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RIUSCIRAI A CONQUISTARE IL REGNO DELL'ALDILA' ? ... #Quanto credete possa pesare la vostra anima?

Per gli egizi, la risposta a questa domanda non era una questione marginale. In base al peso dell’anima si stabiliva se un defunto poteva accedere all’aldilà (Duat) o essere perduto per l’eternità.

La lunghissima formula 125 contenuta nel #Libro dei morti descrive il rituale della psicostasia, detta comunemente “pesatura del cuore” o “pesatura dell’anima”. Con questo rituale si decideva se il defunto era degno di entrare nell’aldilà.

Dopo aver affrontato prove di coraggio e forza, il defunto giungeva davanti a Osiride e ai suoi 42 giudici accompagnato da Anubi, dio psicopompo (figura che ha il ruolo di accompagnatore delle anime dei morti nell’oltretomba; deriva dalla combinazione di due parole greche: psiche, anima, e pompós, colui che manda).

Ogni giudice corrispondeva a una delle prescrizioni della dea #Maat, prescrizioni che non bisognava infrangere durante la vita. I 42 giudici che erano seduti in una lunga fila rappresentavano anche i 42 peccati contro la giustizia e la verità che il defunto doveva negare uno alla volta, recitando le “Confessioni negative“.

Dopo che il defunto aveva dichiarato la sua innocenza, il suo cuore era pesato su una bilancia a due piatti: un piatto per il cuore, l’altro per la piuma di Maat (spesso simboleggiata da una piuma di struzzo, segno geroglifico del suo nome). In base al risultato della pesatura, il dio #Thot pronunciava il verdetto: in caso di colpevolezza, se cioè il cuore era più pesante della piuma, il cuore del defunto era mangiato da Ammit; in caso di innocenza, se cioè il cuore era più leggero o si equiparava al peso della piuma, il defunto poteva proseguire verso il regno di #Osiride e la sua anima era salva per l’eternità.

da fonte Web
RIUSCIRAI A CONQUISTARE IL REGNO DELL'ALDILA' ? ... #Quanto credete possa pesare la vostra anima? Per gli egizi, la risposta a questa domanda non era una questione marginale. In base al peso dell’anima si stabiliva se un defunto poteva accedere all’aldilà (Duat) o essere perduto per l’eternità. La lunghissima formula 125 contenuta nel #Libro dei morti descrive il rituale della psicostasia, detta comunemente “pesatura del cuore” o “pesatura dell’anima”. Con questo rituale si decideva se il defunto era degno di entrare nell’aldilà. Dopo aver affrontato prove di coraggio e forza, il defunto giungeva davanti a Osiride e ai suoi 42 giudici accompagnato da Anubi, dio psicopompo (figura che ha il ruolo di accompagnatore delle anime dei morti nell’oltretomba; deriva dalla combinazione di due parole greche: psiche, anima, e pompós, colui che manda). Ogni giudice corrispondeva a una delle prescrizioni della dea #Maat, prescrizioni che non bisognava infrangere durante la vita. I 42 giudici che erano seduti in una lunga fila rappresentavano anche i 42 peccati contro la giustizia e la verità che il defunto doveva negare uno alla volta, recitando le “Confessioni negative“. Dopo che il defunto aveva dichiarato la sua innocenza, il suo cuore era pesato su una bilancia a due piatti: un piatto per il cuore, l’altro per la piuma di Maat (spesso simboleggiata da una piuma di struzzo, segno geroglifico del suo nome). In base al risultato della pesatura, il dio #Thot pronunciava il verdetto: in caso di colpevolezza, se cioè il cuore era più pesante della piuma, il cuore del defunto era mangiato da Ammit; in caso di innocenza, se cioè il cuore era più leggero o si equiparava al peso della piuma, il defunto poteva proseguire verso il regno di #Osiride e la sua anima era salva per l’eternità. da fonte Web read more read less

about 1 year ago #aldilà, #anima, #antico-egitto, #anubis, #archeologia, #bilancia, #cultura, #cuore, #curiosità, #defunti, #dipinti, #divinazione, #egizi, #etruschi, #leggende, #letteratura, #maat, #sciamanesimo, #spirito, #thot