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Episodio 183 - Come sviluppare la libertà interiore? (seconda parte)

Episodio 183 -  Come sviluppare la libertà interiore? (seconda parte)
Jul 16, 2021 · 58m 39s

Libertà interiore: cosa è? Come possiamo allenarla? *Iscriviti qui al mio videocorso gratuito ‘Libera la mente, apri il tuo cuore’ : https://www.relazioniamoci.it/risorse/per-te/video-corso-2/ *Iscriviti ora al per-corso: ‘La magia di ascoltarsi:...

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Libertà interiore: cosa è?
Come possiamo allenarla?

*Iscriviti qui al mio videocorso gratuito ‘Libera la mente, apri il tuo cuore’ :
https://www.relazioniamoci.it/risorse/per-te/video-corso-2/

*Iscriviti ora al per-corso: ‘La magia di ascoltarsi: il dialogo interno consapevole’:
https://www.relazioniamoci.it/la-magia-di-ascoltarsi-il-dialogo-interno-consapevole/

*Iscriviti ora al per-corso: ‘Io e l’altro: la danza dei bisogni’:
https://www.relazioniamoci.it/corso-io-e-laltro-la-danza-dei-bisogni/

La libertà è un tema molto ampio. È qualcosa di cui è necessario fare esperienza, per poter essere compresa. È uno stato mentale, oltre che fisico.

Parliamo, in questo video, con Fabrizio Giuliani, maestro di meditazione, di libertà intesa come liberazione, così come se ne parla nel buddismo: si tratta di libertà interiore, di coltivare le nostre qualità, di affinare il nostro potere di osservazione, la nostra fiducia, la dedizione, la pazienza e tutte quelle qualità mentali che portano alla liberazione, senza dover necessariamente applicare delle etichette. Coltivare queste nostre qualità rende la mente meno rigida, più malleabile e più presente.

Ma cosa è la libertà interiore? Avere libertà interiore vuol dire essere a proprio agio in qualsiasi situazione.
È una qualità che va allenata e questo può essere possibile anche attraverso la pratica di meditazione. La pratica può aiutare ad affinare l’osservazione della mente e a disidentificarci da essa e dai pensieri.
Molta della nostra sofferenza, infatti, è dovuta proprio al fatto che coltiviamo ed alimentiamo stati negativi. È la nostra identificazione con i pensieri che ci fa restare attaccati all’ego. Se ci fermiamo ad osservare, però, vediamo che non abbiamo controllo e quindi i pensieri non sono nostri. Non sono frutto del causa ed effetto. Non c’è niente di personale. Noi, però, ci spaventiamo difronte a questo e siamo talmente identificati che ci chiediamo: chi sono senza i miei pensieri?
Praticare vuol dire togliere energia a questi pensieri, che al 90% sono negativi, ripetitivi e automatici. Osservandoli possiamo vederli per quello che sono (solo pensieri e non la realtà) e decidere cosa vogliamo coltivare, quali energie vogliamo portare a noi stessi e al mondo e in che modo vogliamo e possiamo farlo.

Si parte dall’osservazione, dall’auto-osservazione. E ci si allena per accrescere il tempo e lo spazio da dedicare ad attraversare ciò che emerge per arrivare alla conoscenza di noi stessi, con coraggio, per iniziare, e con pazienza, per perseverare.

E tu, quali stati vuoi coltivare?
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Author Antonio Quaglietta
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