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Innalzate mattone su mattone, ma anche demolite o saccheggiate e poi ricostruite nel vorticoso scorrere dei secoli. E oggi tenute in vita dalla devozione delle comunità di cui continuano a essere un simbolo identitario e un ponte con il divino. Sono le chiese della Sculdascia o Scodosia, un territorio strategico che nel Medioevo aveva il suo perno nella città di Montagnana e si estendeva fino al fiume Adige. Ne visiteremo alcune leggendo sulle loro pietre i segni lasciati dalla storia: a volte ricamati con delicatezza, altre invece incisi a forza. Anche il paesaggio, qui, ha molto da raccontare: la campagna fertile che vediamo oggi è il risultato di una tenace opera di bonifica, una sorta di staffetta che dura da secoli in cui i monaci benedettini prima, i veneziani poi e da ultimo lo Stato italiano si sono passati il testimone. Mille anni fa quest’area era una distesa liquida fatta di acquitrini, paludi, specchi d’acqua. Il nostro itinerario parte da Megliadino San Vitale, tocca Piacenza d’Adige e Masi e termina a Castelbaldo. È una pedalata di circa 25 chilometri che in un’ora e mezza ci permetterà di assaporare questo territorio, seguendo il tracciato ben visibile dei corsi d’acqua e quello più nascosto della devozione popolare

info

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Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020.
Organismo responsabile dell’informazione: GAL Patavino.
Autorità di gestione: Regione Veneto - Direzione AdG FEASR e Foreste.

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coordinamento Matteo Mingardo
consulenza musicale Fausto Torres
si ringraziano: Maria Elena Pattaro, Filippo e Cristian Arzenton, Silvia Raimondi
Innalzate mattone su mattone, ma anche demolite o saccheggiate e poi ricostruite nel vorticoso scorrere dei secoli. E oggi tenute in vita dalla devozione delle comunità di cui continuano a essere un simbolo identitario e un ponte con il divino. Sono le chiese della Sculdascia o Scodosia, un territorio strategico che nel Medioevo aveva il suo perno nella città di Montagnana e si estendeva fino al fiume Adige. Ne visiteremo alcune leggendo sulle loro pietre i segni lasciati dalla storia: a volte ricamati con delicatezza, altre invece incisi a forza. Anche il paesaggio, qui, ha molto da raccontare: la campagna fertile che vediamo oggi è il risultato di una tenace opera di bonifica, una sorta di staffetta che dura da secoli in cui i monaci benedettini prima, i veneziani poi e da ultimo lo Stato italiano si sono passati il testimone. Mille anni fa quest’area era una distesa liquida fatta di acquitrini, paludi, specchi d’acqua. Il nostro itinerario parte da Megliadino San Vitale, tocca Piacenza d’Adige e Masi e termina a Castelbaldo. È una pedalata di circa 25 chilometri che in un’ora e mezza ci permetterà di assaporare questo territorio, seguendo il tracciato ben visibile dei corsi d’acqua e quello più nascosto della devozione popolare info *** Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020. Organismo responsabile dell’informazione: GAL Patavino. Autorità di gestione: Regione Veneto - Direzione AdG FEASR e Foreste. *** coordinamento Matteo Mingardo consulenza musicale Fausto Torres si ringraziano: Maria Elena Pattaro, Filippo e Cristian Arzenton, Silvia Raimondi read more read less

2 years ago #bassa padovana, #bicicletta, #canapa, #castelbaldo, #colli euganei bassa padovana, #cristo d’oro, #gal patavino, #idrovore, #madonna della neve, #masi, #megliadino san vitale, #piacenza d’adige, #sculdascia, #turismo culturale, #turismo esperienziale, #turismo lento