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Il Gufo del Veneto

Il Gufo del Veneto
Apr 20, 2020 · 4m 13s

La Foresta di Somadida si trova nella regione del Veneto, lungo il torrente Ansiei, ai piedi delle Cime delle Marmarole. L’area pianeggiante è costituita da una folta vegetazione boschiva, man...

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La Foresta di Somadida si trova nella regione del Veneto, lungo il torrente Ansiei, ai piedi delle Cime delle Marmarole.

L’area pianeggiante è costituita da una folta vegetazione boschiva, man mano che si sale in quota l’abete rosso lascia spazio al larice e alle mughete.
La foresta è strana! Tutto in lei è molto più vivo! Gli alberi non amano chi li disturba, ti osservano e ti scrutano! Alcune volte gli alberi più dispettosi abbassano un ramo o cacciano fuori una radice o ti afferrano con una liana!

L’intera zona è attraversata da corsi d’acqua da piccoli torrenti e fiumiciattoli!
La terra a volte diventa molle ed in alcuni posti paludosa, i fiumi si ricoprono di foglie che li macchiano facendoli diventare marroni!
Ma sono proprio questi fiumiciattoli marroni che ti fanno trovare il sentiero da seguire nel bosco!

Gli animali che vivono qui sono camosci, cervi, caprioli, scoiattoli, ghiri, volpi, ermellini ma anche rapaci come l’aquila reale, il falco pellegrino, l’astore, la poiana, la civetta, il gallo cedrone, il forcello ed il gufo!

Il gufo si è stancato degli altri animali ed è diventato come un vecchio che borbotta. Per questo se ne sta seduto su un ramo tutta la notte, quando gli altri animali gli si avvicinano lui non si muove e risponde: 
- “Sono stufo! Sono Stufo! Sono stufo!”

Ora vi racconto una favola di Esopo, che ha come protagonisti due animali che vivono in questo parco.
L’aquila ed il gufo.
Come si sa l’aquila ed il gufo sono entrambi uccelli rapaci che vanno in giro l’una di giorno e l’altro di notte per assalire le loro prede.
Un giorno un gufo e un’aquila, che avevano timore l’uno dell’altra, fecero un patto: il gufo non avrebbe mai assalito i figli dell’aquila, e l’aquila non avrebbe mai assalito i figli del gufo.
Giurarono solennemente. Poi il gufo chiese all’aquila:
- Tu conosci i miei figli? -
- Io? no! - rispose l’aquila.
- Ma se non li sai riconoscere, qualora dovessero capitarti tra gli artigli te li mangeresti di sicuro.-
- Se vuoi che non tocchi i tuoi figli - rispose l’aquila –dimmi come sono.
Ed il gufo cominciò a parlare dei suoi figli dicendo che erano bellissimi, e che nessuno poteva superarli in bellezza e grazia:
- Sono così belli - diceva - che se ti capitasse di incontrarli dirai “Ecco sono quelli” . Se terrai bene a mente la mia descrizione non potrai sbagliare. 
Non passò molto tempo che un giorno, mentre il gufo era fuori a cercare cibo per i suoi piccoli, arrivò l’aquila e vide in un crepaccio degli uccellacci brutti, goffi e sgraziati.
- Questi - pensò - non sono certo i figli del mio amico gufo. I suoi figli sono uccellini graziosi: questi invece sono i più brutti uccelli che io abbia mai visto. Quando il gufo tornò al suo nido ed i suoi piccoli non c’erano più: l’aquila se li era mangiati. Il gufo era disperato e ripeteva:
Aquila mi hai tradito! Ti sei mangiata i miei figliuoli!!! Ti avevo creduto, avevamo fatto un giuramento!
Ma qualcuno più saggio gli disse: - No, gufo, tu stesso sei la causa delle tue disgrazie. Hai descritto i tuoi figli come gli uccellini più belli del mondo. Sarebbe stato meglio essere più obbiettivo e non esagerare nel lodare la loro bellezza.
Spesso la menzogna si ritorce contro colui che la dice.
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Author Luca Master Aquilanti
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