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GR/ER - 12 marzo 2024

GR/ER - 12 marzo 2024
Mar 12, 2024 · 9m 47s

Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 12 marzo 2024.   In apertura il tema del lavoro. Lo stabilimento Marelli di Crevalcore verrà venduto alla cifra simbolica di un...

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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna del 12 marzo 2024.
 
In apertura il tema del lavoro. Lo stabilimento Marelli di Crevalcore verrà venduto alla cifra simbolica di un euro alla Tecnomeccanica di Novara, che in un primo momento assumerà 152 dei 299 lavoratori attuali, per poi estendere le produzioni in un secondo momento. Pare questa la soluzione per lo stabilimento nel territorio della Città Metropolitana di Bologna, all’interno di una vertenza che si era aperta quando la proprietà di Marelli aveva annunciato la chiusura. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha però annunciato l’accordo in mattinata, mentre era previsto oggi pomeriggio un tavolo coi sindacati, che non hanno gradito la mossa. Le parole di Simone Selmi, segretario della Fiom di Bologna. (AUDIO)
 
Restiamo in tema lavoro. Cgil, Cisl e Uil proclamano un pacchetto di 16 ore di sciopero, da svolgere a sorpresa, contro la decisione di Coop Alleanza di esternalizzare una parte dell’allestimento degli scaffali nei supermercati. Per i sindacati la scelta della cooperativa è fatta per risparmiare sulla pelle di lavoratrici e lavoratori. Le parole di Francesco Devicienti della Filcams Cgil di Bologna. (AUDIO)
 
Passiamo alla sanità. Lo scorso anno le aggressioni in Emilia-Romagna nei confronti del personale sanitario sono state 2.401 e hanno coinvolto 2.732 operatori. La gran parte, 2.112, si sono verificate nel settore pubblico, di cui 1.997 in ospedale. In occasione della "Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari", istituita nel 2022 e che si celebra il 12 marzo di ogni anno, la Regione Emilia-Romagna ribadisce il proprio impegno nel fronteggiare questo fenomeno. Le tipologie di aggressione più frequenti, e spesso compresenti per ogni evento, sono quelle verbali, dato nettamente in crescita negli ultimi anni; seguono quelle fisiche e quelle contro la proprietà. Relativamente al settore pubblico, sono sempre i dati forniti dalla Regione, gli operatori coinvolti sono 2.393, il 3,4% del totale dei dipendenti del servizio sanitario regionale. Le qualifiche professionali più frequentemente colpite sono gli infermieri, i medici e gli operatori socio-sanitari. Per quanto riguarda l'identità degli aggressori, nella grande maggioranza sono gli stessi utenti o pazienti, mentre nei restanti casi si tratta di parenti, caregiver, conoscenti o estranei.
 
Restiamo in tema. Aggredito e picchiato per aver parcheggiato la bici nell’androne del palazzo dove doveva consegnare del cibo. È successo a un giovane rider ieri sera intorno alle 20, in via Cipriani. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, chiamati da alcuni vicini che hanno sentito le urla, il ragazzo è arrivato davanti al condominio per fare una consegna. Qui, una volta citofonato, dovendo fare la consegna al piano, per evitare di lasciare la bici in strada, l’ha appoggiata nell’androne dell’edificio. La cosa non è piaciuta ad uno dei condomini che prima l’ha scaraventata fuori e alle rimostranze del rider lo ha aggredito e picchiato. All’arrivo dei carabinieri il ragazzo, ferito a un ginocchio per fortuna non in modo grave, ha rifiutato i soccorsi dell’ambulanza e non si è fatto visitare per il referto, preferendo tornare immediatamente al lavoro. Il ragazzo si è riservato di sporgere denuncia, senza la quale i carabinieri non possono procedere nei confronti dell’aggressore.
 
