Questa doppia intervista è stata un'emozione pura dall'inizio alla fine! È impressionante come delle persone umili, con così tanto da dare riescano a salvare il mondo. Sì, salvare il mondo, perchè ogni giorno siamo costretti a combattere contro questo mostro di virus che non ha fatto altro che portare morte e tristezza. Nella vita bisogna anche saper guardare avanti pero' e l'Italia in questo merita veramente un grossissimo premio. Abbiamo ritrovato il piacere di stare in famiglia, di goderci le nostre case e di poterci confrontare su come passare al meglio questa quarantena che da due mesi a questa parte è diventata un elemento costante nella nostra vita. Credo che il titolo dell'intervista non possa essere più azzeccato! I medici sono veramente degli angeli, rischiano la loro vita per salvare quella degli altri, mettono il loro benessere in secondo piano, sono persone meravigliose. Bisogna dare ragione anche alla dottoressa Marina Taus pero' che, come ha detto durante l'intervista, non è solo grazie ai medici che si evitano i contagi ma anche grazie a tutto il personale sanitario che si occupa della pulizia di strade, edifici e in generale di luoghi pubblici. La cosa che mi fa arrabbiare di più è che molti prendono la situazione sotto gamba e considerano il Coronavirus un semplice virus influenzale, è vergognoso e irrispettoso nei confronti di chi sta a casa e di chi lavora per contenere e debellare questo pericolosissimo nemico che attualmente minaccia le nostre vite. L'altro giorno ad esempio nella città di Milano sono scesi in strada decine di persone per festeggiare la fine della prima fase. Di questo passo non si tornerà più alla normalità e sarà allora che il lavoro di questi angeli sarà stato del tutto inutile perché i contagi aumenteranno e gli ospedali arriveranno a un bivio, com'è già successo un mese fa, dovranno scegliere se risparmiare la vita di uno o di un altro e non sarà per niente una scelta facile...Rimaniamo un popolo unito e valorizziamo la nostra amatissima Italia! Andrà tutto bene.

Intervista davvero molto emozionante, che porta sicuramente a riflettere in un momento così critico. Ho trovato particolarmente significativo quanto detto inizialmente dalla dottoressa a riguardo al fatto che recentemente i dottori vengono considerati eroi e sono d’accordo sul fatto che in realtà il loro mestiere andrebbe sempre riconosciuto. Ma sono davvero tante le persone che ogni giorno rischiano le proprie vite per aiutare gli altri, e spesso ce ne dimentichiamo. Soprattutto in questa emergenza sanitaria è ammirevole il ruolo di tutti gli operatori all’interno delle strutture ospedaliere. Personalmente mi sento infatti di dire che, non ci sono veri eroi in situazioni come queste. Mi viene in mente qualche frase che tempo fa ho letto da un articolo di Massimo Recalcati, in cui, parlando del Covid, spiegava quanto l’uomo faccia parte della comunità ed in particolare quanto tenga ad essa: “Siamo così attaccati alla vita che rinunciamo alla vita piuttosto che viverla”. Sono infatti dell'idea che restare a casa, lontani da amici e parenti per tutto questo tempo, ci ha fatto comprendere quanto valga veramente la vita. Speriamo che ora con questa fase 2 si possa piano piano ritornare parzialmente alla normalità, ma che sopratutto, tutti continuino a seguire le norme per non vanificare i sacrifici degli ultimi mesi.

Questa doppia intervista è stata davvero emozionante. Il Covid ha ormai invaso le nostre vite, ha cambiato le nostre mentalità. Nelson Mandela disse "Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso". E ora più che mai c'è bisogno di speranza e di sognatori per uscire da questo periodo vincitori. Ci sono tanti eroi nel mondo, anche supereroi. Ma essi non hanno superpoteri come nei film. No, essi sono persone comuni, persone comuni che lottano per qualcosa. Oggi abbiamo gli "eroi dal camice bianco", ma li avevamo pure ieri. Sono coloro che combattono sempre per aiutare le persone, anche quando la paura ha avvolto come una pellicola il mondo, proprio come in questo difficile periodo. Per fortuna, ci sono sempre stati per noi. Ma come ha detto la Dott.ssa Marina Taus durante l'intervista, i medici ed infermieri non sono gli unici eroi. Lo sono e lo saranno sempre, così come coloro che si impegnano e rischiano le loro vite per pulire i vari centri, medici e non. Il loro lavoro, impegnativo e faticoso, ha aiutato migliaia di individui a sopravvivere. Per questo voglio ringraziare queste persone per quello che fanno e per quello che sono. Ritornando a quest'intervista... Mi sono piaciute tantissimo le toccanti parole della Dott.ssa Marina Taus sulla "dedizione del medico". Così mi rendo conto che nonostante tutta la popolazione si riferisca a queste persone come eroi, loro sono i primi a non considerarsi tali. Oltretutto, è stato davvero commovente, specialmente la parte finale, il discorso della Dott.ssa Silvia Giuliani. Grazie a tutti Angeli del Covid!

