Dostoevskij diceva "Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol’" ed effettivamente è difficile dargli torto, specialmente nel suo caso!

Onestamente, scegliere tra questi due pilastri della letteratura russa mi è difficile come dire se preferisco la pizza o la crema di pistacchio, menomale però che al contrario dei miei gusti culinari, quelli di lettura sono molto più simili tra loro: mi piace leggere romanzi psicologici dove il protagonista continua a torturarsi e questionarsi, fino anche a riconoscere la sua pazzia.
Ora però, ecco che arriva un'altra domanda difficile: meglio Popriščin (il folle gogoliano) o l'uomo del sottosuolo dostoevskiano?