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Dal 22 al 27 Settembre del «Viaggio in Basilicata» nel 1847 con Edward Lear

Dal 22 al 27 Settembre del «Viaggio in Basilicata» nel 1847 con Edward Lear
Aug 27, 2023 · 35m 5s

Con questo podcast ti racconto i giorni dal 22 al 27 settembre del viaggio in Basilicata, realizzato in compagnia del viaggiAutore inglese Edward Lear e del suo libro-guida «Viaggio in...

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Con questo podcast ti racconto i giorni dal 22 al 27 settembre del viaggio in Basilicata, realizzato in compagnia del viaggiAutore inglese Edward Lear e del suo libro-guida «Viaggio in Basilicata», diario nel quale egli racconta il suo viaggio lungo la regione realizzato nel 1847.

22 settembre, siamo partiti con comodo dal castello di Melfi e non trovandosi alcun mulo, la nostra poca roba è stata caricata su tre cavalli. A circa otto miglia da Melfi siamo passati vicino Lavello, una città alquanto graziosa.Dopo una graduale salita dalle zone pianeggianti dove c’erano moltissimi bufali, siamo arrivati alla sommità dell’ultimo bastione di collina sul versante orientale d’Italia, dove ci siamo fermati a mangiare e da dove si gode una bellissima veduta del Vulture. Verso sud, su uno sperone sorge la città di Minervino e qui abbiamo diretto il nostro cammino.

23 settembre, prima dell’alba siamo partiti a cavallo per destinazioni diverse: Lord Proby alla volta di Canosa, ed io verso Castel del Monte. Ahimé, che giorno di snervante strapazzo! Finalmente, dopo quasi cinque ore di lento cavalcare, abbiamo cominciato a scorgere il castello meta del viaggio.Tornati a Minervino all’una di notte, vale la pena di ricordare la storia del vecchio castello che la guida ha raccontato mentre cavalcavamo lentamente sulle pietrose colline delle Murge.

24 settembre, essendoci alzati prima dell’alba, il pratico ed energico Don Vincenzino ci ha portato il caffè con l’aiuto di una lampada a spirito. Abbiamo passato alcune ore a disegnare la città di Minervino, le cui luci scintillanti e tinte grigiastre si fondevano mirabilmente con il rosa pallido delle distese pianeggianti della Puglia. Alle nove siamo ritornati in casa per una sostanziosa colazione, e alle dieci e mezza ci siamo congedati dal nostro cortese ed amabile ospite.Alle ventitré siamo arrivati nell’antica città di Venosa che, pittoresca quant’altri mai (sia dalla parte esterna che interna), sorge sull’orlo di un ampio e profondo vallone, con il castello e la cattedrale che guardano dall’alto l’intera area urbana.

25 settembre, il castello di Venosa è attualmente abitato da Don Peppino Rapolla e consorte. Vi ci siamo recati di mattina presto, in compagnia di Don Nicola, e vi ci siamo seduti davanti, per disegnarlo. Il cortese ospite non la finiva di gironzolarci attorno, nonostante che facessi di tutto per tenerlo lontano. Si è allontanato solo quando gli ho prospettato che il lavoro poteva tenerci occupati per due o tre ore.Dopo pranzo ci siamo trasferiti nella biblioteca del castello dove prendiamo il caffè, dopodiché usciamo in carrozza, a vedere i leoni della città.

26 settembre, ancora squisitezze! Al mattino ci viene servito il caffè con fette di pane imburrato che i Napoletani sono convinti faccia parte della colazione inglese. La rispettabilità di questi signori di Venosa è osservabile, in ogni momento, nel deferente contegno di tutti quelli che incontriamo; i contadini, ad esempio, si tolgono il cappello già da molto lontano, e, raggiungendo il lato opposto della strada, restano come statue mentre passiamo. Domani si riparte. Destinazione Barile, Rionero e San Michele.

27 settembre, ho lasciato con rimpianto Venosa e la simpatica famiglia di cui siamo stati ospiti - uniche persone, in questo viaggio, alle quali mi sia sentito legato da profondo affetto. Il cammino ci ha condotto, su una serie di ondulazioni, alle falde del Vulture. Un pendio fiancheggiato da querce, e sentieri tra i vigneti, ci hanno condotto a Rapolla, città che sorge ai piedi della montagna vicino a Melfi. Rapolla è un luogo pittoresco, ma lo abbiamo disegnato in fretta, per ripartire alla volta di Barile e Rionero, dove speravamo di trovare cose più interessanti. Siamo arrivati a Rionero, grande e popolosa città, a notevole altezza sulla base del Vulture, che la sovrasta come il Vesuvio Pompei.
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Author Giuseppe Cocco
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