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La settimana passata è stata oscurata da un nuovo attacco al settore bancario che questa volta ha avuto come bersaglio Deutsche Bank, che nella giornata di venerdì è arrivata a perdere fino al 15% per poi recuperare circa due terzi del ribasso nei giorni successivi.

Fra le banche italiane che peggio si sono comportate per “simpatia” Monte dei Paschi di Siena, che ha rotto settimana scorsa il livello di 2 euro e che ha confermato il tempismo della compagnia assicurativa francese Axa di uscire dal capitale nelle scorse settimane cedendo il pacchetto di quasi l’8% che aveva in portafoglio.

La scorsa settimana è proseguita poi negli Stati Uniti (e non solo) la “transumanza” dai depositi bancari ai fondi o Etf monetari dopo che il crash di Silicon Valley Bank ha evidenziato come detenere ingente liquidità possa essere un rischio se la garanzia statale dei depositi non sia in grado di offrire una copertura totale. Considerando anche l'appetibilità dell’alternativa al conto corrente considerato il rendimento che si può spuntare sul mercato obbligazionario con l’investimento diretto.

In Italia, intanto a proposito di investimenti “congelati” continua a tenere desta l’attenzione il caso Eurovita, che sembra, secondo le indiscrezioni, proseguire la sua fase di “purgatorio” per i sottoscrittori di polizze vita sia ramo I (le cosiddette “gestioni separate”) che ramo III (le unit linked).

Al 31 marzo dovrebbe finire il periodo di blocco dei riscatti da parte degli assicurati (è la prima volta che succede una cosa del genere in Italia) e in queste settimane si doveva cercare di trovare una sistemazione a questo dossier diventato sempre più bollente con magari l’intervento di un “cavaliere bianco” che intervenisse per metterci una bella pezza. Alcuni Big del settore assicurativo sembra che si siano fatti avanti mentre altri avevano già fatto sapere di non esser interessati ad un’eventuale acquisizione.
La settimana passata è stata oscurata da un nuovo attacco al settore bancario che questa volta ha avuto come bersaglio Deutsche Bank, che nella giornata di venerdì è arrivata a perdere fino al 15% per poi recuperare circa due terzi del ribasso nei giorni successivi. Fra le banche italiane che peggio si sono comportate per “simpatia” Monte dei Paschi di Siena, che ha rotto settimana scorsa il livello di 2 euro e che ha confermato il tempismo della compagnia assicurativa francese Axa di uscire dal capitale nelle scorse settimane cedendo il pacchetto di quasi l’8% che aveva in portafoglio. La scorsa settimana è proseguita poi negli Stati Uniti (e non solo) la “transumanza” dai depositi bancari ai fondi o Etf monetari dopo che il crash di Silicon Valley Bank ha evidenziato come detenere ingente liquidità possa essere un rischio se la garanzia statale dei depositi non sia in grado di offrire una copertura totale. Considerando anche l'appetibilità dell’alternativa al conto corrente considerato il rendimento che si può spuntare sul mercato obbligazionario con l’investimento diretto. In Italia, intanto a proposito di investimenti “congelati” continua a tenere desta l’attenzione il caso Eurovita, che sembra, secondo le indiscrezioni, proseguire la sua fase di “purgatorio” per i sottoscrittori di polizze vita sia ramo I (le cosiddette “gestioni separate”) che ramo III (le unit linked). Al 31 marzo dovrebbe finire il periodo di blocco dei riscatti da parte degli assicurati (è la prima volta che succede una cosa del genere in Italia) e in queste settimane si doveva cercare di trovare una sistemazione a questo dossier diventato sempre più bollente con magari l’intervento di un “cavaliere bianco” che intervenisse per metterci una bella pezza. Alcuni Big del settore assicurativo sembra che si siano fatti avanti mentre altri avevano già fatto sapere di non esser interessati ad un’eventuale acquisizione. read more read less

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