Fino a non troppi decenni fa, la donna ha vissuto al di sotto delle proprie capacità, cosa che ha creato quel senso di dipendenza e crollo delle ambizioni che in arte sta a significare necessità di riferirsi al fare maschile. In campo artistico, in passato, alle donne è stata negata perfino l'istruzione in quanto, il lavoro artistico doveva rimane sempre a livello di hobby, andava bene se era segno di buona educazione, ma non era ammesso che se ne potesse fare una professione, perché intraprenderlo a livello professionale avrebbe voluto dire raggiungere l’indipendenza, l’emancipazione e quella libertà che il mondo al maschile nega.
Il Settecento pullulava di musiciste che vivevano all'ombra delle corti o dei conventi e che ci hanno dimostrato di essere donne lucide e tenaci che al di fuori di un tempo che le voleva sobrie e del tutto prive di spirito critico hanno saputo trasformare in arte le violenze, i soprusi e le discriminazioni, consegnando la loro disperazione e il loro coraggio a tutta l'umanità.
BIBLIOGRAFIA
AAVV, "Storia della musica", Einaudi, 2014
Basso A., "L'età di Bach e Haendel", E. D. T. Edizioni, 2010
Galanti L., "L'altra metà del rigo", Grafiche Galeati, Imola, 1983
Surian E., "Manuale di storia della musica vol. II", Rugginenti, 2010
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