Settings
Light Theme
Dark Theme

ABBRACCI IN GUERRA del 24-04-22

ABBRACCI IN GUERRA del 24-04-22
Apr 28, 2022 · 21m 20s

Questo triste periodo dovrebbe aiutarci a diventare migliori. Aiutarci a fare un passo indietro per poter andare avanti. Dovrebbe aiutarci a riflettere sul grande valore e dono della vita, cosa...

show more
Questo triste periodo dovrebbe aiutarci a diventare migliori. Aiutarci a fare un passo indietro per poter andare avanti.
Dovrebbe aiutarci a riflettere sul grande valore e dono della vita, cosa che purtroppo non sempre riusciamo a fare.
Quando veniamo al mondo la prima cosa che ci capita è essere accolti da due mani che ci introducono al mondo. È la nostra prima esperienza di un abbraccio.
L’ingresso al mondo passa attraverso un abbraccio.
Due mani ci accolgono e l’ossigeno ci avvolge di nuove vibrazioni che danno vita!
Dopo nove mesi passati avvolti da un liquido che è uno dei più potenti conduttori di energia e di protezione, siamo usciti all’aria aperta e … tutto è cambiato.
Ripeto però che a darci il benvenuto al mondo sono stati degli abbracci. La nostra avventura umana in questo mondo, inizia proprio da un abbraccio. Bellissimo questo, no?
L’abbraccio è sinonimo di tante cose, che le possiamo riassumere in una, in quella necessità che abbiamo tutti che è il sentirci amati.
Abbraccio è la trasposizione fisica dell’amore. È il linguaggio dell’amore che in sé non esiste ma che è il motore che fa muovere il mondo. L’amore per esistere ha bisogno di passare attraverso la fisicità delle persone e l’abbraccio ne è il conduttore privilegiato. Più ancora del bacio. Il bacio è riservato a persone che si amano in modo speciale, l’abbraccio è per tutti coloro che sentono il bisogno di trasferire affetto e di ricevere affetto.
Un abbraccio, non ti cambia la vita, ma la irrora di luce, di calore di intenso amore.
Penso spesso, con tanta tristezza ad un pezzetto di terra che in questi ultimi due mesi è diventato il palcoscenico di abbracci intrisi di struggente dolore. È quell’ultimo lembo di terra Ucraina a ridosso di altri Paesi dove la guerra non c’è: Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia.
Lì c’è il confine tra la terra teatro di morte e disperazione e quella di là dove abita la speranza di una salvezza e di una sicurezza.
Al confine arrivavano e arrivano famiglie intere. Giovani coppie con i loro figli. Lui, l’amore di lei e il padre di creature innocenti, che non può oltrepassare quel confine. No. Li ci si deve staccare. Lui deve tornare indietro a difendere il suo Paese, ma non lo vuole fare se prima non sa che i suoi affetti più cari, la grande ricchezza della vita, non sono al sicuro. Li accompagna lì per lanciarli ad un “destino” di cui si conoscono solo i contorni geografici quelli studiati a scuola o visti in TV.
Quello è il confine geografico tra la morte e la vita. Tra l’incerto e il certo. Tra la sicurezza e l’insicurezza. È il confine dei pianti, delle lacrime che spezzano il cuore per accompagnare lo spezzarsi di affetti.
Lì, gli abbracci diventano un angoscioso dolore, si fanno forti, quasi violenti nello stringersi gli uni gli altri. Accompagnano il non detto, ma il risaputo: e quell’abbraccio potrebbe essere l’ultimo! … Terribile!
Inevitabilmente l’abbraccio si chiude con il distacco di due corpi, che l’amore ha fatto diventare uno. Faticoso dividersi da chi si ama, sapendo che potrebbe essere che … non ci si veda più.
Penso ai pianti dei bimbi che vedono il padre girarsi per tornare indietro. Con gli occhi sgranati e carichi di lacrime, increduli e incapaci di comprendere il perché di tanta brutalità. I bambini non dovrebbero mai conoscere tutto questo. Le donne che amano non dovrebbero mai conoscere tutto ciò. È spaventoso il distacco dall’uomo della loro vita, marito, figlio, padre … costretto a lasciarli lì.
Mi chiedo: ma perché tutto questo dolore?
Per una brutalità causata da chi uomo non è!
Uomo dove sei? È il grido di Dio nel Giardino dell’Eden. È il grido di Dio oggi. Una guerra non è MAI giustificata e tantomeno esistono “guerre sante”. La guerra è l’apoteosi della dis-umanità. Quando l’uomo rinuncia ad essere ciò che è: umano!
Guerra è negazione dell’amore. È la negazione di ogni abbraccio che è la “figura-icona” del senso vero da dare ad ogni progetto di vita, quello degli affetti e delle relazioni che fanno bella e significativa la vita.
Negare un abbraccio è impoverire la vita. Come dice Pablo Neruda “è esprimere la propria esistenza a chi ci sta accanto” Impedire la forza di quotidiani abbracci è privare gli uomini di una ricchezza che rende ricchi.
Abbraccio è sinonimo di fraternità, di unione che diventa forza. È l’emblema della risoluzione dei problemi.
Gli orrori della guerra lasciano trasparire un urlo che accomuna l’Umanità intera: desiderio di pace. Desiderio di serenità. Desiderio di giustizia, di rispetto. Desiderio di vita piena. Desiderio di amore. Desiderio di abbracci. Tanti. Sani, belli, quasi violenti per iniettarci vicendevolmente tutto l’amore che attraverso un abbraccio può passare.
Sotto una cappa buia di orrore. Ancora imprigionati dalle regole imposte per contrastare i rischi di contagio … gli abbracci sono ancora dietro l’angolo, ad aspettarci. Qualcuno in questi giorni di Pasqua, c’è scappato e, sinceramente, ci ha fatto bene.
Aspettiamo ancora un po', ma non vogliamo restare inoperosi. Intanto ci alleniamo perché sappiamo che la vita del mondo cambierà, se ciascuno di noi cambia.
Ci alleniamo nella semplicità della quotidianità, nello spirito della Pasqua. Che come ci siamo detti anche la settimana scorsa, significa “passaggio” e noi ci lasciamo contagiare da un’esperienza che ci viene offerta: vivere da Risorti e non da morti.
Pasqua è questo. Passare da morte a vita! È diventare sempre più protagonisti di una storia di vita e rigettare ogni forma di morte, dalle morti delle relazioni malate. Le morti del futuro negato alla speranza. Le morti dell’assenza di amore e carità. Le morti causate dagli egocentrismi e dalle egolatrie. Pasqua è morire alla morte per vivere la vita. Una vita che per noi credenti, è un abbraccio. Quello con il Risorto che ha un solo grande desiderio, vivere relazioni di amicizia. Amicizia vera, profonda, sincera, illuminate, con ciascuno di noi.
Portiamo un po' di sole, un po' di luce … cercatori di felicità. Operatori di felicità e di pace!
Mai dimenticarci della felicità, anche se sembra che lei si sia dimenticata di noi.
Sì alla VITA!
La vita è più forte della morte! Di ogni guerra! Perché noi siamo dentro ad un mistero che ci avvolge di infinito!
show less
Information
Author Fabrizio Bagnara
Website -
Tags

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search