Sonia Benedetto
2 years ago
Circa tre anni fa, grazie ad una collega di scuola, mi sono avvicinata per la prima volta ai progetti educativi del Teatro San Carlo e ho scoperto una dimensione ideale, in cui poter ascoltare, riflettere, emozionarmi e sognare assieme agli altri e, soprattutto, grazie all'impareggiabile guida di Christian Iorio e all'insostituibile supporto di Francesca Tesauro. Fino ad allora, avevo assistito spesso da sola agli spettacoli d'opera, spinta dalla mia antica passione per il canto e dalle numerose esperienze in cori amatoriali. Al termine di ogni spettacolo, avvertivo sempre lo stesso desiderio: confrontarmi con persone esperte e con semplici appassionati come me, per ripercorrere con loro i momenti della rappresentazione, esplorarne le parti nascoste, comprendere le intenzioni dei creatori, studiare un linguaggio unico nel suo genere. Quando mi sono ritrovata in platea, alla prima lezione di presentazione del corso, mi sono sentita finalmente esaudita: qualcuno si sarebbe “preso cura” di noi docenti, aiutandoci a capire con la mente e col cuore, affinché potessimo vivere con una nuova intensità quel mondo abitato dai nostri sogni. Questa “cura spirituale” non poteva restare nascosta, ecco perché ogni volta che ho avuto l’occasione di parlarne a colleghi, alunni, amici e parenti, l’ho fatto sempre con tutto l’entusiasmo che quell’esperienza mi stava regalando, convinta che il senso profondo di qualunque azione comunicativa e didattica sta proprio nel coinvolgere l’altro, rendendolo partecipe del proprio sentire …