Grazie di cuore al nostro Arcivescovo Roberto per la vicinanza e la speranza che porta ad ogni fratello e sorella che incontra. A Natale e sempre, ovunque conosca una situazione di difficoltà e di dolore, in questa nostra società , ferita spesso dalla noncuranza e dall'individualismo di molti. Guardiamo a Gesù, ci esorta l'Arcivescovo, guardiamo a Quel Bambino, il Principe della pace, un cucciolo di uomo che non pretende nulla, ma offre se stesso a chi viene da Lui. Guardiamo a Gesù, che è l'Amore più grande, la luce che dirada le tenebre, la pace che ristora, la gioia che non tramonta. Per questo, ancora oggi, come già ai pastori di Betlemme, l'angelo dice a questa nostra umanità , ferita dalla violenza, dalla guerra, dall'egoismo, dall'indifferenza e dalla cultura dello scarto: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Quest per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". La gioia e la meraviglia di Maria e di Giuseppe davanti a Gesù Bambino diventano oggi le nostre. Dio si fa piccolo e fragile in un bambino per essere vicino alla sofferenza e alla fragilità di ogni persona: davvero un mistero di tenerezza e di misericordia. Capolavoro di Dio, che nella Pasqua troverà la sua realizzazione più alta! Molto belli i versi di un poeta francese con cui il nostro Arcivescovo conclude la sua omelia: " ... Gesù illumina ad ogni istante l'eternità e fa delle nostre ore una primavera. Per questo, nonostante tutto, possiamo augurarci buon Natale!". Buon Natale, di cuore!