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SUN-la tutela delle generazioni future tra transizione ecologica, natura e cultura

SUN-la tutela delle generazioni future tra transizione ecologica, natura e cultura
Apr 24, 2024 · 16m 28s

Dipartimento di biotecnologie SUN, cattedra del prof. Carlo Iannello, 24 aprile 24. Che cosa è la “transizione ecologica” nell’orizzonte degli interessi delle future e nuove generazioni. (Pasquale Giustiniani)   1.   Costituzione...

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Dipartimento di biotecnologie SUN, cattedra del prof. Carlo Iannello, 24 aprile 24. Che cosa è la “transizione ecologica” nell’orizzonte degli interessi delle future e nuove generazioni. (Pasquale Giustiniani)   1.   Costituzione italiana, modifica: «Articolo 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [cfr. artt. 3334]. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».   2.   Verde Europa? La Commissione europea ha adottato una serie di proposte per rendere le politiche dell’UE in materia di clima, energia, trasporti e tassazione idonee a ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Si parla di Green Deal europeo, che viene presentata anche come la nostra ancora di salvezza per uscire dalla pandemia di Covid-19. Un terzo dei 1.800 miliardi di euro  di investimenti del piano di ripresa NextGenerationEU e del bilancio settennale dell’UE finanzieranno il Green Deal europeo. Il 12 marzo 2024 - La Commissione ha pubblicato una comunicazione sulla gestione dei rischi climatici in Europa che illustra come l'UE e i suoi paesi possono attuare politiche che salvano vite umane, riducono i costi e proteggono la prosperità. Si tratta di una risposta diretta alla prima valutazione europea del rischio climatico da parte dell’Agenzia europea dell’ambiente. Affronta inoltre le preoccupazioni di molti europei in seguito alle temperature record e agli eventi meteorologici estremi registrati lo scorso anno. Il Green Deal europeo punta a rendere l'Europa climaticamente neutra entro il 2050, rilanciare l'economia grazie alla tecnologia verde, creare industrie e trasporti sostenibili e ridurre l'inquinamento. Trasformare le sfide climatiche e ambientali in opportunità renderà la transizione giusta e inclusiva per tutti. La Commissione europea aiuta gli Stati membri dell'UE a progettare e attuare riforme che sostengano la transizione verde e contribuiscano al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo. Contribuisce inoltre a definire le procedure richieste nelle amministrazioni centrali e locali e a realizzare le strutture di coordinamento necessarie per l'attuazione delle politiche verdi. Nell'UE l'insieme degli Stati membri, delle regioni e dei settori devono contribuire alla transizione verso un'economia climaticamente neutra. Tuttavia, la portata della sfida non è la stessa per tutti. Le regioni dipendenti dai combustibili fossili e dalle industrie ad alta intensità di CO2 saranno particolarmente colpite e subiranno una profonda trasformazione economica, ambientale e sociale. La Commissione europea aiuta gli Stati membri a mobilitare risorse e ad adottare misure per garantire un sostegno mirato alle regioni e ai settori maggiormente colpiti dalla transizione. Inoltre, attraverso lo strumento di sostegno tecnico, la DG REFORM sta aiutando 17 Stati membri a definire i rispettivi piani territoriali che sono tenuti ad elaborare per poter accedere ai finanziamenti del meccanismo per una transizione giusta   3.   Un Ministero verde in Italia. Il 26 febbraio 2021 - Il Consiglio dei ministri approvò il decreto legge “Ministeri”, che riorganizzava competenze e strutture di alcuni dicasteri. Nasce ufficialmente, con tale provvedimento, il Ministero della Transizione ecologica (Mite), che sostituisce il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il decreto approvato istituisce inoltre, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal ministro della Transizione ecologica, ed è composto dal ministro per il Sud e la coesione territoriale, dai ministri della Transizione ecologica, dell`Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, della Cultura e delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Ecco i temi enunciati nel sito del Ministero: Accordi di collaborazione bilaterale e multilaterale Acqua Amministrazione Ambientale Marittima Aree naturali protette e Rete Natura 2000 Aria Biodiversità Biosicurezza, OGM e accesso alle risorse genetiche Bonifiche e Risanamento Capitale Naturale Clima Economia Circolare Educazione Ambientale Energia Formazione Universitaria Green Economy Inquinamento acustico Inquinamento elettromagnetico INSPIRE e Geoportale Nazionale Materie prime critiche Mobilità sostenibile Piano Sviluppo e Coesione del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Piano per la Transizione Ecologica (PTE) Politiche di coesione Prodotti chimici Programmi a gestione diretta della Commissione Europea Provvedimenti di valutazione ambientale Radiazioni ionizzanti Rischio industriale Suolo Sviluppo sostenibile Territorio Tutela del mare e delle coste VAS - VIA – AIA   4.   