Si narra che nel 1500 a Conca dei Marini ci fossero le streghe, dette janare.
Si pensa che questo termine derivi dal latino ianua (porta) e che rimanda ai riti augurali e di superstizione che venivano fatti per proteggere la casa dal malocchio.
Quindi molti vedevano queste figure come delle fattucchiere che si incontravano per i loro riti di notte.
La leggenda narra che le streghe si incontrassero nel campo degli ulivi che si trova presso la chiesa di San Pancrazio martire, nella zona di "Campitiello" limitrofa alla Grotta dello Smeraldo e in località "Punta Tavola".
Venivano attribuiti vari poteri a queste donne (fatture fulminanti, filtri di amore e pozioni contro il malocchio) e si cercava di tenerle lontane poiché si temeva una loro vendetta.
Ma alcuni sostengono che con questo loro comportamento bizzarro riuscivano a dare sfogo ai loro impulsi sessuali nei momenti di assenza dei loro mariti, impegnati nella navigazione.
Conca dei Marini:
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