Nel 293esimo giorno di guerra la Russia continua a martellare l'Ucraina. Droni Shahed di produzione iraniana lanciati dalla costa orientale del Mare d'Azov si sono abbattuti su Kiev. 3 le esplosioni udite, 10 i droni abbattuti dalla contraerea ucraina. Le truppe russe hanno inoltre bombardato la regione di Nikopol per tutta la notte con missili Grad, lanciarazzi Bm-27 Uragan e artiglieria pesante. Nel frattempo la Turchia, per voce del suo presidente Erdogan, fa sapere che va avanti senza sosta il dialogo con la Russia e l'Ucraina per mettere fine alla crisi scoppiata dopo l'invasione russa del territorio ucraino. Nonostante la mediazione Turca però una soluzione immediata del conflitto resta ancora un miraggio. A testimoniare il clima di tensione che si respira, l’esclusione da parte del Cremlino di una tregua in Ucraina in coincidenza con il Natale. Del resto il presidente ucraino Zelensky ha recentemente affermato che ormai che la guerra potrebbe cessare solo con la morte del presidente russo Putin. Parole sulle quali l’AdnKronos ha sentito il generale Riccardo Marchiò, ex comandante dell'Allied Joint Force Command Brunssum, intervistato dalla nostra Giselda Curzi.