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Pronti per le nuove trabahanze, con buoni libri da leggere (Thomas Mann, Chuck Palanuck) e qualche riflessione sulle mappe e le guide da usare in viaggio.

Facile andarsene un po’ in vacanza e un po’ al lavoro per l’Italia. Ma provate un po’ a farlo all’estero. In questa nuova puntata di Tilde, ormai agli sgoccioli della seconda stagione, parliamo proprio di questo. Riccardo è in Sicilia. C’è sempre il sole a parte il solito temporale delle 14.

Note della puntata: https://tilde.show/podcast-28/

Modalità da viaggio secondo il nostro uomo: portatilino, microfono e occhiali da sole. C’è da dire che a una certa età i 12 pollici dello schermo del portatilino diventano un incubo e Riccardo non ne può più. Forse è per questo che continua a comprare compulsivamente computer (scherziamo, ma neanche tanto) e a rimetterli in pista per poi stufarsi velocemente e passare alla prossima “caccia” sui soliti siti e mercatini. Dopo la Sicilia, arriverà il momento del Friuli, ma ne riparliamo tra un attimo.

Antonio intanto non si schioda di un centimetro per quanto riguarda la dotazione tech: MacBook Air M1 d’ordinanza e iPhone. È così che si prepara alle prossime due trabahanze. A inizio luglio 15 giorni a Tokyo e a cavallo tra agosto e settembre altri 15 a New York.

E visto che si parla di viaggi, parliamo anche di ebook reader: per Riccardo un Onyx eInk a colori con Android. Una bomba: si scrive senza latenza, buona la tastiera (americana) e la penna. E poi grande usabilità. Lo schermo da 10 pollici fa la differenza perché in realtà l’interfaccia Android un po’ spiazza. Si naviga su internet alla grande, però.

Antonio invece sta usando il Kindle Scribe, che è ottimo per scrivere e leggere e basta. Ma di suo ha che costa relativamente poco e l’hardware è di qualità. Inoltre, adesso ci si possono spedire gli ePub! Pazzesco. E il buon vecchio reMarkable? Preistorico, al giorno d’oggi, anche se è veramente elegante e sottile. Meglio il Kobo Elipsa, ovviamente con la penna.

Chiudiamo questa sezione con un ragionamento: ma chi li usa questi device con schermo eInk? Gli studenti che prendono appunti e studiano. Ma anche chi deve fare corsi di orientamento, ad esempio. O chi passa il tempo in riunione e non è che può chiudersi dentro il computer. Alla fine, però, diciamocelo: la gente si compra l’iPad, perché ci fa anche altro. Infatti lo schermo eInk serve solo se lo usi proprio tanto o se lo usi anche fuori.

Ah, ancora una cosa di tecnologia: Wayland, che ormai su Linux ti fa abbandonare quel che c’era per i windows manager nuovi, che includono server grafico e ambiente desktop integrati in un unico pacchetto (anche per Kde o Gnome). E poi di Asahi Linux, cioè il porting del pinguino su Apple Silicon: è la community da dove oggi arrivano più innovazioni per il kernel Linux. Ci sono ragazzi che stanno facendo cose ottime (sapevatelo).

Il futuro sono i processori Arm, anche per Windows. E macOS? Dovrebbero ripulirlo un po’, dice Riccardo, perché è diventato un po’ troppo barocco.

Antonio intanto ha fatto una migrazione epocale e dolorosissima da Gmail a Me, la posta di Apple, per togliersi di torno il filtro dell’AI di Google. Ha messo su un forward e pian piano chi gli scrive lo fa sul nuovo account. Anche Riccardo ha spostato tutto fuori da Google One (così ora ha l’account gratuito) ma è andato su Proton, che è tutta un’altra cosa. E poi, sorpresa sorpresa: quest’estate Antonio promette di lasciare Tinyletter. Poi a settembre vedremo.