Passiamo alla mobilità. A due mesi dall'entrata in vigore ufficiale di Città 30, a Bologna sabato 16 marzo si scenderà nuovamente in piazza con una manifestazione di protesta lanciata dal movimento “Una Bologna che cambia”. La partecipazione sarà, a detta degli organizzatori, trasversale, come lo scontento "di intere associazioni di categoria e di gran parte della cittadinanza" si legge nella nota. Appuntamento in piazza Santo Stefano alle ore 17 per "Ripartiamo! #SalviamoBologna", questo il titolo del sit-in motivato dal "mancato dialogo con la Giunta", lamenta il movimento. In piazza San Francesco, un'ora prima invece, ci si ritrova per "celebrare" la Città 30 "un momento di incontro, di gioco nel tragitto e nella stessa piazza di ritrovo", si legge sulla nota diffusa sui social dalla consigliera comunale Simona Larghetti, da sempre sostenitrice della riduzione della velocità.
 
Restiamo in tema. La Regione Emilia-Romagna "non può essere chiamata in causa per disagi che ha fatto di tutto per risolvere ma sui quali non ha alcuna possibilità materiale di intervenire", quelli molto gravi delle ultime settimane sulla linea Porrettana. Anzi, sottolinea l'assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Andrea Corsini, la giunta Bonaccini "ha fortemente richiamato alle proprie responsabilità Rfi, visto che i disservizi sono imputabili quasi esclusivamente a mancanza di manutenzione straordinaria e a guasti la cui responsabilità è in capo a Rfi". Per Corsini, che ha risposto oggi al question time di viale Aldo Moro sulle difficoltà dei pendolari sulla Bologna-Porretta, quella linea viene sottovalutata dall'azienda del gruppo ferrovie. Una delle soluzioni individuate dalla Regione, il raddoppio selettivo della linea, al momento resta al palo. "Ad oggi purtroppo non abbiamo evidenza che si voglia finanziare il raddoppio", dice Corsini, che però formula un auspicio: "visto il livello insostenibile dei disagi speriamo in un ripensamento". Se ne parlerà il 18 marzo a Roma nel vertice già in calendario con l'ad di Rfi".
 
Voltiamo pagina. Protesta con battibecco in Regione, protagonista il presidente Stefano Bonaccini. Questa mattina a manifestare in viale Aldo Moro in concomitanza con la seduta di Assemblea legislativa sono gli ambientalisti della Reca, la rete emergenza climatica e ambientale dell'Emilia-Romagna, insieme al comitato contro l'autonomia differenziata. Una ventina di persone in tutto che hanno voluto protestare per il fatto che le loro proposte non vengono ascoltate dalla Regione. Al passaggio del governatore regionale è nato un botta e risposta, a quanto pare sull'autonomia rivendicata a suo tempo anche dall'amministrazione Bonaccini. "Ci ha detto di informarci, ma noi francamente siamo molto informati", racconta Corrado Oddi, portavoce della Reca. E Antonio Madera dei No-autonomia: "Se anziché provocarci il presidente ci avesse invitato ad un confronto anche pubblico avrebbe svolto molto di più il suo ruolo. L'assessore Donini invece si è dato disponibile e incontrarci, sarebbe la prima volta in cinque anni". Gli ambientalisti protestano in particolare per i quattro progetti di legge di iniziativa popolare depositati su acqua, rifiuti, consumo di suolo ed energia nel settembre 2022 ma la "discussione non e' ancora iniziata. Un fatto grave", dice Oddi.
 
Ora la giustizia. Ci sono anche due genitori che in occasione del centenario della marcia su Roma andarono a Predappio vestendo il figlio da balilla fra le dodici persone per le quali la procura di Forlì ha chiesto il giudizio: sono accusati di violazione della legge Scelba e della legge Mancino che disciplinano il divieto di ricostituzione del partito fascista e l'istigazione alla discriminazione. I fatti, sono stati ricostruiti dalla Digos di Forlì in un'informativa su quanto avvenne a Predappio, paese dove nacque Benito Mussolini, dove alla fine di ottobre del 2022 molti nostalgici si radunarono per ricordare il centenario della marcia che segnò l'ascesa al governo del fascismo. In quell'occasione si ripeterono fatti che avvengono in occasione dei raduni, organizzati dall'associazione Arditi d'Italia: saluti romani, rito del "presente" e commemorazioni in costume. Fra queste, appunto, anche il bambino vestito da Ballila, segnalato dalla Digos, ma non imputabile in quanto minore di 14 anni.
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Author Radio Città Fujiko
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