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Nella puntata intitolata "Il Travet nel Cyberspazio" avevamo spiegato come dovrebbe essere la PA nel XXI secolo. Molti commenti su YouTube e sui social hanno messo in dubbio la possibilita' che l'Utopia si realizzasse.

Invece non si tratta di Utopia. Il mondo funziona già come abbiamo descritto. Solo che è il mondo delle aziende private tecnologiche che hanno messo a punto un servizio all'avanguardia, dall'identificazione on line al secure cloud storage.

I colossi dell'Hi-tech gestiscono flussi di richieste talora superiori a quelli di una amministrazione pubblica, nell'ordine di 500 richieste al secondo in completa sicurezza (al contrario dei famigerati click day dove in 15 secondi il sito dell'INPS o del Ministero va in tilt). Tutto è memorizzato e si adottano modelli di machine learning per consigliare prodotti sulla base dei servizi richiesti o degli interessi manifestati in precedenza.

Le informazioni sono salvate in almeno 2-3 datacenter diversi, così in caso di incidenti o incendi, ci sono almeno altre due copie. È un sistema resiliente nel senso che non ha singole fonti di vulnerabilità.

Esistono sistemi modulari da implementare a piacimento: database, storage solution, security, content delivery network, processori scalabili all’infinito (cosi il sito non collassa se hai sovraccarico di accessi) e poi facial recognition, speech-to-text per analizzare il livello di customer satisfaction, intelligenza artificiale per suggerire al cittadino soluzioni più semplici o veloci.

Replicare questo nirvana online per l'apparato statale non costerebbe cifre colossali. Il vero nodo è la base di potere che le assunzioni nel settore pubblico garantiscono. La digitalizzazione farebbe crollare il patto sociale da cui origina il voto clientelare.
Nella puntata intitolata "Il Travet nel Cyberspazio" avevamo spiegato come dovrebbe essere la PA nel XXI secolo. Molti commenti su YouTube e sui social hanno messo in dubbio la possibilita' che l'Utopia si realizzasse. Invece non si tratta di Utopia. Il mondo funziona già come abbiamo descritto. Solo che è il mondo delle aziende private tecnologiche che hanno messo a punto un servizio all'avanguardia, dall'identificazione on line al secure cloud storage. I colossi dell'Hi-tech gestiscono flussi di richieste talora superiori a quelli di una amministrazione pubblica, nell'ordine di 500 richieste al secondo in completa sicurezza (al contrario dei famigerati click day dove in 15 secondi il sito dell'INPS o del Ministero va in tilt). Tutto è memorizzato e si adottano modelli di machine learning per consigliare prodotti sulla base dei servizi richiesti o degli interessi manifestati in precedenza. Le informazioni sono salvate in almeno 2-3 datacenter diversi, così in caso di incidenti o incendi, ci sono almeno altre due copie. È un sistema resiliente nel senso che non ha singole fonti di vulnerabilità. Esistono sistemi modulari da implementare a piacimento: database, storage solution, security, content delivery network, processori scalabili all’infinito (cosi il sito non collassa se hai sovraccarico di accessi) e poi facial recognition, speech-to-text per analizzare il livello di customer satisfaction, intelligenza artificiale per suggerire al cittadino soluzioni più semplici o veloci. Replicare questo nirvana online per l'apparato statale non costerebbe cifre colossali. Il vero nodo è la base di potere che le assunzioni nel settore pubblico garantiscono. La digitalizzazione farebbe crollare il patto sociale da cui origina il voto clientelare. read more read less

2 years ago