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#86 Il Flamenco e la socializzazione - Flamenco Chiavi in Mano

#86 Il Flamenco e la socializzazione - Flamenco Chiavi in Mano
Mar 31, 2023 · 20m 56s

Socializzare significa comunicare con un gruppo nel quale ci si sente accolti. L'uomo è un animale sociale, e in ogni cultura trova dei sistemi per comunicare e sentirsi parte di...

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Socializzare significa comunicare con un gruppo nel quale ci si sente accolti.
L'uomo è un animale sociale, e in ogni cultura trova dei sistemi per comunicare e sentirsi parte di un gruppo.

Il flamenco è qualcosa che non si può fare da soli, chiusi in una stanza. Cioè, si può fare qualche esercizio tecnico, migliorando la meccanica di ciò che facciamo, che sia suonare, cantare o ballare, ma se voglio veramente "fare flamenco" non posso prescindere dalla presenza di altre persone dal vivo che facciano parte di questa creazione, di questa comunicazione. Si tratta sempre di una conversazione, che richiede musica dal vivo proprio perché è sulla socializzazione che si basa.

A prescindere dal livello di competenze e preparazione, chi è esperto in questo campo sa che ogni persona presente ha diritto ad esprimere quello che sente e a comunicarlo con decisione e profondità agli altri partecipanti, creando una sorta di ponte che collega le persone fra di loro.

Quando sto ballando flamenco, la musica dal vivo, la diretta comunicazione con chi suona ci dà la capacità di gestire l'energia dell'emozione, e questo influenza il nostro modo di muoverci, non nelle sue forme ma nei suoi contenuti.
Se ballo o suono in modo meccanico non faccio flamenco.
Nel flamenco c'è un argomento con binari molto precisi, che definiscono l'identità del palo di cui ci si sta occupando in quel momento. E tutti i presenti parlano di quell'argomento, in modo personale, e sono sintonizzati su un medesimo contenuto emozionale.

Nella società d'oggi la socializzazione profonda non c'è, siamo tutti stressati e troppo impegnati, abbiamo a disposizione tantissimi strumenti di comunicazione ma spesso ci portano lontano dalla socializzazione: preferiamo inviare messaggi scritti o vocali piuttosto che telefonare o dare un appuntamento a qualcuno, cosa che sarebbe a volte più veloce e certamente più efficace.
E' come essere chiusi in una stanza e parlare da soli!

Il flamenco ci obbliga a relazionarci, a comunicare. Ciò che facciamo nel flamneco condizionerà sempre la risposta dell'altro.

Se lascio le mie capacità di comunicazione libere di esprimersi, tutto funzionerà perché l'essere umano nasce con questa capacità. Soprattutto quando questo, come nel caso del flamenco, fa riferimento ad un comune background culturale, che può dar luogo ad approfondimenti, discussioni, qualcosa che ci fa diventare più ricettivi verso la comunicaiozne altrui e ci aiuta a chiarire il nostro modo di comunicare.

In tutti i campi della vita troveremo una influenza di questo aspetto.

Ciò che può unire le persone è il fatto di provare forti emozioni in comune con gli altri. Il flamenco genera sempre forti emozioni! Questo crea una relazione potente nel gruppo.

Le peñas flamencas, circoli culturali dedicati al flamenco, sono animati da persone che nella vita si occupano di altro, non di flamenco, ma lo amano profondamente, e ne vedono con chiarezza la potenzialità comunicativa.

La presenza stessa dei neuroni a specchio nel cervello ci fa capire quanto il gruppo ci possa coinvolgere ed influenzare, soprattutto se ho di quella cosa una esperienza pregressa. Se suono, canto o danzo flamenco e vedo qualcuno che fa altrettanto, sento di sicuro una grossa empatia, e mi sentirò più coinvolto. E nel gruppo si sente rete, che ci fa sentire parte di un tutto. Il flamenco ci aiuta a recuperare una dimesione sociale naturale che la società d'oggi ha un po' accantonato.


Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e danza e musiche del mondo arabo dal 1985 e dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e Lyrical Arab Dance, un lavoro sulla espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo.
Quando insegno metto in primo piano la condivizione, la socializzazione, l'accoglienza, l'inclusione. Se qualcuno che frequenta i miei corsi non è interessato a questo, dopo poco se ne va, mentre chi resta mette in condiviisone con gli altri le proprie conoscenze, esperienze, il proprio sentire. E questo è un arricchimento incredibile.

Se ho emozioni da esprimere e lo faccio, mi avvicino al flamenco, mentre se resto nel mio mondo da solo, il flamenco non c'è!

Fra l'altro una forma di condivisione potentissima è mangiare insieme, e al Mosaico che è la mia scuola di danza si mangia spesso insieme, tutti gli allievi portano cibo e si mangia insieme. SIamo probabilmente l'unica scuola di danza del mondo in cui si mangia mentre si balla!

A volte quando stiamo ballando di fronte allo specchio, mi trovo a fare dei movimenti che mi vengono ispirati da qualcuno dei presenti. Gli altri ci possono insegnare tanto, stimolando parti di noi che altrimenti sarebbero accantonate.

Nel flamenco è importante che ognuno di noi senta fin dall'inizio di avere un piccolo regalo da portare agli altri, una emozionalità preziosa per le persone circostanti che rende più ricca la comunicazione. E il flamenco si basa su questo
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Author Sabina Todaro
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