Grazia Apisa legge: Sapevo già da allora - di G. Apisa
Musica: Brian Eno - An Ending - Music for Film - 1983

SAPEVO GIÀ DA ALLORA


Quando lo cercai
l’ultima volta
seppi che era già morto da sette anni
Quanto tempo era passato
da quando l’incontrai…
Ero appena tornata
dalla California
E lui si era sposato
da pochi mesi
“Quanto tempo ci vuole
per cuocere i fagiolini”?
mi chiese
“Quattro minuti in pentola a pressione”
Stamattina svegliandomi
l’ho visto passare da Piazza Garibaldi
a Parma, come lo incontrai
un lontano settembre
in abito scuro
mentre attraversava il centro della piazza
fumando una sigaretta
Sul mezzogiorno
il sole che batteva sulla meridiana l’investì:
Mi sembrò l’apparire di un dio.
Sorrise nel darmi il buongiorno
Sapevo già da allora
che quell’immagine era destinata
all’eterno
Di lì a poco divenimmo amici
Mi diede anche da leggere
le sue poesie
Mi sembrarono le più belle
che avessi mai letto
Cercò di smorzare
quelle che lui chiamava
illusioni
Ma non ci riuscì mai
Ciò che parla già in noi
è oltre noi
e al tempo stesso
da noi indisgiungibile
Anche lui lo sapeva
ma non volle mai ammetterlo
Ci davamo del lei
Stamattina la sua immagine mi è apparsa
non so se visione o sogno
so che tutto è tornato realtà vivente
Come se volesse dirmi ancora qualcosa
Forse un messaggio dall’oltre
in cui non credeva
da lì dove tutto appare possibile
forse riportarmi alla concretezza
del vivere

Oggi so che è vera
ogni cosa che attraversa il pensiero
anche se appare nella contraddittorietà
Sta a noi fare la sintesi
coglierne l’essenza
trovare connessioni e discernere
Guardare il Monte Bianco
e pensare a Parma
a Genova
a Palo Alto
a San Francisco
come fossero sulla stessa traiettoria
del globo terrestre
e del tempo che le traversa
Nel pensiero tutto è possibile
tutto è reale
più reale di quanto vedono
i nostri sensi

Courmayeur, 20 luglio 2015