Circolo di.Vento è un progetto di
CrinaliBeneComune, un gruppo di cittadinanza attiva dedicato all’informazione, all’approfondimento e al dialogo, a partire da
questioni ambientali inerenti alla crescente
occupazione dei crinali da parte dell'industria eolica, in particolare nel territorio dell’
Alta Valmarecchia e della regione storica del
Montefeltro, area cosiddetta interna, di confine fra Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Territorio con un paesaggio di pregio, ricco di beni storico-architettonici, integro, tutelato e custodito nella sua bellezza per secoli. Territorio considerato “di periferia” nonostante presenti un contesto sociale vibrante e attivo e nonostante si stia affermando come centro di interesse culturale e come nodo di scambio con altre realtà che sui crinali - appenninici e alpini - stanno sperimentando modelli innovativi e virtuosi di ripopolamento e di valorizzazione del territorio e delle sue risorse.
ll gruppo si sta impegnando nell’organizzazione di azioni di sensibilizzazione e di approfondimento su questi temi, con l’obiettivo di proporre elementi di informazione scientifica e laica rivolta ai cittadini e agli amministratori, nel tentativo di colmare un vuoto, più o meno voluto, su questioni complesse che riguardano direttamente le popolazioni locali e indirettamente il paese intero. Pur con la consapevolezza che l’attuale crisi delle risorse imponga una apertura verso misure alternative per l’approvvigionamento energetico e che l’energia del vento possa rappresentare una soluzione sostenibile, Circolo di.Vento reputa urgente risvegliare una visione collettiva critica fondata su due principali cardini:
- il concetto di paesaggio e dei crinali come "beni comuni", non assoggettabili agli interessi di pochi, nemmeno sotto il cappello della transizione ecologica.
- Il superamento della tradizionale dicotomia tra pubblico e privato, per accogliere forme innovative di partenariato con le comunità locali e promuovere efficacemente la transizione ecologica nell’interesse comune e nella tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Con la consapevolezza di vivere un momento storico decisivo, nel quale è necessario rendere i territori maggiormente autonomi dal punto di vista energetico, anche ricorrendo a fonti e soluzioni tecnologiche alternative, per affrancarsi dal petrolio e conseguentemente sottrarsi a forme di ricatto da parte di paesi terzi, e per coltivare una cultura della pace,
la transizione sociale ed ecologica è necessaria.Ma quale visione anima le scelte politiche e quali sono le prospettive a breve, medio e lungo termine anche a fronte della crescente incertezza climatica? Quali strategie e quali infrastrutture per la transizione ecologica si coniugano in modo più appropriato con le diverse qualità dei territori che contraddistinguono il nostro paese e con la diversificata domanda sociale delle comunità che li abitano? Quali gli impatti diretti e indiretti delle diverse soluzioni tecniche e infrastrutturali sul paesaggio, sull’ambiente e sulle comunità? Quali i soggetti legittimati ad operare profonde trasformazioni territoriali? Infine, laddove le attuali politiche europee e nazionali incentivano la partecipazione delle comunità locali, in che modo possono queste contribuire attivamente ai processi decisionali che determinano le scelte invece di subirne soltanto le conseguenze o di essere denigrate come “nimby” per il solo fatto di non voler pagare un prezzo troppo alto in nome di un fantomatico interesse pubblico che, in assenza di normative chiare e nel quadro di politiche market-oriented, si riduce di fatto ad un interesse meramente privato?Per conoscere tutte le iniziative segui la pagina
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