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#70 Perché contare o non contare il compás - Flamenco Chiavi in Mano

#70 Perché contare o non contare il compás - Flamenco Chiavi in Mano
Dec 5, 2022 · 15m 53s

Il compás è un punto di riferimento fondamentale per chi si occupa di flamenco. La quasi totalità delle persone oggi contano il compás, anche in Spagna. Se conto penso troppo...

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Il compás è un punto di riferimento fondamentale per chi si occupa di flamenco. La quasi totalità delle persone oggi contano il compás, anche in Spagna.

Se conto penso troppo ed attivo una attenzione molto analitica, e me la godo molto di meno. Cosa che è contraria alla natura stessa del flamenco1

Contare è molto utile per razionalizzare e, nel caso in cui mi dimentichi "come suona" un ritmo, per poterlo ricostruire. Ma se limito l'apprendimento ad una memorizzazione di numeri, faccio un controsenso: la percezione del suono avviene attraverso la materia, il corpo. Se attivo tantissimo la parte cognitiva del mio cervello farò fatica a capire dove sta il mio corpo in relazione alla musica, al ritmo. Ho visto più volte le persone perdersi dietro ai numeri e... lasciar scappare la musica!

L'apprendimento non avviene solo attraverso il cognitivo, ma anche attraverso il corpo e attraverso l'espressivo relazionale. Se sento il ritmo come mezzo di comunicazione, tutto sarà più facile. Se me la godo, mi godo il corpo e il ritmo e vivo il ritmo come un mezzo per comunicare il compás diventa qualcosa di più spontaneo, ed è come se lo vedessi dal punto di vista di chi lo ha sentito sempre!

Sono una studiosa appassionata di neuroscienze, e ti posso confermare che nel cervello ci sono aree, che si chiamano di Broca e di Wernike, che producono e ricevono il linguaggio verbale. Tu ed io le stiamo utilizzando tantissimo in questo momento, e sono fondamentali. Si trovano nell'emisfero sinistro. Però il senso del ritmo non risiede in quella zona del cervello! Ci sono altre zone del cervello che fanno questo lavoro e stanno nell'emisfero destro.
Se attivo le aree dell'emisfero sinistro dedicate al linguaggio, in quella zona si producono onde rapide, onde beta, che prendono il sopravvento sulla attenzione del cervello ad altre cose. Lo possiamo capire bene se pensiamo a quando siamo in un luogo molto rumoroso, come una discoteca: il nostro cervello capisce subito che quei particolari suoni sono linguaggio. Magari non riusciamo a capire le parole, ma che sia linguaggio ci risulta chiaro immediatamente.

Per capire il ritmo sarà più facile semplicemente cantarlo, attivando l'emisfero destro!

Nella Natura tutto è ritmo e se lascio che tutto il cervello si attivi, non solo parte dedicata al linguaggio, sarà tutto più facile. Sarà sufficiente non "Dire i numeri!"

Una cosa simpatica che succede è che i flamenchi quando dicono che si deve contare, spesso si contraddicono, e mentre stanno contando interrompono e cominciano a "cantare" il ritmo, proprio perché nella tradizione non era necessario contare. Tutti "sapevano", e nessuno doveva controllare! Era sufficiente ascoltare. Quanto più il flamneco si è diffuso nel mondo, e tantyo più noi stranieri lo abbiamo voluto imparare, quanto più gli andalusi stessi e i flamenchi in generale, hanno cominciato a contare, per cercare di rendere i compás più facile da capire.
Dentro la loro testa i flamenchi non contano. Cantano! Ed è questo che ti consiglio: immagina sempre dentro la tua testa un chitarrista che sta suonando le note del compás.

Se immagino la chitarra o la ascolto se c'è, è tutto facile: il suono stesso conduce le mie palmas a seguire il compás.

Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985, e dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e Lyrical Arab Dance, un lavoro sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo.

Quando insegno flamenco, educo i miei allievi ad entrare nel ritmo in modo spontaneo, senza pensarci, li faccio divertire e offro loro il flamenco come strumento per star meglio. Imparano una cosa importante: fidarsi ed affidarci. Fidarsi che non possiamo controllare tutto! Lasciarsi andare e godersela. Il compás non deve essere sorretto dal bailaor, non ho bisogno di reggerlo io che ballo. Mi devo appoggiare sul compás e godermelo.

Spesso faccio degli esperimenti, e verifico che quando si conta le persone capiscono solo in parte, ma se faccio cantare e seguire a logica della chitarra, su 10 persone, 10 capiscono intuitivamente subito come entrare nel ritmo con una pala o con un passo.
Anche alla prima lezione è possibile che una persona principiante segua un ritmo composto, che nel flamenco è molto frequente, con le palmas, se viene condotto a lasciarsi circondare dal ritmo, seguendo la spontaneità, e se nel gruppo ci sono altre persone che lo conoscono già.

Anche noi che ci occupiamo di flamenco da tanti anni, potremmo lasciarci andare, non controllare e goderci il compás come una cosa spontanea, senza controllare, ma appunto prendendo le cose dal punto di vista del piacere e non del dovere.
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Author Sabina Todaro
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