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GR/ER - 5 marzo 2024

GR/ER - 5 marzo 2024
Mar 5, 2024 · 9m 29s

Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 5 marzo 2024. Per l'8 marzo, Giornata internazionale della donna, Comune e Città metropolitana di Bologna si muovono insieme sui temi...

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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 5 marzo 2024.

Per l'8 marzo, Giornata internazionale della donna, Comune e Città metropolitana di Bologna si muovono insieme sui temi del lavoro. Nei 55 comuni dell’area metropolitana saranno 200 le iniziative dedicate all'8 marzo. Si parte mercoledì 6 marzo alle 12.30 nella Sala Rossa di Palazzo Malvezzi con la firma del Protocollo sull’autonomia lavorativa per le donne vittime di violenza, che sarà sottoscritto da Istituzioni, associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali e Centri antiviolenza. Al tema del lavoro è dedicata anche la seduta solenne dei Consigli di Comune di Bologna e Città metropolitana, che si riuniranno l’8 marzo alle 11.30 in forma congiunta e in presenza a Palazzo d’Accursio. Le parole di Maria Caterina Manca, presidente del Consiglio comunale di Bologna. (AUDIO)

Restiamo in tema. Il Comune di Bologna "sta valutando la costituzione di parte civile" nel processo a carico di Giampaolo Amato, il medico accusato di aver ucciso la moglie Isabella Linsalata e la suocera Giulia Tateo, analogamente a quanto l'amministrazione ha già fatto per il femminicidio di Alessandra Matteuzzi. Lo afferma la vicesindaca con delega alla Lotta alla violenza sulle donne, Emily Clancy, oggi a margine della presentazione delle iniziative in programma per l'8 marzo. Nel frattempo, il presidente della Corte d'Assise di Bologna ha deciso di non autorizzare le riprese video durante il processo perché nella vicenda non ricorrerebbe un particolare interesse di rilevanza sociale. Le parole di Clancy. (AUDIO)

Passiamo al lavoro. Entra nel vivo l'operazione di salvataggio dello stabilimento di Crevalcore di Marelli. Domani pomeriggio è previsto l'incontro in videoconferenza al ministero delle Imprese in cui saranno svelate le offerte per l'acquisto della fabbrica in provincia di Bologna: in campo due pretendenti, la piemontese Tecnomeccanica e la multinazionale Niche Fusina. "Su Marelli i nostri obiettivi sono chiari: continuità produttiva e garanzie occupazionali per i lavoratori. Sulla base di questi due elementi noi costruiamo gli accordi", sono i paletti del segretario nazionale della Fiom, Michele De Palma, a Bologna per l'assemblea dei delegati convocata per fare il punto sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Giovedì, invece, è previsto un incontro tra Marelli e i sindacati di tutta Italia per un aggiornamento sulla situazione di tutti gli stabilimenti del gruppo.

Ancora il lavoro. Nella mattinata di venerdì scorso, ha dato "esito negativo" il tentativo di raffreddamento e conciliazione tra i sindacati e il Gruppo Hera tenuto al ministero del Lavoro. "L'azienda ha ribadito timidamente le sterili proposte espresse durante tutti gli incontri che, ovviamente, avevano portato alla rottura delle trattative; si può solamente registrare qualche piccolo segnale sulla questione dei perimetri contrattuali e sullo smart working", fanno sapere le sigle di categoria Cgil, Cisl, Uil e Cisal che quindi hanno "ritenuto non soddisfacente il tentativo". Dunque, "la procedura di conciliazione si è conclusa con esito negativo". E ora i rappresentanti dei lavoratori andranno a 'bussare' alle porte dei soci pubblici della utility. La vertenza va avanti da un mesetto. I sindacati hanno contestato alla utility di trasformarsi progressivamente in un soggetto finanziario che pensa più ai dividendi, più concentrato sull'acquisizione di nuovi clienti e sui risultati finanziari, mentre sul tappetto resterebbero tante questioni da migliorare in termini di organizzazione del lavoro e gestione del personale. L'azienda ha sempre risposto 'smontando' le contestazioni e ribadendo di essere comunque e continuamente pronta a discutere di tutte le tematiche poste dai sindacati. Il confronto c'è stato ma la ricucitura della "rottura" annunciata dai sindacati invece no. Tanto appunto da avviare la procedura di raffreddamento.

