione di progetti terapeutici individualizzati capaci di promuovere realmente l’autodeterminazione di persone che vivono un problema di salute complesso/cronico;
Dica 32: metodo di lavoro

Il gruppo di lavoro è formato da esperti per professione ed esperti per esperienza che fanno attivismo nell’ambito della salute, utilizzando le piattaforme online per sviluppare attività di comunicazione e documentazione delle buone pratiche (abbattendo in questo modo i costi di produzione).

Per informare, verranno intervistate:
  • persone con diverse disabilità (motorie, sensoriali e con problemi di salute mentale), caregiver, attiviste/i del Disability Pride Network, referenti di associazioni locali che affrontano le tematiche connesse al ‘dopo di noi’;
  • operatori sanitari e socio-sanitari;
  • ricercatori
L’obiettivo dell’iniziativa è permettere la diffusione di esperienze di attivismo virtuose (la possibilità di raccontare e riflettere sulla propria azione), la condivisione di buone prassi e soluzioni pratiche inventate/costruite ‘dal basso’, la creazione di reti locali tra esperti per esperienza ed esperti per professione.

Si ritiene che proprio dalla collaborazione tra esperti per esperienza ed esperti per professione possano nascere pratiche, iniziative e politiche realmente capaci di affrontare la complessità delle questioni inerenti la salute coniugando capacità di ascolto, competenze e conoscenza delle esigenze specifiche delle persone con le competenze specialistiche necessarie ad affrontare in modo appropriato ed efficace problemi di salute complessi.

La promozione di reti di supporto locali tra loro connesse e in costante scambio di informazioni e conoscenze, l’orizzonte pratico su cui lavorare per sostenere iniziative e progettualità innovative e realmente emancipative.
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