Campagne elettorali. Secondo una bozza del manifesto per le europee visionata da Euractiv, i Verdi europei stanno spingendo per investimenti “massicci” per stimolare contemporaneamente la transizione verde e proteggere le condizioni di vita nell’ambito di quello che chiamano “Green Social Deal”. La bozza del manifesto di 40 pagine, che mette in evidenza le priorità del partito in materia di esteri e difesa, delinea una visione ambiziosa, la cui versione finale è stata adottata dal 2 al 4 febbraio al Congresso del partito a Lione. Mentre i socialisti (PSE) e il centro-destra (PPE) mettono le priorità politiche in primo piano nelle loro bozze di manifesto, il testo dei Verdi è molto dettagliato nei suoi piani politici. Dal momento che i sondaggi prevedono uno spostamento a destra alle elezioni europee di giugno, i partiti di centro-destra si stanno preparando ad opporsi a una serie di regolamenti e alla burocrazia del Green Deal. Il Partito Verde Europeo (EGP) ha eletto due pesi massimi, il tedesco Terry Reintke e l’olandese Bas Eickhout, come candidati principali alle elezioni europee. La spinta per includere i candidati del Sud e dell’Est nella leadership è fallita durante il congresso elettorale del partito che si è tenuto a Lione dal 2 al 4 febbraio. Contro la prospettiva di gravi sconfitte alle elezioni europee di giugno – passando da 75 seggi nel 2019 a 51, secondo le proiezioni di Euractiv – i Verdi europei hanno preferito andare sul sicuro con due personaggi politici noti e affermati con una forte carriera politica alle spalle. I Verdi vogliono anche scadenze più rigide per l’eliminazione dei combustibili fossili, chiedendo la piena neutralità climatica entro il 2040 e la fine dell’uso del “carbone entro il 2030, del gas fossile entro il 2035 e del petrolio entro il 2040″. Per quanto riguarda i sussidi alle fonti fossili, i Verdi invitano l’UE a presentare un piano per eliminarli gradualmente “al più tardi” entro il 2025 e “tutti gli altri sussidi dannosi per l’ambiente entro il 2027”. Affermano poi di voler trasformare il sistema energetico dell’UE per affidarsi al 100% all’energia solare, idrica, eolica e geotermica. “Solo le energie rinnovabili possono garantire un pianeta abitabile, l’indipendenza geopolitica dagli autocrati e un sistema energetico resiliente e gestito democraticamente […] Vogliamo pannelli solari su ogni tetto possibile per mettere i cittadini al centro della transizione energetica, dando loro energia più economica e controllo”, aggiunge la bozza del manifesto. Non si fa menzione dei biocarburanti, che nel manifesto per il 2019 i Verdi sostengono possano avere un ruolo se hanno una bassa impronta di carbonio e non competono con la produzione alimentare o causano la perdita di biodiversità. Il Vaticano verde? Il 4 ottobre 2023, in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia, Papa Francesco ha pubblicato la Laudate Deum, l’esortazione apostolica che fa seguito alla storica lettera enciclica Laudato si’ del 2015. Con la nuova esortazione, Papa Francesco alza ancora una volta la sua voce profetica per la cura della nostra casa comune e gli uni degli altri, specialmente i più vulnerabili in mezzo a noi. Come sottolinea il Pontefice, «non reagiamo abbastanza» e «il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura» (LD, 2). Papa Francesco ci ricorda che «non ci viene chiesto nulla di più che una certa responsabilità per l’eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo» (LD, 18). Il recente Summit sul clima di Dubai (COP28) ha dolorosamente dimostrato che continuiamo a rimanere largamente sordi al crescente «grido della terra» e «al grido dei poveri» (LS, 49). Il tempo sta per scadere. Possiamo ancora svegliarci alla gravità della minaccia esistenziale alla vita e alla civiltà su questo pianeta che chiamiamo “casa”? La sfida senza precedenti che il pianeta e le persone si trovano ad affrontare può essere affrontata solo nell’ot
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Author Scenari Futuri
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