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Il cibo è passato dal rappresentare il mero valore nutrizionale del dopo guerra a quello di momento di condivisione e piacere, scoperta, appagamento interiore lasciando al valore nutrizionale un aspetto importante più per la qualità degli ingredienti e per la cura della preparazione che per la quantità. Ecco, in un modello in cui la quantità viene ritenuta poco appagante in gran parte del pianeta ci ritroviamo invece a voler “sfamare” i turisti più che invece a coinvolgerli in un percorso di conoscenza eno gastronomico esperienziale.

Ma forse la ricerca dello stupore gastronomico ci porterà alla perfezione dell’inedia, l’ossessione per il piatto perfetto da ostentare sui social come un bracciale di Cartier ci porterà solo al dimenticarci del senso profondo del cibo.
Il cibo è passato dal rappresentare il mero valore nutrizionale del dopo guerra a quello di momento di condivisione e piacere, scoperta, appagamento interiore lasciando al valore nutrizionale un aspetto importante più per la qualità degli ingredienti e per la cura della preparazione che per la quantità. Ecco, in un modello in cui la quantità viene ritenuta poco appagante in gran parte del pianeta ci ritroviamo invece a voler “sfamare” i turisti più che invece a coinvolgerli in un percorso di conoscenza eno gastronomico esperienziale. Ma forse la ricerca dello stupore gastronomico ci porterà alla perfezione dell’inedia, l’ossessione per il piatto perfetto da ostentare sui social come un bracciale di Cartier ci porterà solo al dimenticarci del senso profondo del cibo. read more read less

4 years ago #cibo, #enogastronomia, #food, #italia, #tourism, #turismo