00:00
02:16
Picnic

C'era un comico ubriaco che faceva ridere e Francesco che si buttava a terra dalle risate e gli diceva che sa tirare la palla troppo in alto e deve fare il calciatore. Era innocente perché voleva giocare, mentre tutti avevano un po' paura.
Così si è arrabbiato quando il suo amichetto un po' più grande ha smesso di tirare calci alla palla. Si è chiuso in se stesso, seduto sui calcagni, che voleva essere rincorso per ricevere delle scuse.
Il bambino più grande salta addosso ad un giovane adulto per abbracciarlo e mostragli la stima e l'affetto. Come un nipote che adora lo zio.
La mia compagnia si perde nel perdersi gli attimi di vita.
Continuo a vivere e osservo gli scout che insegnano ai bambini che sentirsi esclusi è brutto. Escludere è una cosa che non si dovrebbe fare con gli altri bambini.
Festeggiavano qualcosa insieme a tutti gli scout del mondo: persino quelli del Brasile e delle Hawaii.
L'ubriaco è ancora lì che ama il suo cane e lo concia in modi improbabili con i propri vestiti e le scarpe in testa.
Vuole festeggiare e giocare e far ridere.
Più in la c'è un artista di strada che col cazzo che lo mangia il fuoco e sa fare i countdown da dieci a dieci.
Una ragazza che legge mi fa venire voglia di salutare la timidezza e sedermi vicino a lei.
Ci penso mentre passeggio e lei se n'era andata quando ripasso di lì; allora avevo voglia di sperare che lei tornasse e si sedesse vicino a me.
Continuo a passeggiare e mi chiedo "dove si nasconde tutta l'umanità?". Nei parchi sembra svelarsi di più, ma si mostra inesperta.
Una grande foto di una bambina dagli occhi grandissimi, mi seduce a farmi un giro sul trenino.
Resto lusingato da chi mi guarda affascinato mentre scrivo.
Picnic C'era un comico ubriaco che faceva ridere e Francesco che si buttava a terra dalle risate e gli diceva che sa tirare la palla troppo in alto e deve fare il calciatore. Era innocente perché voleva giocare, mentre tutti avevano un po' paura. Così si è arrabbiato quando il suo amichetto un po' più grande ha smesso di tirare calci alla palla. Si è chiuso in se stesso, seduto sui calcagni, che voleva essere rincorso per ricevere delle scuse. Il bambino più grande salta addosso ad un giovane adulto per abbracciarlo e mostragli la stima e l'affetto. Come un nipote che adora lo zio. La mia compagnia si perde nel perdersi gli attimi di vita. Continuo a vivere e osservo gli scout che insegnano ai bambini che sentirsi esclusi è brutto. Escludere è una cosa che non si dovrebbe fare con gli altri bambini. Festeggiavano qualcosa insieme a tutti gli scout del mondo: persino quelli del Brasile e delle Hawaii. L'ubriaco è ancora lì che ama il suo cane e lo concia in modi improbabili con i propri vestiti e le scarpe in testa. Vuole festeggiare e giocare e far ridere. Più in la c'è un artista di strada che col cazzo che lo mangia il fuoco e sa fare i countdown da dieci a dieci. Una ragazza che legge mi fa venire voglia di salutare la timidezza e sedermi vicino a lei. Ci penso mentre passeggio e lei se n'era andata quando ripasso di lì; allora avevo voglia di sperare che lei tornasse e si sedesse vicino a me. Continuo a passeggiare e mi chiedo "dove si nasconde tutta l'umanità?". Nei parchi sembra svelarsi di più, ma si mostra inesperta. Una grande foto di una bambina dagli occhi grandissimi, mi seduce a farmi un giro sul trenino. Resto lusingato da chi mi guarda affascinato mentre scrivo. read more read less

8 years ago #parco, #picnic, #scout, #ubriaco, #vita