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Cure di prossimità

  • Elisa Moretti: "La salute di prossimità che fa bene all’ambiente"

    5 JAN 2022 · Immaginare una sanità più vicina al cittadino, in grado di produrre effetti positivi anche dal punto di vista ambientale oggi è possibile. Così come si possono quantificare questi effetti in modo oggettivo e misurabile come carbon footprint. Perché prossimità, quando si parla di salute e sanità, significa sostenibilità. Ne parliamo con Elisa Moretti, professoressa associata del dipartimento di Ingegneria all’università di Perugia e direttore del Master di II livello in Management dei processi sanitari.
    7m 53s
  • Alessandro D'Arpino: Farmacie ospedaliere e allestimento farmaci oncologici, il progetto

    20 DEC 2021 · La governance del processo di allestimento dei farmaci oncologico da parte delle farmacie ospedaliere è molto importante, ma presenta diverse criticità. In Umbria è stato allestito il progetto Saga (Self-Assessment per la Governance del processo di Allestimento dei Farmaci Antiblastici). Molti i risultati ottenuti, con la prospettiva di estendere questa iniziativa. Ne parliamo con Alessandro D’Arpino, direttore della Farmacia ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.
    7m 46s
  • Pierfranco Conte: Cure più vicine, il progetto SmartCare

    30 NOV 2021 · Qual è l’importanza delle cure di prossimità per i pazienti? Che ruolo gioca la possibilità di assistere i malati vicino al proprio domicilio nell’ottica di un accesso più equo e sostenibile alla salute? E, in particolare, per i malati cronici e oncologici? Ne parliamo con il professor Pierfranco Conte, ordinario di Oncologia all’Università di Padova e presidente dell’associazione Periplo.
    6m 4s
  • Mattia Altini: Cure di prossimità per una sanità più equa e sostenibile

    24 NOV 2021 · “Avevamo già scritto tutto, ma abbiamo tardato a realizzarlo. La pandemia ha slatentizzato alcuni aspetti strutturali e organizzativi bisognosi di intervento che avevamo già messo a fuoco da tempo. La necessità di ripensare il modello di assistenza sul territorio è tra questi”. Così Mattia Altini, Presidente della SIMM, la Società Italiana di Leadership e Management in Medicina, e Direttore Sanitario della Azienda USL della Romagna, ha cominciato a parlare della debolezza della assistenza territoriale nell’intervista di apertura di Cure di prossimità per una sanità più equa e sostenibile, un progetto dedicato alla medicina di prossimità, alla assistenza territoriale, alla integrazione tra ospedale e territorio. Temi dei quali gli addetti ai lavori parlano ormai da qualche decennio, e sui quali si è consolidato un insieme di conoscenze e di punti di vista condivisi, anche se i progressi sul campo appaiono più lenti di quanto sarebbe necessario. La pandemia ha fatto emergere, una volta per tutte, la vulnerabilità di questa parte del SSN. E confermato che è ancora sul tappeto un tema particolarmente rilevante, che riguarda il setting di cura ed assistenza di volta in volta più adeguato per il paziente. “Non abbiamo creduto fino in fondo – prosegue Altini – che la medicina di prossimità fosse una risposta credibile. La pandemia ci ha consentito di riguardare ciò che è successo negli ultimi anni con uno sguardo diverso, e con la consapevolezza che il luogo a maggior valore nel quale realizzare parti del percorso di cura e di assistenza non è sempre l’ospedale”. Nei mesi più duri della emergenza pandemica, la debolezza della assistenza sul territorio ha creato, paradossalmente, le condizioni per alcune sperimentazioni. È stato così anche per la cura e l’assistenza dei pazienti oncologici. “Ci siamo accorti– racconta Altini – che alcuni dei pazienti che venivano chiamati presso il Cancer center per alcune fasi della patologia potevano, almeno in quel momento, beneficiare dello stesso livello di assistenza in un luogo più vicino al loro domicilio e con una consulenza oncologica sempre presente, ma meno diretta ed ospedalocentrica. Così è nato il progetto SmartCare, nel quale abbiamo provato a declinare il setting ideale di presa in carico di questi cittadini”. L’investimento sul territorio e sulle cure di prossimità sembra un po’ una quadratura del cerchio, anche in termini di sostenibilità. Eppure sinora non si è riusciti ad andare in questa direzione. Per Altini ci sono tre criticità, che rappresentano anche altrettante sfide, che faranno la differenza per vincere la partita sul territorio. La prima è di carattere professionale. È necessario superare le barriere interprofessionali e far sì che tutti si riconoscano parte integrante di un sistema di cura che ha al centro il cittadino. La seconda ha a che fare con gli strumenti. Non si possono utilizzare strumenti vecchi per realizzare progetti nuovi ed ambiziosi, bisogna investire nelle nuove tecnologie, in particolare nel digitale, e in nuovi modelli organizzativi. E per questo servono certamente risorse economiche, ma anche pensiero. La terza riguarda la formazione. È necessario un grande investimento per formare i dirigenti del futuro, in maniera che siano in grado di utilizzare nuovi strumenti e di guardare ai percorsi di presa in carico e al sistema sanitario in maniera differente da come li hanno visti sinora.
    14m 37s

