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#98 La costruzione della sensibilità musicale - Flamenco Chiavi in Mano

#98 La costruzione della sensibilità musicale - Flamenco Chiavi in Mano
Oct 20, 2023 · 20m 16s

Se devo costruire una sensibilità musicale nel bambino è necessario che lo porti verso il suono, stimolandolo in maniera sonora. L'attenzione acustica è spontanea per alcuni cervelli, ma non per...

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Se devo costruire una sensibilità musicale nel bambino è necessario che lo porti verso il suono, stimolandolo in maniera sonora. L'attenzione acustica è spontanea per alcuni cervelli, ma non per tutti alla stessa maniera. Ci son cervelli più facilmente attratti dal suoino oppure dalla vista o dal movimento. Non ci sono studi che dicano esattamente come quasto accada, ma si può immaginare che se forniamo al bambino una pre-educazione musicale, stimolandolo con l'ascolto di suoni il piccolo crescendo avrà maggiore attenzione alla musica.

Il bambino va stimolato verso la musica ancor prima di iscriverlo ad un vero e proprio corso di musica. In effetti quando iniziamo a parlare abbiamo una finalità espressiva e troviamo il sistema di comunicarla. Non sono quindi le informazioni esterne (un corso) ad orientare il nostro essere, ma gli imput che l'ambiente intorno a noi ci manda e la risposta che noi diamo a questi stimoli.

Il suono ci dà il senso della tridimensionalità dello spazio, della relazione stessa con lo spazio, ci fa intuire la distanza fra il nostro corpo e gli oggetti intorno. Abbiamo una sorta di sonar!
Il suono ci aiuta a relazionarci con il mondo circostante: è una porta sempre aperta. Non possiamo decidere di chiudere le orecchie come invece facciamo con gli occhi! Il suono colpisce zone molto sensibili del nostro cervello.

Nei secoli scorsi sono stati fatti esperimenti, oggi impensabili, di deprivazione degli stimoli sonori a bambini neonati, nell'intento di vedere quale lingua antica i piccoli avrebbero deciso di parlare. Ovviamente, il risultato fu che i bambini non svilupparono nessun linguaggio e che anzi il loro cervello rimase molto deficitario.

I bambini piccolissimi, nei primi mesi di vita, a volte vengono operati ad un occhio per qualche motivo, e consequenzialmente i piccoli sviluppano una incapacità di porre attenzione agli stimoli che arrivano da quell'occhio. Il cervello non si sviluppa in modo "normale" Se gli mancano alcuni stimoli!

L'ambiente circostane non è "neutro", ma crea riferimenti culturali ed educativi innegabili. L'ascolto fra l'altro comincia ben prima della nascita!

Tutti gli stimoli che provengono dall'esterno si associano fra di loro, e in questa sovrapposizione si creano feedback importanti. Noi siamo il frutto di tutte le nostre esperienze! Il nostro universo sonoro comprende anche la lingua che si parla intorno a noi, e determina il nostro gusto, che dipende direttamente dall'educaziozne acustica e dalle nostre risposte ad essa.

Un'altra cosa molto importante sono le nostre risposte alle stimolazioni. Il suono sposta la materia di cui siamo fatti, e quindi la musica modifica le nostre capacità di movimento! E' interessante guardare le persone molto molto anziane. Alcune appena c'è musica cominciano a muoversi, nonostante i loro dolori o le loro difficoltà neurologiche. Evidentemente la musica li colpisce profondamente.

Possiamo continuare ad educare il nostro sistema ad avere sempre più attenzione al suono. L'imprinting dei nostri primi anni di vita è molto forte, ma l'educazione acustica non si ferma lì. Lo stesso si può dire anche rispetto al movimento. Fino all'ultimo minuto della mostra vita!

In questa società siamo spesso vittime di inquinamento acustico, non solo riguardo alle nostre orecchie ma anche riguardo al suono in generale, emesso da qualsiasi altra fonte.

Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985. E di neuroscienze, culturale, psicologico, di espressione, in risposta alle stimolazioni di musica e danza.
Chi voglia imparare ad esprimersi attraverso la danza deve avere un corpo musicale che impara a rispondere fortemente alla musica. Lo vediamo nei bambini piccoli, quando ancora faticano a stare in piedi, se sono coinvolti dalla musica si esprimono ballando, con tutto il corpo. Da adulti abbiamo imparato a mascherare le emozioni, ma sappiamo che la musica interferisce sul nostro umore tantissimo.

Insegno ai miei allievi ad ascoltare il loro corpo e le risposte che sorgono appunto nel corpo allo stimolo musicale.
Ti racconto di un esercizio super commovente che faccio fare agli allievi: li metto a coppie, con una musica cantata molto espressiva. Una mano sul petto, l'altra tesa verso il compagno, e devono solo immaginare che la voce cantata esca dal loro petto e la possano dirigere veso l'altra persona. Dopo qualche attimo, magari di imbarazzo, si crea una comunicazione molto forte e profonda, assolutamente commovente.

La nostra società non ci invita ad essere sensibili verso la musica e le emozioni, ma possiamo sempre cercare un momento per riscoprire questa cosa meravigliosa e profondamente umana.
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Author Sabina Todaro
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