Secondo un’indagine svolta da me tramite il progetto Psicologia Cognitiva Applicata, che vanta di un bacino di utenza composto per il 70% da studenti di psicologia, psicologi abilitati e psicologi psicoterapeuti:
· Lo studente/psicologo/psicologo psicoterapeuta non conosce
la differenza tra comunicazione digitale professionale e divulgazione scientifica;
· Lo studente/psicologo/psicologo psicoterapeuta, anziché adattare la piattaforma social alla propria comunicazione,
adatta la propria comunicazione alla piattaforma social;
· Lo studente/psicologo/psicologo psicoterapeuta intraprende come prime azioni di comunicazioni online attività di marketing operativo
senza sapere quali siano i propri obiettivi;
· Lo studente/psicologo/psicologo psicoterapeuta percepisce le vanity metrics dei social media (follower, like, commenti) come un fine, e non un mezzo per raggiungere obiettivi di mercato e/o divulgativi rilevanti.
· Lo studente/psicologo/psicologo psicoterapeuta tende a sottovalutare o a sopravvalutare i risultati ottenibili online, a causa delle mancate conoscenze; Scommetto che ti riconosci in almeno 3, se non in tutti i punti elencati.
Se così fosse, vorrei informarti di due fatti (non ipotesi, fatti) fondamentali che devi tenere a mente.
Hai un dubbio su quanto detto e sentito? Sciogliamolo insieme: raggiungimi alla e-mail info@amedraghi.it
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