Ora il carcere. L'autopsia non ha chiarito completamente se si è trattato di un suicidio o di un incidente, ma per la Procura di Modena non ci sono responsabilità di altre persone per la morte di un detenuto 40enne, Fabio Romagnoli, deceduto il 20 febbraio 2023 inalando il gas di un fornellino, nella sua cella. Il pm Francesca Graziano, al termine delle indagini, ha chiesto l'archiviazione del fascicolo per omicidio colposo, rimasto a carico di ignoti. Ora la decisione passa al Gip. Romagnoli, originario del Ferrarese, venne trovato accasciato a terra a fianco del fornello dal compagno di cella e da un agente della polizia penitenziaria. La consulenza medico legale, affidata al dottor Fabrizio Zucchi, confermando la causa della morte nell'inalazione del gas, non ha sciolto i dubbi sulla dinamica, pur propendendo per un evento accidentale.

Passiamo al sociale. "Nel pieno rispetto dei ruoli e non condividendo l'occupazione come forma di protesta, spero si possa rivedere una decisione che appare eccessiva anche in confronto ad altre del recente passato". Dopo i collettivi, esponenti del Pd e Coalizione civica, la Cgil e le associazioni Unione inquilini e Libera, anche la Caritas di Bologna si esprime sui sei attivisti per i quali è scattato il divieto di dimora a Bologna a seguito degli scontri tra gli attivisti e la Digos in occasione dello sgombero dell'Istituto Santa Giuliana di via Mazzini 90. Anche dalla Chiesa bolognese, dunque, arriva una voce che chiede di riconsiderare il provvedimento. A parlare, è don Matteo Prosperini, direttore della Caritas: con un intervento sul sito della stessa Caritas diocesana esprime "grande dispiacere" per il decreto di allontanamento da Bologna "di sei ragazzi coinvolti nell'occupazione e nel successivo sgombero dell'Istituto Santa Giuliana". Certo, precisa, questo non comporta un 'assenso' alla "occupazione come forma di protesta", ma la voce della Caritas ha un peso nella vicenda: lo stabile di Santa Giuliana, infatti, faceva parte di un ordine religioso. Ma la Caritas a Bologna è anche in prima fila sul fronte del problema casa, che veniva riproposto con quella occupazione. E dunque chiede di riconsiderare i fatti e le questioni in gioco.

Ora la sanità. Un anonimo benefattore, che di tasca propria regala una tac all'avanguardia per la chirurgia vertebrale e oncologica. E una raccolta fondi, con cui donare lo strumento mancante per diventare il primo centro regionale per la chirurgia del linfedema. Insomma, si potrebbe dire che l'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna scarta in anticipo le sorprese di Pasqua. Le due donazioni, presentate oggi in conferenza stampa, arrivano dalla Fondazione Rizzoli. Nei giorni scorsi è già stata consegnata all'ospedale una sofisticata Tac intraoperatoria, del valore di oltre un milione, acquisita dalla Fondazione grazie alla generosità di una sola persona, che ha preferito non apparire pubblicamente. "Posso solo dire che è un filantropo- spiega la presidente della Fondazione Rizzoli, Federica Guidi- una persona che io stimo molto, che nella vita ha fatto tante cose e che sono sicura continuerà a farne. Una persona che crede sia giusto restituire al suo Paese un po' di ciò che ha ricevuto". La nuova Tac, che si va ad aggiungere ad altri due robot chirurgici, è uno strumento di precisione e servirà per ridurre al minimo i rischi negli interventi vertebrali e oncologici, aiutando gli specialisti del Rizzoli a evitare di danneggiare tessuti delicati.

Apriamo la terza pagina. Con la rassegna “Occhio. Sguardi attenti sul cinema del presente” comincerà il prossimo 7 marzo il Nuovo Cinema Pratello, un percorso cinematografico a Porta Pratello. Le parole di Marco Pignatiello, responsabile cultura di Arci. (AUDIO)
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Author Radio Città Fujiko
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