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Le forme dell’acqua

Le forme dell’acqua
Jun 21, 2023 · 18m 23s

In Europa siamo al primo posto per prelievo di acqua per uso potabile. La prendiamo essenzialmente dai bacini sotterranei e la immettiamo nelle reti di distribuzione. Ma non tutta arriva...

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In Europa siamo al primo posto per prelievo di acqua per uso potabile. La prendiamo essenzialmente dai bacini sotterranei e la immettiamo nelle reti di distribuzione. Ma non tutta arriva a destinazione e l’erogazione non è omogenea sul territorio. E soprattutto, la risorsa idrica non è eterna…noi cosa facciamo per preservarla?

In studio Cristiana Conti e Simona Ramberti
registrazione: Thalia
postproduzione e sound design: Storielibere.fm
Musiche e suoni: archivio sonoro Istat; archivio sonoro Storielibere.fm; il brano eseguito con pianoforte è stato gentilmente concesso da Scatola Sonora, scuola di musica in Roma (https://www.scatolasonora.it/)
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Comments
Maurizio Montalto

Maurizio Montalto

7 months ago

il format è interessante e snello. Il ritmo è buono. Nonostante il brano sia lungo, quindi, si fa seguire. Nel merito dei contenuti, qualche criticità va rilevata. Un po' di confusione sull'uso dell'acqua (civile, industriale e agricolo). Nell'uso industriale credo non sia incluso l'idroelettrico, che quindi scompare. Inoltre, in merito all'uso industriale gli indicatori fanno riferimento all'acqua prelevata per la produzione, ma non all'acqua effettivamente utilizzata, che dovrebbe considerare pure l'impatto che produce la reimmissione nei corpi idrici. In merito alle dispersioni, immagino che non si tenga conto di quelle dei grandi adduttori del centrosud, che portano l'acqua dallle fonti alle città; forse andrebbe precisato. Ipotizzare infine che il sistema sia eccessivamente frammentato in considerazione della misura delle gestioni in economia e questo sia un problema, pare frutto di orientamento politico. Se è vero che le gestioni in economia sono l'80% del totale, ma sono impegnate solo sul 10% dell'acqua, immagino che le dispersioni del 42% siano dovute a quel 90% di gestori speciliazzati nei quali si auspica si trasformino le gestioni in economia. Più che di gestione frammentata, si dovrebbe parlare forse di gestione democratica. Ma questo pure esprimerebbe un orientamento politico a favore delle gestioni pubbliche. Astenersi da valutazioni soggettive prive di fondamento sarebbe auspicabile e garantirebbe maggiormente la credibilità dell'istituto. In ogni caso, nel chiedere scusa per l'analisi critica eccessivamente franca, si conferma che l'idea del podcast è interessante e si auspica ne siano prodotti e diffusi tanti. saluti. Maurizio Montalto
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