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Molte persone sono convinte che le operazioni di aerosol, su gran parte dell'Italia, sono state interrotte. Non è assolutamente vero! Le spesso artificiali condizioni meteo di alta pressione (ottenute per mezzo di armi scalari), sono il risultato di un affinamento delle tecniche di geoingegneria. Infatti è durante la notte che si concentrano i sorvoli a bassa quota di velivoli non convenzionali: questi aerei rilasciano quantitativi enormi di metalli pesanti, polimeri e biossido di zolfo con il favore delle tenebre. L'SO2 o biossido di zolfo, ricordiamo, è la prima conseguenza dei processi di combustione degli aerei. Questo modus operandi permette poi di intervenire con sorvoli diurni, definibili "di mantenimento", ricorrendo ad elementi chimici evanescenti o semipersistenti, tanto che molti velivoli verranno dai più ingenui scambiati per "voli di linea". Impossibile, giacché i velivoli per il trasporto di merci e passeggeri volano dagli 8.000 ai 14.000 metri di quota, per cui non sono visibili in alcun modo e tanto meno in questo periodo di caldo eccezionale, poiché in nessun caso possono generare scie di condensazione. D'altro canto non è giustificabile il sorvolo sui centri abitati (salvo che per decollo ed atterraggio) ad altitudini anche inferiori ai 1.700 metri, in quanto le normative lo vietano. Inoltre i consumi sarebbero elevatissimi, per via della superiore densità dell'aria a bassa quota e ciò non sarebbe conveniente per le compagnie. Le nebbie elettroconduttive di ricaduta, con insistenza spacciate dai servizi meteo militarizzati per "sabbia del deserto", sono funzionali all'impiego di radar e satelliti ad alta risoluzione e soprattutto permettono la gestione a grandissime distanze dei droni: 27 velivoli senza pilota operanti nell'ambito del programma di controllo e sorveglianza denominato "Alliance Ground Surveillance" (AGS) di stanza a Sigonella e nel quale si inserisce la realizzazione del sistema radar-satellitare M.U.O.S. (Mobile User Objective System).

La completa assenza di nubi al mattino e l'onnipresente nebbia chimica di ricaduta (riscontrabile anche sulle mappe satellitari), dimostra che i sorvoli proseguono, notte e giorno. D'altronde li si distingue, anche di notte e si ode perfettamente il rombo dei motori. La frequenza dei sorvoli aumenta dalle 18 in poi, con un sorvolo ogni 2 minuti ed anche meno. Si tratta per lo più di velivoli molto piccoli e che viaggiano lentissimi, così da non essere notati.

Siamo di fronte perciò ad una pericolosa evoluzione delle modalità di modifica climatica, per cui è ormai da considerarsi obsoleta ed anacronistica la distinzione tra scie di condensazione e scie chimiche, giacché nella stragrande maggioranza dei casi gli aeromobili impegnati nella guerra ambientale non emettono alcun tipo di scia visibile. D'altronde anche l'esperienza diretta ci dimostra che più è microscopico l'aerosol più esso appare invisibile.
Molte persone sono convinte che le operazioni di aerosol, su gran parte dell'Italia, sono state interrotte. Non è assolutamente vero! Le spesso artificiali condizioni meteo di alta pressione (ottenute per mezzo di armi scalari), sono il risultato di un affinamento delle tecniche di geoingegneria. Infatti è durante la notte che si concentrano i sorvoli a bassa quota di velivoli non convenzionali: questi aerei rilasciano quantitativi enormi di metalli pesanti, polimeri e biossido di zolfo con il favore delle tenebre. L'SO2 o biossido di zolfo, ricordiamo, è la prima conseguenza dei processi di combustione degli aerei. Questo modus operandi permette poi di intervenire con sorvoli diurni, definibili "di mantenimento", ricorrendo ad elementi chimici evanescenti o semipersistenti, tanto che molti velivoli verranno dai più ingenui scambiati per "voli di linea". Impossibile, giacché i velivoli per il trasporto di merci e passeggeri volano dagli 8.000 ai 14.000 metri di quota, per cui non sono visibili in alcun modo e tanto meno in questo periodo di caldo eccezionale, poiché in nessun caso possono generare scie di condensazione. D'altro canto non è giustificabile il sorvolo sui centri abitati (salvo che per decollo ed atterraggio) ad altitudini anche inferiori ai 1.700 metri, in quanto le normative lo vietano. Inoltre i consumi sarebbero elevatissimi, per via della superiore densità dell'aria a bassa quota e ciò non sarebbe conveniente per le compagnie. Le nebbie elettroconduttive di ricaduta, con insistenza spacciate dai servizi meteo militarizzati per "sabbia del deserto", sono funzionali all'impiego di radar e satelliti ad alta risoluzione e soprattutto permettono la gestione a grandissime distanze dei droni: 27 velivoli senza pilota operanti nell'ambito del programma di controllo e sorveglianza denominato "Alliance Ground Surveillance" (AGS) di stanza a Sigonella e nel quale si inserisce la realizzazione del sistema radar-satellitare M.U.O.S. (Mobile User Objective System). La completa assenza di nubi al mattino e l'onnipresente nebbia chimica di ricaduta (riscontrabile anche sulle mappe satellitari), dimostra che i sorvoli proseguono, notte e giorno. D'altronde li si distingue, anche di notte e si ode perfettamente il rombo dei motori. La frequenza dei sorvoli aumenta dalle 18 in poi, con un sorvolo ogni 2 minuti ed anche meno. Si tratta per lo più di velivoli molto piccoli e che viaggiano lentissimi, così da non essere notati. Siamo di fronte perciò ad una pericolosa evoluzione delle modalità di modifica climatica, per cui è ormai da considerarsi obsoleta ed anacronistica la distinzione tra scie di condensazione e scie chimiche, giacché nella stragrande maggioranza dei casi gli aeromobili impegnati nella guerra ambientale non emettono alcun tipo di scia visibile. D'altronde anche l'esperienza diretta ci dimostra che più è microscopico l'aerosol più esso appare invisibile. read more read less

10 years ago #geoingegneria clandestina, #guerra climatica, #meteo, #meteorologi, #militari, #nebbie elettroconduttive, #rosario marcianò, #scie chimiche, #tanker enemy