Infine, parliamo di libri. Riccardo ha letto un sacco di cose ma le ha lasciate a Roma e quindi non si ricorda più niente. Nel frattempo, però, ha iniziato l’edizione Corbaccio della Montagna Incantata di Thomas Mann: una storia lunghissima di tisi e sanatori. La finirà sotto Natale.
L’editore Corbaccio evoca la bella edizione italiana di Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline. Salta fuori perché Antonio sta leggendo l’inedito Guerra pubblicato da Adelphi. Sono bozze avanzate che permettono di vedere il lavoro di fino dell’autore: con la carta queste cose rimangono, con il digitale diventa tutto fluido e si perde ogni cosa.

Poi, Antonio sta leggendo anche un libro di John Scalzi con la raccolta dei suoi articoli sul blog e su altri siti per i quali lavorava. Titolo alla Lina Wertmuller: You’re Not Fooling Anyone When You Take Your Laptop to a Coffee Shop: Scalzi on Writing (lungo. eh?).

Prossime letture: mentre Riccardo affoga dentro la Montagna incantata, Antonio si leggerà Gang bang di Chuck Palanuck e poi Accoppiamenti di Norman Rush, comprato d’istinto dopo aver letto l’intervista dell’autore sulla Paris Review di una decina di anni fa. Personaggio dalla storia notevole, Rush è stato anche il responsabile dei Peace Corps americani in un paese africano. Le sue storie sono folli.

Infine, Antonio si è ricomprato la nuova edizione di Japan by Rails, la guida per viaggiare in Giappone in treno. Quella deve essere su carta perché permette di saltare avanti e indietro anche se peserà come un macigno nello zaino. Tra l’altro, “pro-trick” di Riccardo, che si compra certe guide online molto underground in digitale e se le fa stampare da una piccola copisteria super economica di Roma. Spettacolare. Per girare però si usano le mappe sui telefonini. Una volta, ricorda Riccardo, c’era Google Trip per programmare le cose. Mentre oggi la vista delle strade di Mappe di Apple è meglio di Street view di Google.

