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GR/ER - 1 marzo 2024

GR/ER - 1 marzo 2024
Mar 1, 2024 · 6m 57s

Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna dell’1 marzo 2024. In apertura il fine vita. I vescovi dell'Emilia-Romagna esprimono la loro preoccupazione e il loro netto rifiuto nei confronti...

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Queste le principali notizie da Bologna e dall’Emilia-Romagna dell’1 marzo 2024.

In apertura il fine vita. I vescovi dell'Emilia-Romagna esprimono la loro preoccupazione e il loro netto rifiuto nei confronti delle scelte dell'Emilia-Romagna sul suicidio assistito, una "scelta di eutanasia" secondo i prelati. "Procurare la morte, in forma diretta o tramite il suicidio medicalmente assistito, contrasta radicalmente con il valore della persona, con le finalità dello Stato e con la stessa professione medica", sostengono i porporati. La proposta della Regione "di legittimare con un decreto amministrativo il suicidio medicalmente assistito, con una tempistica precisa per la sua realizzazione, presumendo di attuare la sentenza della Corte costituzionale 242/2019, sconcerta quanti riconoscono l'assoluto valore della persona umana e della comunità civile volta a promuoverla e tutelarla". Sono parole sottoscritte dall'intera conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna, che si è riunita in assemblea giovedì a Roma. Durante i lavori presieduti da Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla e numero uno della conferenza emiliano-romagnola, è nata una dichiarazione che esprime la netta condanna della chiesa cattolica alla delibera varata il 5 febbraio e ritoccata ieri dalla giunta Bonaccini.

Passiamo alla mobilità. Dall'1 febbraio ad oggi la municipale di Bologna ha controllato 2.354 mezzi, facendo una ventina di multe per superamento del limite dei 30 all'ora e una settantina per il limite dei 50 chilometri orari. Per l'assessora comunale alla Mobilità Valentina Orioli è la prova di due cose: che i "controlli continuiamo a farli e che le persone rispettano sostanzialmente i limiti". Intanto le 42 associazioni che sostengono Bologna 30 annunciano una festa per il 16 marzo in piazza San Francesco. "Non vogliamo solo festeggiare ma anche ribadire l'impegno necessario da parte di tutta la comunità, non solo quello politico e attivo del Comune- dichiara in conferenza stampa la portavoce del comitato, Sara Poluzzi- affinchè queste norme vengano rispettate e si continui a ridisegnare lo spazio cittadino per garantire a tutte e a tutti la possibilità di avere uno spazio fruibile, sicuro e silenzioso, dove poter vivere e non solo spostarsi e soprattutto dove non dover rischiare la vita".

Ancora la mobilità. Il cantiere del tram in via Riva Reno, con l'apertura del canale, sarà "un percorso non semplice" e "non intendiamo certo minimizzare le difficoltà e i disagi che arriveranno". Per questo, sottolinea l'assessore comunale alla Mobilità Valentina Orioli, l'amministrazione è al lavoro per offrire a residenti e commercianti il "necessario supporto alla vita quotidiana in tempo di cantiere", anche in termini di disponibilità di parcheggio. Orioli conferma anche che dalla prossima settimana verranno eseguiti in via Riva Reno i primi sondaggi, manca ancora il nulla osta della Soprintendenza per l'avvio dei cantieri "ma siamo quasi pronti per diffondere i dettagli del piano di cantierizzazione e le misure a supporto dei cittadini". In ogni caso "non è plausibile affermare che l'inserimento del tram nel centro storico di Bologna possa essere motivo di desertificazione, al contrario renderà più bella e accessibile la nostra città. Mi pare peraltro che argomenti simili utilizzati in passato ad esempio per i T-Days siano stati smentiti dalla storia. La zona di via Riva Reno - sostiene sempre Orioli - sarà una di quelle maggiormente valorizzate, perchè sarà l'opportunità per ridisegnare gli spazi pubblici e creare una nuova centralità nella parte ovest della città".

Ora l’ambiente. Il Comune di Bologna è pronto a firmare un contratto climatico da 11 miliardi di euro insieme a 24 partner e 70 sostenitori, che prevede 241 azioni con l'obiettivo di neutralizzare le emissioni di Co2 entro il 2030. Il contratto, che sarà sottoposto al voto del Consiglio comunale il prossimo 11 marzo, sarà presentato all'Unione europea il 15 del mese per ottenere il via libera definitivo, sancendo così il cammino di Bologna per diventare una delle 100 città europee 'carbon neutral' da qui a sei anni. Il documento è stato presentato oggi a Palazzo D'Accursio dal sindaco Matteo Lepore insieme all'assessora alle Politiche Ue, Annalisa Boni, e al responsabile dell'ufficio clima del Comune di Bologna, Claudio Savoia. La meta da raggiungere è azzerare oltre 1,5 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti all'anno. In che modo? Trasformando Bologna in una città che funziona solo (o quasi) con fonti rinnovabili: fotovoltaico, idroelettrico, biogas e idrogeno. "Oggi il 54% della produzione di energia è rappresentato dal metano- spiega Lepore- l'obiettivo è arrivare alla totale copertura con l'elettrico, più una quota di biogas". Il fotovoltaico è previsto che aumenti di circa 20 volte la quota attuale, raggiungendo i 650 megawatt di potenza. In questo capitolo rientrano anche i 50 megawatt di pannelli legati al progetto del Passante, più la copertura degli edifici pubblici di proprietà comunale (scuole comprese). Della partita saranno anche Caab e Ducati, coi loro progetti di impianti fotovoltaici, così come Rfi e aeroporto Marconi, che garantiranno in tutto 40 megawatt di fotovoltaico installati.

Passiamo alla giustizia. La Direzione investigativa antimafia di Bologna ha sequestrato beni per oltre un milione e 100mila euro ad un trafficante di droga originario di Milano. Nell’operazione sono stati sequestrati sei tra terreni, case e fabbricati, oltre a un’automobile e ad un conto corrente. L’uomo era stato arrestato nel 2018 nell’operazione denominata “Double game” per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bologna, ed è stato condannato nel 2022 in via definitiva dalla Corte di Appello di Bologna a 7 anni e mesi 4 di reclusione.

Ora il maltempo. Resta l'allerta arancione per domani in Emilia-Romagna, a causa del passaggio delle piene nella pianura centrale a ridosso del Po. Praticamente tutto il resto della regione, tranne la costa romagnola, è invece in giallo. Il nuovo avviso di 24 ore diffuso per la giornata di domani, 2 marzo, parla di "precipitazioni deboli ed intermittenti, anche a carattere di rovescio sul settore centro-occidentale" della regionale. La criticità idraulica nella pianura centrale, spiega la Protezione civile regionale, "è riferita alla propagazione delle piene nei tratti vallivi dei fiumi e alla previsione di nuovi incrementi dei livelli idrometrici nei bacini montani dovuti alle precipitazioni previste. La criticità idraulica nella pianura ferrarese è riferita al transito della piena di Po e al reticolo idraulico di pianura". Nel frattempo si torna ad alzare il livello del fiume Secchia a Modena e intorno alle 10 di oggi, per precauzione, sono stati chiusi di nuovo i ponti che erano stati riaperti nel pomeriggio di mercoledì.
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Author Radio Città Fujiko
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