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Alessandro Niero
"Mattino della seconda neve"
Elena Śvarc
Bompiani Editore
https://bompiani.it


Tra le voci poetiche più innovative, originali e talentuose della letteratura russa di fine Novecento, Elena Švarc ha attinto a piene mani alle più diverse tradizioni, dalle elegie di Properzio nei lunghi cicli in cui incarna l’antica Cinzia alle avanguardie storiche fino alla grande poesia russa di inizio ventesimo secolo di cui è stata vera erede. Nei suoi versi colpiscono il peculiare simbolismo, la carica sensuale e mistica, le riflessioni sul corpo – depositario dell’anima, e quindi mappa stellare delle esperienze emotive del soggetto – e sulla sessualità, la fede nel potere della parola poetica e la consapevolezza di star cantando, in uno stile ammaliante, dalla metrica irregolare e dalle rime imperfette, la fine di una tradizione, il momento liminare in cui le forme e ciò che ancora conservano si dissolvono.

Elena Andreevna Švarc nacque a Leningrado, l’attuale San Pietroburgo, nel 1948 e dimostrò fin da subito una notevole attitudine poetica. Le sue prime poesie apparvero nel 1973 su un giornale studentesco, ma a lungo le fu impedito di pubblicare in patria nonostante una fama crescente dovuta alla diffusione dei suoi versi in samizdat e sulle riviste letterarie dell’Occidente. Si dice che quando finalmente, con la perestrojka, le fu concesso di dare alle stampe una raccolta, questa andò esaurita il giorno stesso dell’uscita. Tra i vari riconoscimenti ottenuti ricordiamo il Severnaja Pal’mira nel 1999 e il premio Gogol’ nel 2004. È scomparsa nel 2010. Per il lettore italiano è disponibile anche Gli omuncoli e altre storie (Edizioni del Foglio Clandestino, 2011).

Alessandro Niero

Ha una cattedra presso l’Università di Bologna, nel Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Modern, in cui insegna letteratura russa. È autore dei volumi Una “incognita” di Zamjatin: problemi di traduzione (2001) e L’arte del possibile. Iosif Brodskij poeta-traduttore di Quasimodo, Bassani, Govoni, Fortini, De Libero, Saba (2008). Per la sua attività di traduttore di poesia russa è stato insignito di premi nazionali e internazionali. È curatore della serie «Russia Poetica» per l’editore Passigl







IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
https://lpostodelleparole.it


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Alessandro Niero "Mattino della seconda neve" Elena Śvarc Bompiani Editore https://bompiani.it Tra le voci poetiche più innovative, originali e talentuose della letteratura russa di fine Novecento, Elena Švarc ha attinto a piene mani alle più diverse tradizioni, dalle elegie di Properzio nei lunghi cicli in cui incarna l’antica Cinzia alle avanguardie storiche fino alla grande poesia russa di inizio ventesimo secolo di cui è stata vera erede. Nei suoi versi colpiscono il peculiare simbolismo, la carica sensuale e mistica, le riflessioni sul corpo – depositario dell’anima, e quindi mappa stellare delle esperienze emotive del soggetto – e sulla sessualità, la fede nel potere della parola poetica e la consapevolezza di star cantando, in uno stile ammaliante, dalla metrica irregolare e dalle rime imperfette, la fine di una tradizione, il momento liminare in cui le forme e ciò che ancora conservano si dissolvono. Elena Andreevna Švarc nacque a Leningrado, l’attuale San Pietroburgo, nel 1948 e dimostrò fin da subito una notevole attitudine poetica. Le sue prime poesie apparvero nel 1973 su un giornale studentesco, ma a lungo le fu impedito di pubblicare in patria nonostante una fama crescente dovuta alla diffusione dei suoi versi in samizdat e sulle riviste letterarie dell’Occidente. Si dice che quando finalmente, con la perestrojka, le fu concesso di dare alle stampe una raccolta, questa andò esaurita il giorno stesso dell’uscita. Tra i vari riconoscimenti ottenuti ricordiamo il Severnaja Pal’mira nel 1999 e il premio Gogol’ nel 2004. È scomparsa nel 2010. Per il lettore italiano è disponibile anche Gli omuncoli e altre storie (Edizioni del Foglio Clandestino, 2011). Alessandro Niero Ha una cattedra presso l’Università di Bologna, nel Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Modern, in cui insegna letteratura russa. È autore dei volumi Una “incognita” di Zamjatin: problemi di traduzione (2001) e L’arte del possibile. Iosif Brodskij poeta-traduttore di Quasimodo, Bassani, Govoni, Fortini, De Libero, Saba (2008). Per la sua attività di traduttore di poesia russa è stato insignito di premi nazionali e internazionali. È curatore della serie «Russia Poetica» per l’editore Passigl IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare https://lpostodelleparole.it read more read less

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