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PODCAST DATI VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. INDAGINE SUI GIOVANI SALUTE, LAVORO E FAMIGLIA

PODCAST DATI VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. INDAGINE SUI GIOVANI SALUTE, LAVORO E FAMIGLIA
Nov 26, 2023 · 9m 44s

CNR, I DATI SULLA VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. 2,5 MILIONI DI DONNE NEL 2022 L’Istituto di fisiologia clinica del CNR ha rilevato quanto siano diffuse in Italia esperienze legate...

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CNR, I DATI SULLA VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. 2,5 MILIONI DI DONNE NEL 2022
L’Istituto di fisiologia clinica del CNR ha rilevato quanto siano diffuse in Italia esperienze legate a episodi di violenza nella popolazione femminile tra i 18 e gli 84 anni, attraverso lo studio IPSAD®, una ricerca campionaria ripetuta con cadenza triennale dal 2001, che ha visto nel 2022 la partecipazione di oltre 5.000 residenti in circa 100 comuni italiani. Lo studio è basato sulla definizione di “violenza” fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo la quale il termine si riferisce “all’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o effettivo, contro sé stessi, un’altra persona o contro un gruppo o una comunità, che comporta o ha una elevata probabilità di comportare lesioni, morte, danno psicologico, malformazioni o privazione”. I dati emersi forniscono l’evidenza di un fenomeno particolarmente esteso e solo in parte “visibile”: sono, infatti, poco meno di 12milioni e 500mila (50,9%) le donne tra i 18 e gli 84 anni che hanno riferito di essere state vittime almeno una volta, nel corso della propria vita, di episodi di violenza psicologica e fisica, ma solo il 5% ha denunciato l’accaduto. Oltre 2 milioni e mezzo le donne (10,1%) che nel corso del 2022 riferiscono di vivere attualmente situazioni di violenza psicologica, subendo atti di controllo da parte di persone vicine, denigrazione e umiliazioni; mentre circa 12milioni (50,4%) hanno sperimentato questo tipo di violenze nel corso della propria vita. Tali atti vengono perpetrati soprattutto da conoscenti/amici (34,2%), da familiari conviventi (25,4%) e dal partner (25,1%). Sono circa 80.000 le donne attualmente vittime di violenza fisica mentre poco meno di 2milioni (8,7%) hanno riferito di aver avuto nel corso della propria vita esperienza di persone vicine che sistematicamente e ripetutamente nel tempo, le “colpivano con forza o le trattenevano contro la loro volontà”. Gli autori di questi atti di violenza fisica sono soprattutto familiari conviventi (46,9%) ed ex partner (35,6%). A subire episodi di violenza sono soprattutto donne con meno di 60 anni con un livello di istruzione medio-alto, un lavoro e un reddito medio, coniugate e conviventi con il partner e oltre la metà ha figli.

GIOVANI, SUL PODIO SALUTE FISICA, EMOTIVA, RELAZIONI PERSONALI E SOSTENIBILITA’. UN EQUILIBRIO TRA LAVORO E VITA PRIVATA
La Generazione Z ha parlato chiaro e forte: 7 ragazzi su 10 mettono al primo posto l'equilibrio tra vita personale e lavoro rispetto all’avere uno stipendio più cospicuo. Questo dato emerge in un sondaggio su 1.800 studenti tra i 13 e i 24 anni, condotto da ScuolaZoo, in collaborazione con Merck Italia, Merz Aesthetics e B. Braun, e presentato all'evento "Mind The Gap - Azienda Z - Istruzioni per l'uso”, svoltosi a Milano. Inoltre i giovani italiani, tra gli aspetti più rilevanti della loro vita mettono al primo posto la salute fisica (93% degli intervistati), seguita da quella emotiva, a pari merito con le relazioni personali (92%). Al terzo posto l’impegno verso la sostenibilità (87%) e al quarto il successo professionale (85%). A breve distanza l’equità di genere (84%). Questi dati emergono dall’indagine pubblicata lo scorso giugno, promossa da Merck con il supporto tecnico di GAD3, dal titolo: “Salute emotiva della Generazione Z e dei Millenials: cosa muove i giovani europei?”, che ha coinvolto circa 7.500 giovani tra i 19 e i 36 anni (di cui oltre 600 Italiani), di 12 Paesi europei. I risultati sono stati analizzati su due fasce di età: 19 – 26 anni (Generazione Z) e 26 – 36 anni (Millenials). Viene posto l’accento su una serie di aspetti che possano favorire il progetto di costruire una famiglia. In primo piano, dunque, l’equilibrio tra lavoro e vita privata: per l’89% degli intervistati un giusto bilanciamento tra la sfera emotiva e quella personale costituisce anche un fattore determinante per restare in un’azienda. Importante è anche l’attenzione posta ad adottare uno stile di vita “sostenibile”, perché considerato “essenziale” per il benessere delle generazioni future (21,6% del campione). Alcuni dati:
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Il 92% dei giovani italiani della Generazione Z considera la salute emotiva e le relazioni personali come aspetti importanti della propria vita
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Il 79% dei giovani italiani della Generazione Z pensa spesso alla sua salute emotiva (contro 76% Global)
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Per il 32,3% dei giovani italiani della Generazione Z la salute emotiva è un argomento comune nelle conversazioni con gli amici e con il contesto sociale (contro 32,5% Global)
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22,4% dei giovani italiani della Generazione Z è seguito in terapia
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Per il 37,2% dei giovani italiani della Generazione Z l’uso dei social media è una grande fonte di ispirazione per apprendere nuove competenze e provare nuove cose
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Per il 43,9% dei giovani italiani della Generazione Z l’uso dei social media porta ad un rischio abbastanza alto di esporsi a Fake News
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L’88% dei giovani italiani della Generazione Z ritiene il successo professionale un aspetto importante della propria vita
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Per 84% dei giovani italiani della Generazione Z è importante l’uguaglianza di genere
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Il 28,7% dei giovani italiani della Generazione Z usa regolarmente strumenti tecnologici per monitorare la propria salute emotiva
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Quando si parla di consapevolezza e conoscenza della malattia il 59,6% dei giovani italiani della Generazione Z pone attenzione alle testimonianze personali
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L’81% dei giovani italiani della Generazione Z vorrebbe che nel futuro del sistema sanitario ci fosse una medicina e trattamenti più personalizzati
Ascoltiamo il commento di Iris Buttinoni, Head of Communication Merck Italia.

Approfondimenti e altre notizie sono nel portale Salutedomani.com e Saluteh24.com, nella pagina Facebook salutedomanicom, twitter @salutedomani e nel canale gratuito di telegram Salutedomani
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Author Salutedomani
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