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Cosa mi ha insegnato (e mi sta insegnando) la corsa

Cosa mi ha insegnato (e mi sta insegnando) la corsa
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Jul 10, 2020 · 11m 20s

L’ho già detto in altre puntate, correndo mi sono reso conto che questo sport è in molti casi una metafora della vita. E la corsa, così come la vita, mi...

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L’ho già detto in altre puntate, correndo mi sono reso conto che questo sport è in molti casi una metafora della vita.
E la corsa, così come la vita, mi ha regalato emozioni di vario genere, alti e anche bassi.
Ci sono obiettivi prefissati, una strada da percorrere per raggiungerli, a volte semplice altre meno, a volte ci sono dei compagni di viaggio. Ed infine c’è il raggiungimento del traguardo.
Correre mi ha insegnato e tutt’ora mi sta insegnando molte cose, che mi stanno facendo crescere e migliorare, molto più come persona, che come atleta, a dirla tutta.

La corsa mi ha insegnato a pormi degli obiettivi. Ma che siano corretti, raggiungibili.
Infatti, ho imparato ad accettare alcuni dei miei limiti. Mi pongo degli obiettivi, sì, ma non esagero. La competizione, chiamiamola così, la faccio più con me stesso che con gli altri. Il che non significa arrendersi. Si può fare davvero tutto, specialmente in uno sport come questo, anche correre per ore ed ore. Ma occorre essere consapevoli di ciò che siamo e di quello che possiamo fare. Si migliorerà, ma in modo graduale.

Mi ha insegnato la costanza. Senza essere costante negli allenamenti questi obiettivi non sono perseguibili. E senza una preparazione adeguata, raggiungerli diventa davvero complesso.

Ho scoperto che, pur essendo costanti, bisogna essere anche flessibili. Infatti, non riesco mai a seguire al 100% una tabella allenamenti, per svariati motivi. Ma non importa: un po’ di elasticità mentale fa sempre bene.

Ho capito che si corre anche e soprattutto con la testa. E correre spesso migliora la mia situazione: riesco a fare ordine nelle mie cose, nelle mie priorità.

Ho appreso come ascoltare meglio il mio corpo. Comprendendo le sensazioni che restituisce. Sto pian pianino imparando a sentire quando mi sta lanciando dei segnali di attenzione. Dove devo fermarmi o comunque diminuire gli sforzi profusi.
E di conseguenza ho scoperto di come il recupero (attivo e non) sia importante.

Ho anche imparato a fare qualche piccolo sacrificio (tipo ore di sonno), in nome di una cosa che mi appassiona.

Ho imparato anche a mangiare meglio. Ponendo più attenzione a ciò che metto sotto i denti. Sfatando il falso mito che si corre per poter mangiare di più. Purtroppo, non è vero! Non che non si possa dimagrire correndo, ma quasi nessuno corre davvero per questo motivo.

Ho capito che correre da solo mi fa bene. Perché per me è un po’ un momento di meditazione, nel quale mi isolo da tutto e mi rilasso. Questo mi accade tendenzialmente durante i lunghi lenti o al limite durante qualche corsetta facile mattutina.
Certo, correre in compagnia è sicuramente piacevole. Il tempo passa più in fretta e non è una cosa che rinnego od evito. Però avere ogni tanto uno spazio tutto mio credo che mi faccia solo che bene.
E ho scoperto che non solo solo, dopotutto. Ci sono tanti “malati” (in senso buono) come me, o anche di più. Volontari, dalle Parkrun sino alle gare, che lo fanno solo per piacere personale, senza nessun tornaconto tangibile, se si esclude quello umano.
Ma ho anche scoperto che i coglioni ci sono anche in questo mondo, come in tutti, del resto.

Ho capito di non esaltarmi troppo per una prestazione, perché senza la giusta attenzione, si potrebbe cadere da un momento all’altro. Ma, al contrario, ho anche capito che dopo un momento no spesso poi torna il sereno. Un acciacco ci può tener fuori qualche giorno, ma poi si riesce a tornare a correre e a godersi questi momenti.

Ho imparato ad apprezzare di più la mia città, vivendola in orari che altrimenti non avrei mai vissuto.
E anche ad affrontare meglio il freddo e la pioggia.

Ho imparato (parola grossa) a fare un podcast. Diciamo che sto migliorando. E sto imparando a parlare e ad esprimermi meglio… almeno spero!

La corsa mi ha dimostrato che, passo dopo passo, gradualmente, si può fare tutto. Partendo dal fare un podcast, fino al correre una gara lunghissima. Del resto, sono partito che facevo fatica a correre 6km di fila e sono arrivato a correre una maratona. Come l’ho fatto io, ce la può fare chiunque!

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Author Lorenzo Maggiani
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