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La signora lana e il profumo della cioccolata

La signora lana e il profumo della cioccolata
Apr 6, 2024 · 10m 46s

La Signora Lana e il profumo della cioccolata di Jutta Richter, con le illustrazioni di Günter Mattei e con la traduzione di Bice Rinaldi per la casa editrice Beisler Correva...

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La Signora Lana e il profumo della cioccolata
di Jutta Richter, con le illustrazioni di Günter Mattei e con la traduzione di Bice Rinaldi per la casa editrice Beisler

Correva voce che il negozio nero di Nuvolana Wolkenstein ingoiasse i bambini. Anche Merle e Moritz ogni giorno devono fare questa strada per tornare a casa e quando rientrano salgono direttamente nella loro camera, si sdraiano sui loro letti e accendono la radio. La loro non è una radio qualunque, è un ricevitore universale attraverso il quale possono ascoltare le trasmissioni da ogni parte del mondo. Da quel ricevitore, soprattutto, possono ascoltare la voce del loro papà ed è l’unico modo per sentirsi vicini.
Un giorno la mamma di Merle e Moritz comunica loro che sta cercando una “dama di compagnia”, che è un modo più sofisticato per dire baby sitter, poiché per alcuni mesi dovrà fare il turno di notte in clinica. Ed eccola lì, qualche giorno dopo, seduta al grande tavolo, sulla sedia del papà, la loro nuova dama di compagnia. La conoscevano, sapevano benissimo chi fosse. Il suo nome era Nuvolana Wolkenstein.

Per accoglierli ha preparato una buonissima cioccolata calda che risveglia nel cuore e nella mente di Merle i ricordi del viaggio in Italia, quando erano ancora tutti insieme. “Il bello viene sempre alla fine”, aveva detto il papà, ma ora quelle parole erano appena uscite dalla bocca della signora Wolkenstein. Come faceva a sapere quali parole aveva pronunciato il papà? Era come se quella donna sapesse leggere nel pensiero delle persone e, cosa più inquietante, i suoi continuavano a cambiare colore. Poi, durante la notte, i bambini si svegliarono avvertendo la sensazione di qualcosa di diverso, anche se non riuscivano bene a capire cosa. C’era una luce sotto la porta della loro camera, vibrante come quella di una candela. Anche la porta era strana, non era quella della loro camera: nera, intagliata da cima a fondo, al centro c’era un nido incorniciato da tralci fioriti, al posto della maniglia era comparso un pomello dorato, e sopra il nido c’era una targa con scritto FANCIULLOPOLI.
Che strano, il papà parlava sempre di Fanciullopoli e lo descriveva come un posto fantastico, ma anche pieno di pericoli dove ci vivono essere fantastici, nessuno sa se buoni o cattivi, come gli gnomi Zannaguzza. Come faceva la signora Wolkenstein a conoscere le parole che inventava il papà? Come faceva indovinare i loro segreti? 

Una storia che è solo l’inizio delle avventure di Merle e Moritz, una storia delle atmosfere un po’ gotiche, cupe e totalmente affascinanti. Una storia che evoca in ognuno di noi una storia personale fatta di ricordi ed emozioni, tracce emotive lasciate dai libri che ci sono stati letti ad alta voce nell’infanzia. Una storia che ricorda le fiabe, racconti orali che sin dall’antichità rappresentano il mezzo privilegiato per trasmettere ai bambini gli strumenti necessari per affrontare il cammino di crescita. Non ci sono principi e principesse dai colori pastello, le canzoncine e gli abiti svolazzanti, gnomi dal naso rubicondo e dal panciotto tondo, ma un viaggio in una terra fantastica e pericolosa, prove e paure da superare, coraggio e capacità di fare la scelta giusta anche quando questa è la più difficile.
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Author Lotta Libreria
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