Insomma, abbiamo una gran voglia di andarsene e cercare di tornare il più tardi possibile, se non si fosse capito. Ma prima dell’estate ne registriamo un’altra! Promesso! Quasi sicuramente!
Pronti per le nuove trabahanze, con buoni libri da leggere (Thomas Mann, Chuck Palanuck) e qualche riflessione sulle mappe e le guide da usare in viaggio. Facile andarsene un po’ in vacanza e un po’ al lavoro per l’Italia. Ma provate un po’ a farlo all’estero. In questa nuova puntata di Tilde, ormai agli sgoccioli della seconda stagione, parliamo proprio di questo. Riccardo è in Sicilia. C’è sempre il sole a parte il solito temporale delle 14. Note della puntata: https://tilde.show/podcast-28/ Modalità da viaggio secondo il nostro uomo: portatilino, microfono e occhiali da sole. C’è da dire che a una certa età i 12 pollici dello schermo del portatilino diventano un incubo e Riccardo non ne può più. Forse è per questo che continua a comprare compulsivamente computer (scherziamo, ma neanche tanto) e a rimetterli in pista per poi stufarsi velocemente e passare alla prossima “caccia” sui soliti siti e mercatini. Dopo la Sicilia, arriverà il momento del Friuli, ma ne riparliamo tra un attimo. Antonio intanto non si schioda di un centimetro per quanto riguarda la dotazione tech: MacBook Air M1 d’ordinanza e iPhone. È così che si prepara alle prossime due trabahanze. A inizio luglio 15 giorni a Tokyo e a cavallo tra agosto e settembre altri 15 a New York. E visto che si parla di viaggi, parliamo anche di ebook reader: per Riccardo un Onyx eInk a colori con Android. Una bomba: si scrive senza latenza, buona la tastiera (americana) e la penna. E poi grande usabilità. Lo schermo da 10 pollici fa la differenza perché in realtà l’interfaccia Android un po’ spiazza. Si naviga su internet alla grande, però. Antonio invece sta usando il Kindle Scribe, che è ottimo per scrivere e leggere e basta. Ma di suo ha che costa relativamente poco e l’hardware è di qualità. Inoltre, adesso ci si possono spedire gli ePub! Pazzesco. E il buon vecchio reMarkable? Preistorico, al giorno d’oggi, anche se è veramente elegante e sottile. Meglio il Kobo Elipsa, ovviamente con la penna. Chiudiamo questa sezione con un ragionamento: ma chi li usa questi device con schermo eInk? Gli studenti che prendono appunti e studiano. Ma anche chi deve fare corsi di orientamento, ad esempio. O chi passa il tempo in riunione e non è che può chiudersi dentro il computer. Alla fine, però, diciamocelo: la gente si compra l’iPad, perché ci fa anche altro. Infatti lo schermo eInk serve solo se lo usi proprio tanto o se lo usi anche fuori. Ah, ancora una cosa di tecnologia: Wayland, che ormai su Linux ti fa abbandonare quel che c’era per i windows manager nuovi, che includono server grafico e ambiente desktop integrati in un unico pacchetto (anche per Kde o Gnome). E poi di Asahi Linux, cioè il porting del pinguino su Apple Silicon: è la community da dove oggi arrivano più innovazioni per il kernel Linux. Ci sono ragazzi che stanno facendo cose ottime (sapevatelo). Il futuro sono i processori Arm, anche per Windows. E macOS? Dovrebbero ripulirlo un po’, dice Riccardo, perché è diventato un po’ troppo barocco. Antonio intanto ha fatto una migrazione epocale e dolorosissima da Gmail a Me, la posta di Apple, per togliersi di torno il filtro dell’AI di Google. Ha messo su un forward e pian piano chi gli scrive lo fa sul nuovo account. Anche Riccardo ha spostato tutto fuori da Google One (così ora ha l’account gratuito) ma è andato su Proton, che è tutta un’altra cosa. E poi, sorpresa sorpresa: quest’estate Antonio promette di lasciare Tinyletter. Poi a settembre vedremo. Infine, parliamo di libri. Riccardo ha letto un sacco di cose ma le ha lasciate a Roma e quindi non si ricorda più niente. Nel frattempo, però, ha iniziato l’edizione Corbaccio della Montagna Incantata di Thomas Mann: una storia lunghissima di tisi e sanatori. La finirà sotto Natale. L’editore Corbaccio evoca la bella edizione italiana di Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline. Salta fuori perché Antonio sta leggendo l’inedito Guerra pubblicato da Adelphi. Sono bozze avanzate che permettono di vedere il lavoro di fino dell’autore: con la carta queste cose rimangono, con il digitale diventa tutto fluido e si perde ogni cosa. Poi, Antonio sta leggendo anche un libro di John Scalzi con la raccolta dei suoi articoli sul blog e su altri siti per i quali lavorava. Titolo alla Lina Wertmuller: You’re Not Fooling Anyone When You Take Your Laptop to a Coffee Shop: Scalzi on Writing (lungo. eh?). Prossime letture: mentre Riccardo affoga dentro la Montagna incantata, Antonio si leggerà Gang bang di Chuck Palanuck e poi Accoppiamenti di Norman Rush, comprato d’istinto dopo aver letto l’intervista dell’autore sulla Paris Review di una decina di anni fa. Personaggio dalla storia notevole, Rush è stato anche il responsabile dei Peace Corps americani in un paese africano. Le sue storie sono folli. Infine, Antonio si è ricomprato la nuova edizione di Japan by Rails, la guida per viaggiare in Giappone in treno. Quella deve essere su carta perché permette di saltare avanti e indietro anche se peserà come un macigno nello zaino. Tra l’altro, “pro-trick” di Riccardo, che si compra certe guide online molto underground in digitale e se le fa stampare da una piccola copisteria super economica di Roma. Spettacolare. Per girare però si usano le mappe sui telefonini. Una volta, ricorda Riccardo, c’era Google Trip per programmare le cose. Mentre oggi la vista delle strade di Mappe di Apple è meglio di Street view di Google. Insomma, abbiamo una gran voglia di andarsene e cercare di tornare il più tardi possibile, se non si fosse capito. Ma prima dell’estate ne registriamo un’altra! Promesso! Quasi sicuramente! read more read less

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