Siamo immersi nei dati, che male c'è a usarli? Tanto male, specie se usi i dati per dire qualcosa che non c'entra con loro. Come per esempio quando usi i post di Facebook per valutare il rischio creditizio, o usi i gusti musicali come indicatori comportamentali.
Oggi gli algoritmi non hanno contrappesi: se sbagliano ci rimette solo chi ne subisce le decisioni sbagliate.
DataKnightmare spiega perché troppa leggerezza quando si lavora con i dati è come sparare a canne mozze in piazza sperando di beccare qualche cattivo, sapendo che comunque conta solo quante persone colpisci.
Siamo immersi nei dati, che male c'è a usarli? Tanto male, specie se usi i dati per dire qualcosa che non c'entra con loro. Come per esempio quando usi i post di Facebook per valutare il rischio creditizio, o usi i gusti musicali come indicatori comportamentali.
Oggi gli algoritmi non hanno contrappesi: se sbagliano ci rimette solo chi ne subisce le decisioni sbagliate.
DataKnightmare spiega perché troppa leggerezza quando si lavora con i dati è come sparare a canne mozze in piazza sperando di beccare qualche cattivo, sapendo che comunque conta solo quante persone colpisci.
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