Grazie al nostro Arcivescovo per la bella riflessione, preziosa per un sacerdote, in particolare nel giorno della sua ordinazione presbiterale, ma anche per ogni altro cristiano/a che continui a mettere i suoi piedi dietro a quelli di Gesù. " La bella notiza è che Dio ha un debole per i deboli": così ho letto un po' di tempo fa in un commento al Vangelo delle Beatitudini. Ed è certamente motivo di pace profonda sapere che Dio ha un debole per i deboli. Ha un debole per i deboli al punto da abitare la debolezza degli uomini fino in fondo, fuorchè nel peccato. Ma proprio la notte suprema del Calvario prepara l'alba radiosa della Risurrezione. La debolezza allora è sconfitta dalla potenza del Risorto e abbiamo la certezza di camminare avendo già la morte alle spalle. Possiamo proprio dire con Paolo: "... Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze, perchè dimori in me la potenza di Cristo. ....infatti quando sono debole, è allora che sono forte" (2 Cor.12, 9-10). " Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi, perchè voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà" (2 Cor. 8,9). E cantiamo con Maria la gioia del Magnificat: " L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore. perchè ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e santo è il Suo nome. ...". Ancora grazie a Mons. Repole e un ricordo sentito nella preghiera.