La gestione della pandemia da COVID-19 ha dimostrato definitivamente che l’assetto attuale del SSN ha un punto di evidente debolezza nel territorio, sul quale bisogna concentrare gli sforzi per imprimere...

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La gestione della pandemia da COVID-19 ha dimostrato definitivamente che l’assetto attuale del SSN ha un punto di evidente debolezza nel territorio, sul quale bisogna concentrare gli sforzi per imprimere una svolta. D’altro canto, proprio questa debolezza ha creato le condizioni, nei mesi più duri della emergenza pandemica, per alcune sperimentazioni. È stato così, per esempio, per la cura e l’assistenza dei pazienti oncologici. La necessità di ridurre gli accessi in ospedale, per ragioni di sicurezza e per disporre di spazi da dedicare alle attività cliniche di contrasto alla pandemia, ha obbligato ad accelerare processi di innovazione organizzativa per i quali il sistema era già pronto.

Ora siamo di fronte ad una grande opportunità. Il primo dei due obiettivi della Missione 6 del PNRR, dedicata alla salute, si occupa delle reti di prossimità, delle strutture intermedie e della telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Si punta esplicitamente al rafforzamento di cure ed assistenza sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), al rafforzamento dell’assistenza domiciliare, allo sviluppo della telemedicina e ad una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

La stagione post- pandemica, si apre in teoria con i migliori presupposti per un riassetto significativo del territorio: da una parte la consapevolezza, derivata dalla gestione della pandemia, di dover investire su quest’area dell’offerta di cure ed assistenza, dall’altra la presenza, finalmente, di risorse certe e rilevanti da utilizzare a questo scopo, peraltro rafforzata dagli incrementi del Fondo Sanitario Nazionale previsti per i prossimi tre anni dal Disegno di Legge di bilancio 2022.

Le cure di prossimità e la scelta del domicilio del paziente come luogo privilegiato della assistenza territoriale ci riportano alla riflessione sugli assetti organizzativi del SSN in relazione alla appropriatezza dei diversi setting di cura, alla presa in carico delle cronicità, alla capacità di garantire continuità della stessa. E rinviano alla sostenibilità del sistema, nella sua duplice dimensione. Sostenibilità per i pazienti, ai quali viene assicurata la tipologia di cure e di assistenza più appropriata nel luogo più idoneo, tenendo conto delle esigenze di personalizzazione e di umanizzazione. Sostenibilità per il sistema, che utilizza le risorse al meglio, evitando inutili sprechi, e creando le condizioni per rispondere ai nuovi bisogni di cura ed assistenza e garantire equità di accesso alla innovazione scientifica e tecnologica. Elementi che fanno della medicina di prossimità, con la sua attenzione per la prevenzione e la promozione della salute, e per la presa in carico in tutte le sue fasi, dalla diagnosi alla riabilitazione, uno dei paradigmi intorni ai quali potrà ruotare il futuro dei sistemi sanitari universalistici.
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Author Fortune Italia
Categories Medicine
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