Ora che
Josè Mourinho è stato brutalmente esonerato - e siamo al quarto consecutivo della sua straordinaria carriera di allenatore vincente,
Chelsea (rescissione consensuale),
Manchester Utd, Tottenham, Roma - presto qualcuno scriverà un saggio sull’allucinazione di massa di cui quello che si fa chiamare lo Special One è stato al centro. Intoccabile, indiscutibile, venerato come un dio pagano. Un po’ come
Marte, dio della guerra, e un po’ come le apparizioni della Madonna, che si trasformano in mercato di piazza, lì dove la credenza popolare coagula il culto e il rito (vedi appunto la già citata
Madonna di Trevignano). La fine era nota, se non completamente, quasi nella sua interezza. Quella di
Mourinho era una storia finita ormai per consunzione e per eccesso di tutto, ma soprattutto per evidente fallimento delle promesse e delle aspettative.
Mourinho pretendeva di vivere sull’eterno paradosso, se tu lo hai come allenatore, pensi che sia venuta l’ora di vincere degli scudetti e magari pure delle
Champions League, e se anche così non fosse perché l'asticella è davvero troppo alta, dovresti almeno tener vive quelle promesse, coltivare quelle illusioni, farle sembrare possibili, se invece sei sempre a distanza siderale, se sei sempre troppo sotto la linea di galleggiamento, alla fine non c’è show mediatico che tenga.
Mourinho pretendeva di essere riconosciuto come un grandissimo, ma di non essere nelle condizioni per dimostrare la sua grandezza. Insomma a quel punto, puoi dire, fare, urlare, ballare, scomplottare quel che ti pare, offrire corpi di arbitri in sacrificio al dio del football, ma alla fine vieni giù. L’ingaggio di
Mourinho fu mossa cinematografica e populista da parte degli ineffabili
Friedkin, a lora volta protagonisti di un loro singolarissimo film muto ormai fuori tempo, e la sua sostituzione con
Daniele De Rossi, il dioscuro capitolino gemello di
Totti, è altrettanto cinematografica e populista. Insomma dal culto usciamo e nel culto rischiamo di rientrare… Quello dei
Friedkin, per adesso, resta solo il titolo di una fantastica comedy americana perfetta per gli studi di Cinecittà:
“I Friedkin”. Quarta stagione, episodio 32… Non perdetevi le prossime puntate.
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Bloooog!, il Bar Sport di
Fabrizio Bocca.
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