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Questa puntata è disponibile anche in formato video a 360°, seguendo questo link:
https://youtu.be/pJIqfTrj0RU
Stavolta registriamo dal Parco del Cormor, a Udine, con una novità assoluta: il primo ospite non fa semplicemente un commento, ma sceglie addirittura il tema della puntata stessa.

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Se uno dei tre grandi errori progettuali è “fare da soli”, sulla base di cosa scegliamo le persone con cui collaboriamo? Come priorità poniamo la competenza in un settore, l’esperienza e la capacità di trovare contatti? Oppure le doti umane delle persone, quali rispetto e flessibilità, hanno per noi un valore prevalente?

Nella collaborazione, c’è chi cerca persone capaci di “andare a contrasto”, cioè di saper dire di no (ma non a prescindere).

C’è chi ha esperienze negative di collaborazioni dove le fondamenta progettuali non erano state costruite in modo abbastanza robusto. Questo talvolta risulta determinante nella perdita di entusiasmo o nelle incomprensioni e sovrasta anche le capacità tecniche di saper fare “quello che siamo chiamati a fare”.

Il secondo ospite dice che, per sua esperienza, per creare un team duraturo è fondamentale condividere i propri valori, essere allineati verso una direzione unica, creare le condizioni perché ci sia energia positiva e spinta propulsiva. Le competenze tecniche, per quanto necessarie, perdono molta efficacia se non si crea il giusto feeling tra le persone.

Le aziende, invece, come scelgono con chi collaborare? Ce ne sono alcune che valutano quanta compatibilità c’è tra la propria cultura aziendale e il tipo di persone che vengono valutate per una posizione al loro interno. E anche se può risultare meno sexy, la cultura aziendale è più forte della strategia. Quindi accoglie più facilmente persone meno competenti, ma più capaci di inserirsi in un contesto.

Nella procedura di recruiting, Google cerca dichiaratamente persone che non facciano “le prime donne”, ma siano invece pronte a imparare grazie alla collaborazione con gli altri.

Curioso...anche perché poi, a dir la verità, le prime donne sono spesso uomini.

Link:
Le 5 caratteristiche che secondo Google contraddistinguono un team efficace:
https://rework.withgoogle.com/blog/five-keys-to-a-successful-google-team/
1 - Sicurezza psicologica: possiamo correre dei rischi in questa squadra senza sentirci insicuri o imbarazzati?
2 - Affidabilità: possiamo contare l'uno sull'altro per svolgere lavori di alta qualità rispettando le scadenze?
3 - Struttura e chiarezza: obiettivi, ruoli e piani di esecuzione sono chiari nel nostro team?
4 - Significato del lavoro: stiamo lavorando su qualcosa che è personalmente importante per ciascuno di noi?
5 - Impatto del lavoro: crediamo fondamentalmente che il lavoro che stiamo facendo sia importante?



Continuiamo insieme la conversazione nel gruppo dei Pardesiani su Facebook a questo indirizzo:
www.facebook.com/groups/pardesiani
Questa puntata è disponibile anche in formato video a 360°, seguendo questo link: https://youtu.be/pJIqfTrj0RU Stavolta registriamo dal Parco del Cormor, a Udine, con una novità assoluta: il primo ospite non fa semplicemente un commento, ma sceglie addirittura il tema della puntata stessa. _______ Se uno dei tre grandi errori progettuali è “fare da soli”, sulla base di cosa scegliamo le persone con cui collaboriamo? Come priorità poniamo la competenza in un settore, l’esperienza e la capacità di trovare contatti? Oppure le doti umane delle persone, quali rispetto e flessibilità, hanno per noi un valore prevalente? Nella collaborazione, c’è chi cerca persone capaci di “andare a contrasto”, cioè di saper dire di no (ma non a prescindere). C’è chi ha esperienze negative di collaborazioni dove le fondamenta progettuali non erano state costruite in modo abbastanza robusto. Questo talvolta risulta determinante nella perdita di entusiasmo o nelle incomprensioni e sovrasta anche le capacità tecniche di saper fare “quello che siamo chiamati a fare”. Il secondo ospite dice che, per sua esperienza, per creare un team duraturo è fondamentale condividere i propri valori, essere allineati verso una direzione unica, creare le condizioni perché ci sia energia positiva e spinta propulsiva. Le competenze tecniche, per quanto necessarie, perdono molta efficacia se non si crea il giusto feeling tra le persone. Le aziende, invece, come scelgono con chi collaborare? Ce ne sono alcune che valutano quanta compatibilità c’è tra la propria cultura aziendale e il tipo di persone che vengono valutate per una posizione al loro interno. E anche se può risultare meno sexy, la cultura aziendale è più forte della strategia. Quindi accoglie più facilmente persone meno competenti, ma più capaci di inserirsi in un contesto. Nella procedura di recruiting, Google cerca dichiaratamente persone che non facciano “le prime donne”, ma siano invece pronte a imparare grazie alla collaborazione con gli altri. Curioso...anche perché poi, a dir la verità, le prime donne sono spesso uomini. Link: Le 5 caratteristiche che secondo Google contraddistinguono un team efficace: https://rework.withgoogle.com/blog/five-keys-to-a-successful-google-team/ 1 - Sicurezza psicologica: possiamo correre dei rischi in questa squadra senza sentirci insicuri o imbarazzati? 2 - Affidabilità: possiamo contare l'uno sull'altro per svolgere lavori di alta qualità rispettando le scadenze? 3 - Struttura e chiarezza: obiettivi, ruoli e piani di esecuzione sono chiari nel nostro team? 4 - Significato del lavoro: stiamo lavorando su qualcosa che è personalmente importante per ciascuno di noi? 5 - Impatto del lavoro: crediamo fondamentalmente che il lavoro che stiamo facendo sia importante? … Continuiamo insieme la conversazione nel gruppo dei Pardesiani su Facebook a questo indirizzo: www.facebook.com/groups/pardesiani read more read less

5 years ago