Ebbene sì, il proibizionismo ha fallito. O più precisamente, l'approccio punitivo si oppone a qualsiasi prospettiva sui diritti umani nelle politiche che cercano di sradicare l'uso, la produzione o la commercializzazione di droghe illegali. È la principale conclusione emersa dal primo Global Drug Policy Index, pubblicato la scorsa settimana dall'Harm Reduction Consortium, rete che comprende organizzazioni della società civile in collaborazione con esperti del mondo accademico.

La cosa straordinaria di questo indice è che non si prova più a valutare le leggi sulle droghe solo in base al numero dei sequestri, alla quantità di droga confiscata, ai processi e agli arresti. No, il Global index, per misurare l'efficacia delle politiche attualmente applicate nel mondo in termini di protezione e diritti delle persone, recepisce il parametro delle raccomandazioni base dell'ONU e designa 75 indicatori suddivisi in 5 macro aree che spaziano dalla giustizia penale, alla salute fino ad arrivare alla riduzione del danno. Una vera rivoluzione, che vi raccontiamo in anteprima nel nuovo episodio di Stupefatti. In apertura, una chicca tecnologica: cosa succede se chiedi ad un'intelligenza artificiale di calcolare quante "Nuove Sostanze Psicoattive" si potrebbero produrre? Scopritelo con noi!

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ATTENZIONE: Stupefatti racconta il mondo delle sostanze stupefacenti con un approccio laico e scientifico, senza pregiudizi né tabù. Il podcast è rivolto ad un pubblico responsabile. In NESSUN CASO la nostra attività è volta ad incentivare o promuovere l'assunzione di sostanze legali o illegali.