Io mi auguro che per tutti sia una specie di ri forzo carattere. Io diventerò una "guerriera" non voglio ricordare i miei dolori passati. So solo che oggi sto bene, e ritengo che stare bene con se stessi sia già una grande regalo. 🙏 Grazie. Sei sempre bravissimo. MARULA.
Ciao Gennaro, ti seguo da qualche settimana, da qualche giorno ho scaricato Clarity e sto provando a praticare la meditazione, a piccolissimi passi come suggerisci nel podcast, non avendone una precedente esperienza. Come la maggior parte degli ascoltatori sono a casa e per me questa situazione anormale si sovrappone al DAG, che sto affrontando con l'aiuto qualificato di una specialista che ha un approccio assolutamente in linea con "il tuo" (perdonami, la semplifico così). Per me quindi queste settimane a casa dovrebbero essere anche un'opportunità per recuperare ore di riposo, lavorare su me stessa, agire sulla mia bilancia dello stress, una sorta di convalescenza. Dopo aver scoperto psinel, sicuramente sono un'opportunità anche per approfondire argomenti che mi incuriosiscono ed interessano. Tuttavia, se sotto l'aspetto ansiogeno va molto meglio, con il passare dei giorni la mia risposta di adattamento al trauma mi parla di paura e tristezza, mi incupisce, mi blocca. Mi fa sentire in colpa ad essere a casa al sicuro mentre c'è gente che si ammala, che muore, gente che lavora fino allo stremo. E con questi sentimenti mi riesce difficile sforzarmi di fare qualcosa di creativo come ricamare, svagarmi, cercare un film commedia, avere la voglia di giocare a scarabeo con mio marito. So bene, se rifletto, che è normale e che tutti abbiamo questo tipo di disagio, chi più chi meno intensamente... Mi chiedo se dovrei sforzarmi di fare lo stesso un minimo di attività fisica anche controvoglia, sforzarmi di occuparmi con attività manuali oppure vivere queste emozioni e assecondare la mia svogliatezza facendo solo quello che mi va per il momento...