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Un albero che puo’ vivere fino a 300 anni questa e’ l’eta’ massima che l’alberto che ci dona questa favola di sapore, profumo e tanti vantaggi nutrizionali. Ora andiamo a vedere tutto tranquilli. E che puo’ spingersi anche fino a 10 metri di altezza, anche se in media si parla di 5 o 6 metri. Il frutto, una drupa, contiene questi semi oleosi.



E’ superfluo confermare che il pistacchio si puo’ consumare crudo, di gran lunga il metodo migliore, tostato e salato, quello che considero da usare con moderazione e poi ovviamente ingrediente favoloso in numerose preparazioni. Accennavo il gelato, ma pensate anche ai salumi, come la mortadella, oppure ai torroni o utilizzati come salse. Anche un abbinamento con la pasta. Ad esempio ogni tanto li faccio con gli gnocchi di ricotta e spinaci assieme ad un condimento di gorgonzola.



Non propriamente un piatto light, ma molto molto buono. Fanno chiaramente parte di frutta secca e semi oleosi e come tale sono ricchi di grassi, di ottima qualita’ e altamente calorici. Ma siccome non se ne mangiano a vagonate di solito, mi raccomando tranquillo, che non devi evitare i pistacchi a causa del loro apporto calorico, perche’ vengono con tante soprese. Da limitarne il consumo, solo se si e’ in una situazione di sovrappeso eccessivo oppure obesita’ o anche, se si consumano quelli tostati, che solitamente sono salati, nel caso si soffra di ipertensione. In italia abbiamo una piccola nicchia produttiva, il famoso pistacchio del bronte dop, ma siamo solo una piccola parte della produzione mondiale. Nel mondo si producono quasi un milione e 400 mila tonnellate annue di pistacchio. Quasi la meta’ viene prodotta in iran, con circa 550 mila tonnellate.


I primi tre paesi produttivi, e cioe’ iran, stati uniti e turchia producono l’85% di questo tonnaggio. In pratica si potrebbe definire un monopolio di questi paesi. Quando viene raccolto, viene liberato del mallo e fatto essiccare per aumentarne la durata di conservazione, e poi viene mandato alle varie linee produttive. Curiosita’, non proprio felice, e’ il fatto che la cattiva conservazione in silos o containers, sono inclini all’autocombustione in quanto data la alta percentuale di grasso e la scarsa presenza di acqua, i gusci possono surriscaldarsi e creare incendi, soprattutto se conservati assieme a parti dell’albero. Assieme ad altra frutta a guscio, data la sua composizione nutrizionale, potrebbe abbassare i rischi di sviluppare malattie cardiache.


Basta non esagerare ovviamente, ma i classici 30 grammi di noci e semi oleosi al giorno, inclusi anche i pistacchi, sono una ottima fonte di grassi di ottima qualita’. Come definire il pistacchio invece a livello nutritivo? Bene partiamo come sempre dai macro nutrienti e poi andiamo alle vitamine ed ai sali minerali. Come menzionavo all’iniizio si tratta di un alimento molto calorico, con 100 grammi che apportano poco piu’ di 560 kcal. Contengono poca acqua, circa 4 grammi e circa 10 grammi di fibre. Sono una fonte enorme di grassi, con quasi 45 grammi e mezzo di grassi. Di questi solo 5 grammi e mezzo sono saturi, mentre per la restante parte, ci troviamo di fronte solo a grassi di ottima qualita’ ed in particolare 2 grammi di mono insaturi e 13.8 circa di poli insaturi. Dei monoinsaturi principalmente si tratta di acido oleico un grasso della serie omega 9 ed acido linolenico per quanto riguarda i poli insaturi, acido della grasse omega 6. Gli acici grassi saturi sono prevalentemente stearico e palmitico.




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3 years ago #frutta, #grassi, #guscio, #healthmefood, #noci, #oleosi, #pasqualeriganello, #pistacchi, #pistacchio, #semi