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Chiedere è, di per sé, l'elemento costitutivo fondamentale di qualsiasi relazione. Costantemente, indirettamente, spesso senza parole, ci chiediamo l'un l'altro: Mi aiuterai? Posso fidarmi di te? Quanto significo per te? Siamo qui ....per un contatto.. Di fatto ciò che realmente vogliamo è Essere sicuri, Essere sorpresi...Essere significanti, Crescere...Evolvere...Emozionarci... È molto spesso tutte queste cose passano attraverso la cruna di un ago che si definisce con una parola: CHIEDERE. Io non sono bravo a chiedere. Non lo sono mai stato. Perché? Per paura. Paura di cosa? Del rifiuto? Anche. Forse. Ma più che del rifiuto per paura della mia stessa fragilità. Chiedere significa ammettere di aver bisogno di qualcosa. Ed aver bisogno di qualcosa ci espone alla nostra fragilità, ce la fa vedere nuda e cruda. Io ho un problema con la fragilità. E chiedere è senza dubbio una delle bandiere simbolo della fragilità. Io non sono mai stato bravo a chiedere. Mi è stato insegnato che è meglio non chiedere. Piuttosto sono stato bravo a pretendere. Ma non tanto chiedere. Quale è la differenza? Che nel chiedere si mette in conto la possibilità di non ricevere. Nel pretendere no. Nel chiedere si espone la propria fragilità. Nel pretendere la propria prepotenza.
State pensando che la prepotenza è un aspetto di chi in fondo è fragile?
Vero. Ma è il lato sbagliato della stessa medaglia. Pretendere è il modo più confuso di manifestare la propria fragilità. Perché chi ci ascolta non capisce. Chiedere è uno scambio di energia. Un travaso. E per tale motivo va fatto con una gentilezza vera, viscerale. Con un profondo atto di coraggio che ci espone al giudizio di chi la pensa diversamente. Con un profondo atto di sincerità nel dire chiaramente a me stesso che non ero in grado di poter fare tutto da solo. E con l’accettazione di questo limite. Non tanto del rifiuto. In fin dei conti chiedere è il modo più vero di entrare in contatto. E noi siamo qui per un contatto.
Chiedere è, di per sé, l'elemento costitutivo fondamentale di qualsiasi relazione. Costantemente, indirettamente, spesso senza parole, ci chiediamo l'un l'altro: Mi aiuterai? Posso fidarmi di te? Quanto significo per te? Siamo qui ....per un contatto.. Di fatto ciò che realmente vogliamo è Essere sicuri, Essere sorpresi...Essere significanti, Crescere...Evolvere...Emozionarci... È molto spesso tutte queste cose passano attraverso la cruna di un ago che si definisce con una parola: CHIEDERE. Io non sono bravo a chiedere. Non lo sono mai stato. Perché? Per paura. Paura di cosa? Del rifiuto? Anche. Forse. Ma più che del rifiuto per paura della mia stessa fragilità. Chiedere significa ammettere di aver bisogno di qualcosa. Ed aver bisogno di qualcosa ci espone alla nostra fragilità, ce la fa vedere nuda e cruda. Io ho un problema con la fragilità. E chiedere è senza dubbio una delle bandiere simbolo della fragilità. Io non sono mai stato bravo a chiedere. Mi è stato insegnato che è meglio non chiedere. Piuttosto sono stato bravo a pretendere. Ma non tanto chiedere. Quale è la differenza? Che nel chiedere si mette in conto la possibilità di non ricevere. Nel pretendere no. Nel chiedere si espone la propria fragilità. Nel pretendere la propria prepotenza. State pensando che la prepotenza è un aspetto di chi in fondo è fragile? Vero. Ma è il lato sbagliato della stessa medaglia. Pretendere è il modo più confuso di manifestare la propria fragilità. Perché chi ci ascolta non capisce. Chiedere è uno scambio di energia. Un travaso. E per tale motivo va fatto con una gentilezza vera, viscerale. Con un profondo atto di coraggio che ci espone al giudizio di chi la pensa diversamente. Con un profondo atto di sincerità nel dire chiaramente a me stesso che non ero in grado di poter fare tutto da solo. E con l’accettazione di questo limite. Non tanto del rifiuto. In fin dei conti chiedere è il modo più vero di entrare in contatto. E noi siamo qui per un contatto. read more read less

3 years ago #arte, #chiedere, #design, #life, #lsd, #pillole, #relazioni, #style