In questa Festa dei lavoratori particolare credo sia stato giusto rendere omaggio con questo podcast a coloro che oramai sono diventati i nostri “eroi dal camice bianco”, coloro che ancora oggi a distanza di mesi danno tutti loro stessi per fronteggiare l’emergenza. È stato giusto perché credo sia importante essere riconoscenti a queste persone per quello che fanno tutti i giorni. Tutti i medici, tutti gli infermieri e tutte le persone coinvolte in questa lotta lavorano 12 ore filate ogni giorno, non tornano a casa per evitare ai loro familiari di essere contagiati, alcuni conducono ricerche per mettere fine a questa situazione quasi surreale, altri si occupano di farci star bene con la mente e rallegrare le giornate dei malati in ospedale, altri ancora che ci hanno lasciato per aiutare i malati di Covid-19 ed infine coloro che malgrado conoscessero il rischio a cui andavano incontro, hanno risposto agli appelli della protezione Civile e sono scesi volontari in prima linea. Nonostante tutto quello che fanno, nonostante tutto il lavoro che li assorbe di giorno e di notte, non vogliono essere chiamati eroi. Però per me, ma penso per tutti noi, loro sono dei veri eroi. Inoltre credo sia stato utile vedere un’altra faccia della medaglia, vedere questa situazione dal punto di vista dei medici, perché fino ad ora ci siamo concentrati su tanti altri aspetti della pandemia, ma chi ha mai pensato a cosa provano i dottori, gli infermieri e tutto il personale sanitario quando magari vedono le persone che hanno curato e a cui hanno donato tutti i loro sforzi, volare via in un attimo?

Bellissimo articolo, ma soprattutto interessante, perchè ci fa capire come funziona veramente questa situazione, che nessuno conosce così bene come coloro che la affrontano ogni giorno. Dietro a tutto quello che ai sente dire ogni giorno e che vediamo in televisione c'è molto di più, noi consideriamo eroi solamennte i medici, ma a parer mio siamo tutti eroi, noi che stiamo da due mesi chiusi in casa, i malati di covid che stanno affrontando la malattia, coloro che non possono vedere le loro famiglie, quelli che il covid ha portato via, coloro che hanno perso un proprio caro, ma soprattutto coloro che cercano di trovare delle soluzioni per tutto ciò che sta accadendo. A mio parere il fatto che gli altri pazienti siano un pò trascurati è una cosa sbagliata, non solo i pazienti di covid, ma tutti hanno bisogno di attenzioni, chi più chi meno, ed è importante farli sentire protetti da quello che è il nostro attuale sistema sanitario. Io ho sempre avuto il desiderio di fare il medico, mi piace la vita frenetica, correre di qua di là, avere la soddisfazione di aver curato una malattia, aver trovato una soluzione che è riuscita a tenere in vita una persona, scoprire cure che nessuno ha ancora mai trovato. Penso che il social media dovrebbero farci vedere quella che è la reltà, invece di riempire le teste di tutti con fesserie e cose non vere, tutti dovrebbero sapere cosa relamente sta accadendo, semplicemente per prendere le giuste precauzioni. In fin dei conti penso che il nostro paese stia lottando come non ha mai fatto, penso che riusciremo a rialzarci più forti di prima, non dico che cambieranno le cose dopo questa ondata che ci ha stravolto, ma spero che ognuno nel proprio piccolo sia riuscito a riflettere su questa situazione e sia riuscito a farsi un esame di coscienza.