Greenpeace Italia, ReCommon e 12 tra cittadine e cittadini italiani hanno avviato una causa civile contro Eni: si tratta della prima causa civile contro un'azienda privata italiana per la violazione dell'accordo di Parigi sul clima. "Portiamo il colosso italiano del gas e del petrolio in tribunale per fermare i suoi piani di distruzione del clima!", dice Greenpeace Italia. "Con ReCommon portiamo Eni, il ministero dell’Economia e Cassa Depositi e Prestiti davanti al Tribunale di Roma perché vogliamo: che siano riconosciute le sue responsabilità nella crisi climatica e che Eni
sia obbligata a modificare i suoi piani di investimento e decarbonizzazione per rispettare gli Accordi di Parigi". I racconti di Simona Abbate di Greenpeace Italia, Antonio Tricarico di ReCommon e di Rebecca, 21 anni, torinese.
In una nota Eni “prende atto dell’iniziativa annunciata oggi da ReCommon e Greenpeace. Eni dimostrerà in Tribunale l’infondatezza dell’azione messa in campo e, per quanto necessario, la correttezza del proprio operato e della propria strategia di trasformazione e decarbonizzazione, che mette insieme e bilancia gli obiettivi imprescindibili della sostenibilità, della sicurezza energetica e della competitività del Paese. Eni si riserva a sua volta di valutare le opportune azioni legali per tutelare la propria reputazione rispetto alle ripetute azioni diffamatorie messe in campo da ReCommon, a partire dal ruolo che l’associazione ha cercato di ritagliarsi nell’ambito della vicenda giudiziaria Opl245 terminata con la totale insussistenza delle accuse e danni reputazionali alla società e alle sue persone”.
A cura di Angela Gennaro