Oggi mi trovo con Giulia Ariganello (
@educazione.rgn), educatrice e content creator, per riflettere sul rapporto tra arte ed emarginazione sociale.
Come scopriremo in questo episodio, infatti, sono due mondi profondamente interconnessi: basti pensare allo stesso artista, l’emarginato sociale per eccellenza, o anche all’emarginazione sociale come oggetto di opere d’arte.
Un esempio tra i più celebri è “
Seconda soluzione di immortalità (l’universo è immobile)”, esposta a Venezia durante la Biennale di Venezia del 1972, in cui l’artista Gino De Dominicis
(1 aprile 1947, Ancona - 29 novembre 1998, Roma) espone un ragazzo down, Paolo Rosa, che fissa tre sue opere.
È subito scandalo: l’opera dura poco più di mezz’ora, l’artista viene accusato di sottrazione di incapace e la stampa esordisce, senza un briciolo di umanità, definendolo “subnormale”, “minorato”, “mongoloide messo all’angolo”.
L’opera di De Dominicis, in realtà, era l’esatto opposto: una denuncia sociale a quella stessa disumanità gratuitamente ricevuta.
Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram
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