Questa storia racconta una delle 18 fermate della ferrovia che in 224 chilometri porta da Palermo a Messina.
Messina è il primo contatto per chi giunge in Sicilia dalla penisola.
Nonostante dolorose vicissitudini, due grandi terremoti, nel 1783 e nel 1908, si possono ancora trovare segni di un luminoso passato.
L’ora viene scandita dal più grande e complesso orologio meccanico ed astronomico del mondo.
Per una pausa gastronomica, vicino alla Fontana del Nettuno, si può optare per i prodotti del panificio Laganà - pizze, arancine, focacce messinesi - oppure per una delle celebri granite con brioche della pasticceria Irrera, o lì accanto, per un panino di frumento siciliano della Boutique del Pane.
Inoltre, nel raggio massimo di un chilometro dalla stazione, trovate tre locali dove assaporare la cucina siciliana: Al Padrino, osteria con cucina a vista, dove si mangiano maccheroni alla Norma e stoccafisso alla ghiotta; la trattoria Morello dove mangiare zuppa di ortaggi e crostata di suino indiavolata; o ancora, il ristorante Casa&Putia, dove mangiare il tortino di alici o il falsomagro con verdure confit.
Da maggio ad agosto chi ha occhio potrà scorgere in mare le feluche, le tipiche imbarcazioni dedicate alla pesca del pesce spada, un’arte antichissima, tramandata da padre in figlio.
Stazione di Messina Centrale:
https://maps.app.goo.gl/hrjfzg9aUpv58fSN6